Puja di Natale (Marathi/Hindi/Inglese)

Ganapatipule (India)

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(12/2021 NUOVI SOTTOTITOLI, traduzione verificata, parte hindi inclusa)

SHRI MATAJI NIRMALA DEVI

Puja di Natale

Diventate assolutamente senza pensieri”

Ganapatipule (India), 25 Dicembre 1998


Parlerò prima in inglese e poi in hindi.

In questo giorno, molto tempo fa, nacque Cristo. Conoscete tutti la storia della sua nascita e di tutte le sofferenze che dovette affrontare.

Egli è Colui che ci ha dato un modello di Sahaja Yoga, perché non visse in alcun modo per se stesso, ma visse per gli altri, mettendo a punto l’Agnya chakra.

Si può essere divini, si può essere potentissimi, ma questo mondo è tanto crudele da non comprendere la spiritualità, da non capire la grandezza spirituale. Non solo, ma vi sono molti fattori che attaccano la spiritualità. Lo hanno sempre fatto.

Tutti i santi hanno sofferto intensamente, ma credo che Cristo abbia sofferto più di ogni altro. Come sapete, Egli era dotato di tutti i poteri di Shri Ganesha, poiché è l’incarnazione di Shri Ganesha.

Il primo (di questi poteri) era la sua innocenza.

Egli era il Fanciullo eterno, diciamo. Pertanto non riusciva a comprendere la crudeltà e l’ipocrisia di questo mondo stupido. E se anche la si capisce, cosa ci si può fare?

Con grande coraggio, tuttavia, Egli si incarnò in un paese in cui la gente non aveva alcuna idea della spiritualità.

Ho letto un libro su di Lui che narra come sia venuto in Kashmir dove incontrò uno dei miei antenati Shalivahana. È molto interessante, perché è tutto in sanscrito ma lo scrivano probabilmente non conosceva il sanscrito. Ed ha trasmesso tutto in sanscrito che è una lingua non molto congeniale agli occidentali, ne sono sicura.

Grazie a Dio (lo scrivano) non conosceva il sanscrito altrimenti sarebbe stato molto pericoloso. C’è scritto che Shalivahana chiese a Cristo: “Perché sei venuto in India?”. Al che Egli rispose: “Sono venuto qui perché il mio paese è questo, dove la gente rispetta la spiritualità. Mentre io vivo in mezzo a gente che non capisce assolutamente la spiritualità”.

La sua conversazione con lui fu davvero molto interessante. Infatti Shalivahana disse: “È un motivo di più perché tu torni nel tuo paese ad insegnare loro Nirmala Tattwam”, il principio della purificazione.

Così tornò indietro e, dopo tre anni e mezzo, fu crocifisso.

Personalmente credo che la grande differenza tra le esecuzioni capitali in Occidente e quelle in India è che in Occidente uccidere è un’attività molto importante. Uccidono al minimo pretesto. Tutti i santi furono uccisi o considerati pazzi: questo è il modo migliore per evitare la spiritualità. In India, invece, non si mette in dubbio quel che dice un santo, mai. Al contrario la gente ci crede, perché è un santo, è una personalità molto superiore a noi.

Sebbene vi siano stati individui molto malvagi che li hanno tormentati, la gente, il popolo, generalmente li ha rispettati.

Di solito, i falsi guru non rimangono in questo paese (India) perché sanno che saranno smascherati. Inoltre, sono così attaccati al denaro che se ne vanno in America o in qualche (altro) paese estero dove si stabiliscono per fare soldi. Questo è uno dei segnali che andrebbero valutati.

Può essere questa una delle ragioni per cui Cristo nacque in una famiglia molto, molto comune. Da bambino non aveva neppure un letto vero e proprio dove dormire. È tutto descritto: il luogo in cui dormiva, come la madre e il padre vivessero in un luogo in cui si trovavano mucche e vitelli. Ciò serviva a dimostrare che la spiritualità non ha bisogno di lussi, non ha bisogno di fasti ed esteriorità.

È un potere interiore. È uno splendore ed una luce interiore che si mostra automaticamente. Non occorre far niente per metterlo in mostra. Una persona così non ha attaccamenti al denaro né ad altre cose quali le proprietà.

Egli si preoccupava di coloro che soffrivano fisicamente, persino dei lebbrosi, e cercò di curarli. Provò ad aiutare tantissime persone con problemi fisici, poiché a quel tempo non esistevano né ospedali né medici; quindi la sua attenzione era rivolta a chi soffriva fisicamente.

Cercò di preparare la gente anche a livello mentale. Vi sono molti bellissimi Sermoni della Montagna.

In un certo senso, a quel tempo, non erano tanto materialisti, quindi lo ascoltavano; (ma) non si può dire quanti lo abbiano compreso. È molto importante (capire) che, se non si è anime realizzate, è difficile comprendere la spiritualità. Sia chi parli di spiritualità, sia chi ascolti discorsi sulla spiritualità, deve avere almeno la realizzazione.

Dalla sua vita meravigliosa che vedo, dobbiamo quindi imparare che, se non siamo anime realizzate, tormenteremo lo Spirito di Cristo. Abbiamo visto che accade con tutti coloro che parlano di Cristo.

Egli ha detto molto chiaramente: “Voi mi chiamerete: ‘Cristo, Cristo’, ma io non vi riconoscerò”. L’ha detto con grande chiarezza – non so come sia accaduto che non sia stato cancellato dalla Bibbia – significa che coloro che parleranno, predicheranno e si vestiranno in modo da ostentare di essere spirituali nel nome di Cristo, Egli non li riconoscerà. Molto semplice.

E in questa epoca attuale che è quella dell’Ultimo Giudizio, Egli giudicherà il mondo intero in base alla spiritualità, ossia alle vibrazioni.

Il suo giudizio è già iniziato. L’ho visto.

Potete vedere come in tanti paesi ci siano cose che stanno proprio scomparendo.

