Puja di Pasqua, La purezza è la base della vostra esistenza

Istanbul (