Tutto l’ego, tutta l’aggressività, tutta la crudeltà vengono messi in discussione. Ed anche coloro che hanno commesso crimini di guerra, sono chiamati a rispondere dei loro misfatti. Anche tutti coloro che, nel corso della storia, hanno agito male nei confronti di una comunità o di un popolo, dovranno risponderne. Non avevano alcun diritto di essere aggressivi con le popolazioni e tormentarle.

Questo è il principio di Shri Ganesha che agisce attraverso Sahaja Yoga.

Cristo non disse questo, ma ciò che disse fu che ci sarebbe stato l’Ultimo Giudizio.

Da un lato Egli era molto gentile e compassionevole; dall’altro era proprio Shri Ganesha, infatti prese una frusta per colpire i mercanti che commerciavano nel tempio.

Non si può fare affari nel nome della religione. Che concetto grandioso da comprendere!

Ma i cristiani non lo hanno seguito, no. Non so dove siano finiti.

Così come noi (indiani) abbiamo avuto il Mahatma Gandhi il quale parlò sempre di spiritualità, di adhyatma, e di nient’altro; ma i suoi successori hanno accantonato lui e la sua spiritualità ed hanno creato un nuovo mondo, nuove idee ed un nuovo stile di vita.

Coloro che dovrebbero essere i suoi seguaci adesso vogliono avere molti pub e cose di ogni genere. Ci pensate?

Questo Congresso fu fondato dal Mahatma Gandhi e i wallah (incaricati, funzionari, ndt) del Congresso stanno facendo tutto questo. Dove condurranno (la nazione)? La bellezza, il tesoro di questa nazione è la spiritualità. E invece di seguire la spiritualità dove stanno andando?

Magari non sono cristiani, però rispettano Cristo, rispettano la Bibbia. Devo dirvelo, è un dato di fatto; la gente non lo sa. Non sono cristiani, nel senso che non sono “battezzati”, ma rispettano Cristo perché comprendono quanta spiritualità ci fosse in Lui.

Egli era la personificazione della spiritualità.

Questa è la bellezza degli indiani: se qualcuno è indù o musulmano (per loro) non fa differenza.

Ci sono stati molti santi musulmani e sufi in India e sono rispettati da tutti, indipendentemente dal fatto che siano musulmani o indù.

Riguardo a Cristo, nessuno ha obiezioni di sorta. Anzi, avete visto ieri quanto fossero tutti felici, poiché sono anime realizzate.

Ma anche se non lo sono, in questo paese Cristo è molto, molto rispettato.

Non riescono a capire come si possa indagare la vita di Cristo, come Lo si possa giudicare e come si possano realizzare film volgari su di Lui. Loro non riescono a sopportarlo, perché il rispetto che nutrono per la spiritualità è molto, molto più forte che altrove.

Nel nome di Cristo, infatti, la gente ha fatto una quantità di cose sbagliate. Tante uccisioni sono state commesse, cose malvagie di ogni genere sono state accettate. Di fronte a tutto questo, non si capisce come abbiano potuto giudicare Cristo.

Ad esempio, quel che so ed ho visto in Inghilterra, rimanendone scioccata, è che se qualcuno muore bevono, se qualcuno nasce bevono. Il fatto di bere è il solo modo per avere relazioni (interpersonali, ndt).

“Ma come fate a bere?”, ho chiesto.

Mi hanno risposto: “Perché? Cristo ha creato il vino”. Ho chiesto: “Quando?”.

“Ad un matrimonio”.

Ed io: “Ad un matrimonio? Quello non era vino, ma semplicemente il succo dell’uva che coltivavano là. Nella nostra lingua lo chiamiamo drakshasa. Come poteva essere vino? Il vino deve prima fermentare, deve decomporsi, come è possibile?”. Ma questo del bere è il “dharma” più importante.

In India, invece, anche se nessuno ha detto nulla contro il bere, sappiamo che è peccato.

Lo si vede tutti i giorni, tutti sanno che se si beve si diventa assolutamente pazzi.

Non occorre dire niente da un pulpito religioso, ma tutti sanno che cosa comporta il bere.

Non che all’estero non lo sappiano, lo sanno anche loro, però per qualche motivo è diventato una moda.

Anche nel nostro paese (India) ormai è stata introdotta (l’usanza di bere, ndt). Non so come, dopo l’Indipendenza, la gente abbia cominciato a bere. Ad ogni festa si beve, anche nel nome di Cristo il giorno di Natale. È un tale insulto alla sua meravigliosa vita santa.

Quando Essi sono venuti su questa terra, forse, tutti i loro poteri di santità sono andati distrutti. La cosa molto positiva degli indiani è che almeno rispettano, hanno rispetto per un luogo sacro. Questa è una loro buona qualità.

Inoltre, sanno cos’è la santità.

Adesso, naturalmente, stanno diventando molto moderni e americanizzati. Tuttavia sanno ciò che è sbagliato, ciò che non andrebbe fatto.

Sono molto lieta di dire che, grazie a Sahaja Yoga, adesso anche i sahaja yogi stranieri sono diventati molto belli. Ne sono sorpresa, perché nella loro cultura non esiste spiritualità.

Eppure, non so come, hanno abbandonato tutte le assurdità e sono sbocciati meravigliosamente come fiori di loto, con una meravigliosa fragranza di spiritualità: questo è un miracolo.

Tutti mi dicono: “Madre, non possiamo crederci, come è stato possibile? Come ci è riuscita?”.

Direi che è la benedizione di Cristo.

(I sahaja yogi occidentali) hanno potuto constatare come nel nome di Cristo ci sia gente che agisce in maniera davvero abietta, ed hanno sviluppato la consapevolezza che c’è sicuramente qualcosa di sbagliato in questo.

Questo non è Cristo, non è la sua vita santa quella che rappresentano. È qualcos’altro. Ed è per questo, credo, che in Occidente c’è uno stimolo maggiore, una forza ascendente più intensa.

Ieri qualcuno è venuto a dirmi: “Madre, non c’è nessuna meditazione collettiva”. Sono stata molto contenta di sentirlo dire.

La cosa più importante in Sahaja Yoga è la meditazione, non c’è dubbio; ma gli stranieri meditano molto più di quanto non facciano gli indiani, è molto sorprendente.

E devo dire che gli stranieri, uomini e donne, sono altamente dotati in campo spirituale. Specialmente i russi, i quali, con mia sorpresa, in America mi hanno detto: “Madre, questi americani non sono sahaja yogi”. Ho chiesto perché, e loro: “Non hanno quel rispetto per Lei, non meditano, e coloro che non meditano non sono sahaja yogi”.

Io ho detto: “Sono d’accordo”. E (così) li fanno meditare tutti, tutti gli americani. Non so come mai queste persone del blocco orientale – bulgari, russi, rumeni e tutti questi – si siano dedicate così tanto a Sahaja Yoga.

Di certo, avevano addosso la maledizione del comunismo. Forse sentivano di essersi persi qualcosa nella vita, allora sono entrati profondamente dentro se stessi e così l’hanno ottenuto.

Ma agli indiani devo dire che devono meditare. Gli indiani hanno una o due pessime caratteristiche, una delle quali è la tendenza a formare dei gruppi.

Se ad esempio sono bramini, si raduneranno insieme; se sono kayastha1 staranno insieme, se sono baniya2 staranno insieme.

Se non è questo, si raggrupperanno sotto un altro nome.

Questa è la peggiore maledizione del mio paese perché, quando iniziate a radunarvi in gruppo, non riuscite mai a vedere il buono degli altri e ciò che non va in voi. Questa tendenza a formare gruppi può causare una quantità di problemi in questo paese.

Al tempo di Cristo c’erano persone di tipo molto diverso: o erano interessate alla spiritualità o non lo erano.

Adesso qui abbiamo gente che è interessata alla spiritualità ma ha ancora una gamba nell’acqua, dove ancora persistono annosi problemi.

E questa è la rovina del nostro paese. Non riusciamo a stare insieme, non riusciamo ad essere amici tra noi. Certo, non in Sahaja Yoga, devo dire: (qui) questo problema è stato risolto molto bene.

Ma, se guardate, anche Cristo, ai suoi tempi, ebbe problemi con i suoi discepoli. In particolare accadde qualcosa con Pietro, e (Cristo) gli disse: “Un Satana verrà ad incontrarti”.

Penso infatti che la gente cada in gruppi di forze sataniche. E (Cristo) raccontò di aver rimosso i demoni satanici da molte persone trasferendoli ai porci.

È vero, esiste una forza satanica che lavora con grande accanimento. E quanto più noi sviluppiamo la sicurezza della spiritualità, tanto più (queste forze) si svilupperanno.

La forza satanica si manifesta in forma diversa in Occidente e in Oriente. Ma vorrei raccomandare di stare attenti a scoprire le forze sataniche in Occidente.

Potreste magari non esserne toccati perché siete anime realizzate, ma dovrete combatterle. Dovrete combatterle.

Ad esempio, il razzismo. Il razzismo lì è ancora molto forte, molto, molto forte. E voi dovete lottare contro il razzismo, sposando persone di razze diverse. Ma trovo tuttora difficile far sposare bianchi e neri; è una situazione impossibile. Se ci provo non so che cosa accadrà.

Una volta abbiamo avuto un matrimonio così, devo dirvelo. Una signora bianca, una signora francese, fu sposata con un nero. Invece di essere la signora francese a dominare, era questo nero a dominare.

Io ero molto sorpresa, sapete, come era possibile? La ragione era, credo, che lui si stava prendendo forse una vendetta, una rivincita.

Quindi, prima di tutto, tra le persone devono crescere amore e affetto straordinari. Il colore della pelle è del tutto superficiale, non ha niente a che vedere con l’amore che si ha dentro, niente. È così superficiale.

Grazie a Dio, nel nostro paese (India) può esserci una moglie molto scura e il marito molto chiaro o viceversa, ma non lo considerano mai da questo punto di vista. Non credo che esista questo problema in questo paese.

Ma ne abbiamo un altro, sapete; è un problema tipicamente umano la tendenza a fare discriminazioni attraverso l’ego. Mentre devo dire che Cristo ha cercato di combattere il vostro ego.

Lui nacque in una famiglia molto umile e non era di carnagione bianca, no. Nella vostra lingua era scuro, ma nella lingua indiana era nero.

Ma quando si tratta di spiritualità, si vede soltanto l’illuminazione di una persona. Non si guarda il colore della pelle. È davvero molto superficiale. Ma questo è uno dei nemici della vita occidentale, ritengo, e deve essere debellato.

Il materialismo è un altro.

Ma il peggiore di tutti, contro Cristo, è l’immoralità. L’immoralità è ampiamente accettata in Occidente; ogni comportamento immorale è ammesso.

Si dice, ad esempio, che se le persone immorali votassero tutte per qualcuno, questi diventerebbe il Presidente dell’America. Lì va bene, non importa, è permesso qualsiasi tipo di immoralità. Questo però è assolutamente contro Cristo. Assolutamente.

La gente non comprende che l’immoralità la condurrà in un regno che non so come definire, poiché è addirittura peggiore di quello animale. E sono così immorali: danno retta a individui come Freud. È come se non avessero un cervello, come se non avessero uno Spirito, per prendere in considerazione un individuo simile. Solo dopo essere entrati in Sahaja Yoga si può prendere a modello la vita di Cristo.

Tutto ciò che è passato, è finito e sepolto. Oggi voi siete anime realizzate e la moralità è la vostra forza. Dimenticate il passato e sono sicura che potrete accogliere molte più persone sotto il vessillo di Sahaja Yoga, se condurrete una vita molto, molto morale.

Al tempo stesso, un altro terribile nemico che abbiamo è la nostra collera. C’è chi se ne fa un grande vanto e dice: “Adesso sto per arrabbiarmi! Sai, sono molto arrabbiato!”.

Non se ne vergognano e continuano a dire: “Sono molto adirato”, come se non fosse sbagliato dire “sono molto adirato”. Adesso dicono: “Ti odio”. Insomma, pensate: usare questa espressione in qualsiasi lingua indiana significherebbe che si sta commettendo un peccato.

Tutta questa aggressività viene dall’ira. Se si vuole essere in collera si dovrebbe esserlo con se stessi: la cosa migliore per sbarazzarsi dell’ira è tirarsi i capelli, mordersi. Potete usare un cuscino per picchiarvi. (Risate, Shri Mataji ride)

Potrebbe essere quello il modo migliore per sfogare la vostra collera. Ma osservate per quale motivo siete adirati. A volte è del tutto inutile. Alcune volte è senza senso, altre volte è del tutto irritante, stupido. Ma se smettete di dire: “Sono molto adirato”, è fatta.

In quel momento (in cui si dice di essere in collera, ndt)dovreste rendervi conto che state andando giù completamente.

Cristo non ha parlato di tutte le cose sottili di cui vi ho parlato io perché questo compito è stato lasciato a me: senza la realizzazione, come si può parlare di cose più sottili? Non è possibile.

La volta scorsa vi ho parlato delle vibrazioni, di cosa sono, che cosa significhino, e di come si ottenga questa energia sottile chiamata tanmatra, della nostra luce, tejas, dell’acqua, jala, di prithvi (terra) e agni (fuoco). Ma non vi ho parlato di una energia molto speciale che voi in inglese chiamate “ether(etere). L’etere è l’energia gestita da un altro tanmatra che noi chiamiamo akasha.

Parlarne oggi è particolarmente appropriato perché è grazie a Cristo, il quale ha sacrificato la sua vita per aprire il nostro Agnya chakra, che abbiamo conseguito lo stato di akasha. Senza di Lui non sarebbe stato possibile.

Noi possiamo avere comunicazioni generali. Ad esempio possiamo parlare alla gente, dire le cose, inoltre possiamo usare le dita, le mani per esprimerci, per comunicare.

Ma per comunicare vibrazioni occorre avere vibrazioni,altrimenti non si può percepire un’altra persona.

Se però siete al livello dell’Agnya, vuol dire che siete mentali, assolutamente mentali, e allora anche le vostre vibrazioni sono incerte, nel senso che non sapete cosa indichino realmente. Non potete giudicare (con) le vostre vibrazioni perché queste vibrazioni sono mentali.

Diranno: “Madre, abbiamo chiesto alle vibrazioni”. Ed io: “Davvero? Ma voi non avete vibrazioni, come potete interrogare le vibrazioni?”. È molto comune. “Abbiamo chiesto alle vibrazioni, lo abbiamo saputo dalle vibrazioni”. Non è possibile, perché siete soltanto a livello mentale.

Ora, ciò che ha fatto Cristo è di allontanarvi dal livello mentale. Questa è la cosa più difficile. Invece mi sorprende come i seguaci del Cristianesimo abbiano la peggiore situazione mentale. Sono mentali, sono proprio come… non so come definirli, come la nebbia di Delhi (risate, Shri Mataji ride)che è impossibile da attraversare.

E Colui che ha scardinato questo (Agnya, livello mentale, ndt) è stato Cristo. Quanto dovremmo essergli riconoscenti per aver rimosso il maggiore ostacolo all’ascesa umana, aprendo questo Agnya, questo essere mentale in noi.

Noi leggiamo come matti, ascoltiamo come matti (i discorsi di) certe persone, ci piacciono coloro che nutrono il nostro mentale. E sono così mentali, così pronti alla discussione, con una opinione talmente elevata della propria intelligenza che si deve soltanto dire: “Va bene, namaskar!”. Non si può combattere la loro attitudine mentale. Questo è il motivo per cui Cristo deve essere adorato da chi è così mentale.

E questa assurdità del mentale ha conferito alla gente un tale senso di superiorità (da indurla a dire): “Beh, qualsiasi cosa si faccia, che c’è di male? Che c’è di male?”. Non riescono a correggersi. Infatti, se non si oltrepassa questo limite dell’essere mentale, non si può vedere se stessi, non si può fare introspezione. Non si riesce a vedere se stessi ma si guarderanno gli altri: “Questi sahaja yogi sono così; Sahaja Yoga è così…”, cose di ogni genere.

Ma non riuscite a vedere voi stessi, perché è tutto mentale. Questa attitudine mentale dovrebbe essere completamente eliminata attraverso l’aiuto di nostro Signore Gesù Cristo.

Ma anche Lui è mentale, nel vostro cervello persino Lui diventa qualcosa di mentale: che fare quindi?

Anche Colui che ha infranto la tendenza mentale diventa mentale. Lo avete reso qualcosa di mentale, come una statua di pietra.

Pertanto dobbiamo innanzitutto ripetere a noi stessi: “Ora non pensare, non pensare, non pensare, non pensare”, quattro volte. E allora potete ascendere oltre (l’Agnya, ndt).

E questo è molto importante. In meditazione dovete andare oltre la mente.

E (rendere) grazie a Cristo di risiedere nell’Agnya per eliminare questa assurdità dell’essere mentale.

Credo che forse si dovrebbe anche smettere di leggere. Persino i miei discorsi diventano mentali, che fare? Insomma, qualsiasi cosa entri nella testa di certa gente, per qualche motivo diventa mentale. E poi mi fanno delle domande: “Madre, Lei ha detto così? Che cosa intendeva?”.

Io rispondo: “L’ho detto per rendervi senza pensieri. Soltanto per stordirvi. Non l’ho detto perché vi mettiate ad analizzare, no, no, no. L’ho detto al fine di sconcertarvi e stordirvi completamente”.

Quindi, la cosa migliore per tutti voi è diventare senza pensieri. Questa è la benedizione di Cristo, questo è ciò che ha realizzato per voi.

E, se lo realizzerete, sono sicura che non metterete l’attenzione sugli altri. Non reagite, non reagite. Voi reagite a tutto ciò che vedete, ma che bisogno c’è? A che serve? Cosa otterrete reagendo?

Reagire non fa altro che creare increspature di pensieri nella vostra mente, ve l’ho detto centinaia di volte. E adesso, dopo questo puja, dovete diventare assolutamente senza pensieri.

Se questo accadrà, credo che avremo acquisito molto. È la più grande benedizione che vi ha dato Cristo, della quale dovreste veramente gioire.

Soltanto allora questo Akasha Tattwa dentro di voi funzionerà; e come agisce? Attraverso la vostra attenzione.

Funziona con me, come sapete. Attraverso la mia attenzione io risolvo molte cose. Come? La mia attenzione diventa semplicemente senza pensieri, proprio senza pensieri. Si dirige, e ovunque si diriga agisce.

Ma se usate l’attenzione per pensare continuamente, per l’attività mentale, essa non agisce come dovrebbe. L’attenzione agisce a meraviglia se siete senza pensieri, altrimenti non funziona.

Quindi deve passare dal vostro sé individuale agli altri e da lì al livello superiore dell’Umanità, dove siete in comunicazione con il cielo, con quello che possiamo chiamare tanmatra,ovvero l’elemento essenziale o l’essenza dell’etere. Grazie all’etere si può avere la televisione, si può avere il telefono. Per certi versi è un miracolo.

Ma grazie a questo tanmatra, si può lavorare stando seduti qui. E funziona, l’attenzione funziona. Io lo so, e anche voi lo sapete molto bene. Non dovete chiedere a me di mettere l’attenzione: metteteci voi la vostra e funzionerà.

È una facoltà importantissima che avete. Penso che sia la prima cosa: quando l’avrete non ci saranno problemi.

Noi però cominciamo a manifestarci dall’elemento terra, poi dall’elemento agni (fuoco), poi dall’elemento jala (acqua), pervenendo infine a tejas (luce), dove il viso comincia a risplendere.

Ma alla fine otteniamo questa consapevolezza senza pensieri grazie alla quale la nostra attenzione è completamente libera di svolgere un lavoro speciale.

Ma se non fate altro che pensare in continuazione, questa povera attenzione sarà così occupata, sapete, troppo occupata (per farlo).

Allora (quando l’attenzione è senza pensieri, ndt) non dovete chiedermi: “Madre, per favore, metta l’attenzione”. Potete mettercela voi e risolvere il problema.

Con questa attenzione non vi accorgete di ciò che avete, di ciò che siete, di ciò che indossate, di ciò che fanno gli altri. No, niente. Siete uno con il vostro Sé. Ed è una vita ricca di umorismo, tantissimo umorismo, così ricca di gioia e felicità che non vi curate di niente di ciò di cui la gente si preoccupa di solito.

Di fatto Sahaja Yoga ha ormai funzionato in tanti paesi ed io sono molto fiera di voi, molto fiera di voi. E adesso sta arrivando anche nei paesi africani, è una immensa soddisfazione per me. E potete farlo tutti, potete riuscirci tutti.

L’unica cosa è: diventate consapevoli senza pensieri, come benedizione di Cristo. Se funziona, gioirete completamente di voi stessi.

Che Dio vi benedica.

Traduzione dall’hindi:

Il fatto è che la lingua inglese ci è stata imposta negli ultimi trecento anni.

Io non ho mai studiato l’inglese.

Mai. Persino a scuola c’era soltanto un libretto e alla facoltà di medicina nessuno insegnava l’inglese. Mio padre diceva che è una lingua talmente semplice e con un numero di parole così esiguo che non era necessario studiarla. E ci iscrisse ad una scuola media marathi.

E ci raccomandava di imparare il marathi e il sanscrito. Io non ho studiato né il sanscrito né l’hindi.

Fuori discussione. Non ho imparato l’hindi né a scuola né all’università né altrove.

Ma devo dirvi che c’è una buona qualità in me, ed è che quando parlo in hindi posso parlare solo in hindi, se parlo in marathi posso parlare solo in marathi e, quando parlo in inglese, posso parlare soltanto in inglese.

Mi risulta molto difficile tradurre da uno all’altro. Per questo non posso mescolarli.

Ciascuna di queste tre lingue è diversa dall’altra.

Nessuno crederà che io non abbia studiato l’hindi, ma l’ho appreso grazie al mio interesse per la lettura, per la lettura di buoni libri in hindi. All’inizio, però, il mio hindi conteneva molti termini in sanscrito da cui era fortemente influenzato.

Infatti in Maharashtra si parla soltanto così.

Lì non conoscono l’hindi di tutti i giorni. Quando parlano in hindi, più della metà delle parole saranno in sanscrito ed il resto in marathi. Capite? La situazione è questa.

Ciò che ho capito da tutto questo è che anche il linguaggio è un dono di Dio. Come si ha un dono per la musica e l’arte, ugualmente, anche l’attitudine per le lingue è una benedizione.

E grazie ad essa si possono padroneggiare molte lingue. Ma le persone di lingua hindi non riescono ad imparare nessun’altra lingua. Il motivo è che… anche gli inglesi, ad esempio, non riescono ad apprendere nessun’altra lingua.

Ed anche se la imparano non la parleranno fluentemente. La ragione è che tutti possono parlare inglese, quindi a loro non interessa apprendere un’altra lingua. La gente che parla hindi ha dunque il problema che non riesce a parlare nessun’altra lingua.

Non insisterò mai che dobbiate imparare il marathi, perché il marathi è molto complicato.

È molto difficile. Soltanto la gente del Maharashtra riesce a capirlo. E contiene molta allegria e molte storielle. Non esiste niente di indecente in questa lingua, neppure un po’ di oscenità o indecenza. È una lingua così profonda ed espressiva che per Sahaja Yoga non esiste altro linguaggio più appropriato del marathi.

Infatti soltanto in marathi è stata scritta una descrizione della Kundalini. Tutto ciò che è stato scritto da santi e saggi è stato scritto in marathi. E se imparerete il marathi potrete imparare qualsiasi altra lingua.

Non vi è dubbio. Ma la gente del Maharashtra non imparerà nessun’altra lingua. È molto ostinata.

Ho chiesto a qualcuno di leggere un certo libro in hindi. Lui ne ha letto un po’ e ha smesso. Gli ho chiesto perché, e lui: “È pieno di spazzatura. Ci sono soltanto cose senza senso, non mi va di leggerlo”. Infatti il marathi è una lingua così pura, con pensieri così puri, che dopo aver letto… dopo aver letto la Gita, non si possono leggere libri pieni di sporcizia e oscenità. Non li capirete. Quindi, se alcuni di voi inizieranno ad imparare il marathi sarà un buona cosa. Ma è una lingua molto difficile da padroneggiare. Vi sono moltissimi sinonimi in marathi.

Il motivo per cui oggi ve ne parlo è che, anche se sono venuta in Maharashtra, devo parlare in hindi, perché voi non capite il marathi. A Puna parlo soltanto marathi. A Mumbai invece devo parlare in hindi. Quanti desiderano imparare le lingue, dovrebbero imparare il marathi. È una lingua da imparare ed è così bella che Namadeva, che era un santo, un grandissimo santo, straordinario, fu chiamato da Guru Nanak il quale gli disse di imparare il punjabi e scrivere poesie in punjabi. E Namadeva scrisse un librone così in punjabi.

Anche io quando vivevo in Punjab sapevo parlare punjabi. Se riuscite ad imparare il marathi, potrete imparare qualsiasi altra lingua, ad eccezione del tamil. Forse riuscirete ad imparare (soltanto) alcune parole in tamil.

La situazione è tale che in questo paese ci sono quattordici lingue ufficiali; [da qui parla in inglese:] vi sorprenderà, ma in questa nazione abbiamo quattordici lingue ufficiali. [Da qui in hindi:] Dirò quindi che, se imparerete il marathi, riuscirete ad imparare almeno otto, nove di queste quattordici. Ecco un’altra cosa meravigliosa.

La Bibbia è stata tradotta con purezza direttamente dall’ebraico al marathi. In questa zona vi era una signora di nome Rama Devi, molto intelligente e nobile. Tradusse tutte le parti della Bibbia, tutti gli scritti della Bibbia in marathi.

E, nella sua traduzione, ha utilizzato nomi marathi, ad esempio per Giovanni ha usato il nome Yohan e per Matteo ha usato Matthai.

La Bibbia che ho letto io era dunque in marathi ed è per questo che molte volte c’è confusione.

Lei ha scritto tutto con grande chiarezza e precisione, conservandone la purezza originale. E ha scritto che Cristo, quando partecipò ad un matrimonio, trasformò l’acqua in succo d’uva. Questo è un punto fondamentale che lei ha scritto nella versione in marathi.

Il secondo aspetto sorprendente è che non ho mai letto poesie in inglese che parlino dell’infanzia o della giovinezza di Cristo.

[Da qui parla in inglese:] Non so, voi avete mai sentito una poesia che descriva la fanciullezza di Cristo? Io non ne ho mai sentita una. Invece in marathi ne abbiamo molte. [Da qui in hindi:] Proprio ieri hanno cantato meravigliosamente “Bala Vadana tava Baghuni Krishta3: dopo aver visto il tuo visetto di bambino – [In inglese:] dopo aver visto il tuo viso, il tuo viso di fanciullo, “Bala Vadana” – tutte le mie paure si dileguano. Ebbene, questa parte manca nelle lingue occidentali. Ritengo che manchino gli argomenti relativi all’infanzia.

Noi abbiamo le descrizioni di Krishna, di Rama e della loro infanzia, di come camminavano, come parlavano, come si mettevano le dita in bocca. Viene descritta meravigliosamente ogni minima cosa che riguarda i bambini.

Ed è per questo, penso, che agli indiani non può proprio venire in mente di uccidere i propri figli. Insomma, è impossibile. In hindi, in marathi abbiamo splendidi racconti dell’infanzia di queste incarnazioni.

Poi, la terza cosa [hindi:] che sorprende è che per loro (occidentali) tutto il romanticismo è presente prima del matrimonio, e dopo finisce! [Inglese:] La terza cosa è che non esistono descrizioni dell’amore dopo il matrimonio, è tutto prima. Nelle lingue indiane è il contrario: tutto il romanticismo nasce quando si è sposati e sono cose molto, molto dolci. Sono rimasta sorpresa, quando ho chiesto a qualcuno di trovare un libro inglese in cui si parlasse dell’amore fra coniugi, (che non ne esistesse) nemmeno uno.

Fine! Tutto l’amore svanisce. Una volta sposati finisce. Allora che si fa? Si litiga, si combatte, si va in tribunale e si divorzia.

Quella descrizione (dell’amore dopo il matrimonio) non esiste.

[Hindi:] E questo è significativo del fatto che su di noi (indiani) vi è una grandissima, enorme benedizione della nostra cultura indiana.

[“Per favore toglietelo, qualcuno può venire a toglierlo”.]

Quindi ho letto la traduzione della Bibbia in marathi. E tutto ciò che vi è scritto è di grande profondità. Sento che la lingua inglese ne ha modificato la natura essenziale. Ed anche per quanto riguarda Cristo, la sua sacra identità ed il suo significato spirituale sono stati preservati nella Bibbia in marathi. Ma non sono presenti nella traduzione in hindi né nella versione inglese.

La terza cosa è che la gente del Maharashtra ha una forte autostima. Anche in Rajasthan, la gente di Mewar possiede una forte autostima. Non hanno voluto imparare niente dagli inglesi. Se gli inglesi cercavano di insegnare loro qualcosa, rispondevano: “Lasciate stare, non occorre, ne abbiamo visti tanti come voi”. Ma nell’India settentrionale ho visto che sono fortemente impressionati dagli inglesi: indossano abiti eleganti, cravatte, stivali e comandano e impartiscono ordini agli altri.

Non è così in Maharashtra. Far indossare un vestito (all’occidentale) ad una persona del Maharashtra è la cosa più difficile! Loro indossano il dhoti. Anche la gente colta indossa soltanto il dhoti. Potete vedere che né Tilak, un grande leader del nostro paese, né Ranade o Agarkar (grandi leader), indossavano abiti (occidentali) e stivali. Nessuno portava cravatte o altro. Ovviamente, se si ha un impiego governativo è una questione diversa.

Ma qui, anche avere un impiego governativo era considerato lesivo della propria dignità e posizione. Dovete sapere che, in Maharashtra, molte volte è stato scritto: “Perché non accetti un impiego governativo?”. Ed elencavano tre, quattro nomi di funzionari governativi come esempio di gente che se la passava bene. Ma non c’è onore né gloria in un impiego governativo, niente affatto! Mio padre diceva che lavorare per qualcuno significa essere subalterni, meglio avere una propria professione. Ed un impiego governativo è il tipo di lavoro più infimo. Distrugge il carattere di una persona. Ed ho constatato che è proprio vero.

Ora, se qualcuno entra nell’IAS (Servizio Amministrativo Indiano4) è finita. Il suo valore cresce sul mercato dei matrimoni: trenta, trentacinque lakh5. Nell’India settentrionale un funzionario IAS è considerato un uomo importante, ma qui (in Maharashtra) non è così.

Qui un uomo è apprezzato se è istruito, se è erudito, ma soprattutto se è profondo spiritualmente. Questa è una grandissima differenza. Ecco perché all’inizio, a Delhi, mi domandavo che cosa avrebbe capito quella gente. Ma è davvero sorprendente che, a Delhi, Sahaja Yoga abbia avuto un’ampia diffusione, ed anche a Lucknow. Non riesco proprio a crederci! Con quali benedizioni è accaduto? Quella gente era così orribilmente asservita agli inglesi: e adesso che cos’è accaduto loro? Come hanno fatto a trasformarsi? Sento che laddove Shri Rama e Shri Krishna hanno stabilito la loro residenza divina, risiedono le loro benedizioni. Non vi è altra spiegazione. Soprattutto a Lucknow, che era un luogo di vizi – mangiare, bere e divertirsi – dove tutti erano pieni di vizi e sconsiderati.

Sono sempre stata esitante in quanto non sapevo come parlare a gente simile. Non riuscivo proprio a comprendere tutte le loro relazioni e discussioni. Venivo dal Maharashtra e non riuscivo proprio a capire il loro stile di vita. Prendere in giro la nuora o la cognata per me non ha mai avuto senso. Ed ora percepisco lì le benedizioni di Shri Rama e Shri Krishna, la poesia di Kabir, le benedizioni di Nanak. Oh! Questa gente del Punjab – io ho studiato in Punjab e pensavo che Sahaja Yoga non sarebbe mai entrato nel cervello di questa gente del Punjab. E adesso sono sorpresa, sono davvero stupita! Una tale bhakti, una tale beatitudine e gioia! Come hanno ottenuto questo? Lì non vi sono stati grandi programmi pubblici, e nessuno ha tenuto grandi conferenze. Come è accaduto tutto questo?

In Maharashtra ho davvero lavorato sodo. Oh mio Dio! Ho visitato tantissimi villaggi e paesini, e ho lavorato molto duramente. Eppure in Maharashtra non si è diffuso così tanto.

La qualità che ho riscontrato nell’India del nord, in Maharashtra non c’è. È davvero sorprendente. Ho pensato che tutti i miei sforzi in Maharashtra saranno vani. Anzi, mi hanno pure criticato!

Allora ho scoperto una cosa, che lì vi sono molti falsi guru, tantissimi! Hanno tutti un guru personale, ogni casa ha un guru. Era invaso dai guru. Anche nel panchang (calendario astrologico), persino lì, sono registrati nome, luogo e data di nascita di ogni guru. Oh mio Dio, tutta gente completamente inutile. Ovviamente c’erano anche alcuni veri guru, ma pochissimi, pochissimi. Gli altri, “guru” del tutto inutili, sono interessati al denaro o alle donne.

Questa grande terra del Maharashtra, questa terra così sacra, è stata benedetta dai diversi aspetti della Dea: Mahalakshmi, Mahasaraswati, Mahakali e Adi Shakti: tutte loro hanno dimora in Maharashtra. E tutti gli otto Vinayaka e Mahavinayaka risiedono qui.

Un aspetto è che questa gente non è immorale, non ha pensieri indecenti, però non ha la capacità di capire cosa sia il dharma. Non ne ha la capacità. Sanno solo andare ai templi, suonare le campane e correre dietro i guru per la salvezza. È gente troppo ritualistica. Non ha problemi di immoralità, ma è così permeata di ritualismo da non riuscire a venir fuori da tutte queste abitudini.

Vi ho fatto così l’analisi della situazione.

Gli stranieri, dai quali non mi aspettavo nulla – mi domandavo che tipo di gente fosse, incapace di comprendere qualsiasi cosa – hanno raggiunto livelli elevatissimi. E gli indiani del nord, che non avrei mai pensato sarebbero entrati in Sahaja Yoga… Io ero solita chiamare Delhi (Dilli) billi (gatto).

Io mi sono sposata a Delhi, anche mio padre viveva a Delhi, e non nutrivo speranze riguardo all’India del nord. Ma è davvero sorprendente che oggi, a Delhi e ancora più a nord di Delhi, in Punjab, in Uttar Pradesh, ovunque, in Rajasthan, Sahaja Yoga si sia diffuso. Invece il Maharashtra è un disastro. E proprio per questo è molto importante che voi siate venuti qui. Grazie al vostro chaitanya (vibrazioni), qui può aver luogo un grande risveglio e la gente può sentirlo. Con il vostro arrivo anche la vostra attenzione giunge in questo luogo e, con essa, in Maharashtra, tutti i falsi guru stanziati qui, che sono ancora tanti…

In Maharashtra c’è un detto: “Ucchal Bangdi Karle”. Non posso dirvi la traduzione (Shri Mataji ride, risate). Il compito di selezionare ed espellere può essere svolto solo attraverso il vostro chaitanya.

Soprattutto oggi, mentre venerate la pura personalità di Gesù Cristo, la sua vita purissima e Gli rendete omaggio, direi assolutamente che tutti questi falsi guru stabilitisi qui – che Cristo, se fosse stato presente, avrebbe colpito con una frusta – tutti questi falsi guru saranno costretti a prendere le proprie mercanzie e fuggire (Shri Mataji ride). E una volta scappati non so dove andranno. Hanno guadagnato un sacco di denaro ingannando tanta gente.

Ma c’è anche una sorta di mentalità ristretta, una sorta di stupidità nella gente di qui. Qualsiasi “guru” si presenti, si prostreranno ai suoi piedi. Qui ci sono tanti devoti che toccano i piedi. Questo è dunque un problema in noi: la tendenza ad essere ingannati. Non so da dove sia venuta. Chiunque arrivi ad insegnare qualcosa, è una nostra tradizione dire: “È arrivato il guru dei guru!”.

È a causa di questa cieca osservanza che la cultura spirituale del Maharashtra è andata distrutta. E direi che oggi che venerate la vita di Cristo, la sua semplicità, la sua purezza, l’arma della sua innocenza, il potere di Shri Ganesha, distruggerà sicuramente questi individui ed anche in Maharashtra avverrà il risveglio spirituale.

Anche qui otterranno questo tesoro spirituale e il Param Tattwa (essenza divina) esistito in moltissimi santi di qui. Non c’è stato santo che non abbia parlato della Kundalini. Tutti i santi di qui hanno parlato della Kundalini.

In questa terra hanno vissuto certi santi, uno più straordinario dell’altro. Penso ai santi di questo paese che hanno lavorato tanto qui, cercando di risvegliare la spiritualità.

Qui neppure io ci sono riuscita. Ma mi congratulo con voi per essere venuti qui. Il vostro arrivo sicuramente infonderà il buon senso in questa gente che si renderà conto di correre dietro proprio a dei falsi guru.

Vi sto dicendo tutto questo perché in molti hanno suggerito: “Madre, dovrebbe tenere il Suo programma nella nostra zona invece che a Ganapatipule”. Ma io ho risposto: “No, venite voi qui”, perché è vostro dovere procurare il risveglio in tutti.

Il risveglio spirituale in Maharashtra è imprescindibile, per questo è necessario che voi veniate. E, per di più, qui (a Ganapatipule), il luogo di Shri Gesù Cristo: noi lo onoriamo con il nostro arrivo. Egli qui è molto importante.

Vi dico che Egli prenderà la frusta per colpire tutti questi falsi guru e distruggerli. Ma voi dovete rendervi conto che oggi siamo qui per venerare e risvegliare la sua suprema divinità. E, con il suo potere, il Maharashtra diverrà puro e santo.

Qui praticano moltissimo il culto di Ganesha, adorano molto Ganesha. Ma non si rendono conto di chi sia Shri Ganesha, di cosa rappresenti. Io non lo capisco. Sono talmente implicati in questo caos che, per liberarli, è necessario che voi veniate qui.

Venire ogni anno a venerare e celebrare la nascita di Cristo è una grande impresa.

Le mie eterne benedizioni a tutti voi.

Shri Mataji: (Hindi) Chi è disturbato dal sole o dai raggi solari può andare indietro; va bene? Oppure ci stanno bene.

[Il sole è bollente, e all’improvviso arrivano dei ragazzi indiani che si arrampicano agilmente e rapidamente sui pali e letteralmente nel giro di pochissimi minuti stendono dei teloni per proteggere le persone dal sole. Applausi.

Bhajan: “Maran che Mele”. Quindi il Puja ha inizio, con il puja dei bambini a Shri Ganesha. I bambini sono così tanti e ammassati ai Piedi di Shri Mataji che Lei stessa deve gestirli indicando loro di stare seduti: “Per favore, siediti”.

Al termine del bhajan alcuni yogi applaudono. Babamama:Non applaudite, per favore. Siamo in un Puja.

Bhajan: “He Prema Murta Jagi Ale”, “Namo Namo Maria” ecc.

Yogi: Sette signore sposate che non abbiano mai eseguito un puja finora.

Devi Puja.

Bhajan: Jago Savera – Hasat Ali – Vishwa Vandita.

Seguono Aarti e Mahamantra.

Alla fine viene offerto a Shri Mataji una grande torta di Natale che Lei taglia.

Bhajan: Chalat Musafir.]

Gli yogi: Bolo Jagat Janani Mataji Shri Nirmala Devi ki! Jai!

[Fine della registrazione video]


1 Kayastha è la casta degli scrivani.

2 I Bania o Baniya costituivano la casta dei mercanti, dei commercianti, da cui proveniva ad esempio anche il Mahatma Gandhi.

3 Dal bhajan dedicato a Shri Gesù: “He Prem. Murt. Jagi Ale”

4 Il servizio amministrativo indiano (IAS) è il braccio amministrativo di All India Services of Government of India. Considerato il principale servizio civile dell’India, l’IAS è uno dei tre rami dell’All India Services insieme all’Indian Police Service e all’Indian Forest Service. I membri di questi tre servizi servono il governo dell’India così come i singoli stati. I funzionari IAS possono anche essere impiegati presso varie imprese del settore pubblico e organizzazioni internazionali.

Come con altri paesi che seguono il sistema di governo parlamentare, l’IAS è una parte della burocrazia permanente della nazione ed è una parte inseparabile dell’esecutivo del governo indiano. In quanto tale, la burocrazia rimane politicamente neutrale e garantisce continuità amministrativa al partito o alla coalizione al potere.

5 Lakh è un’unità del sistema di numerazione indiano pari a centomila.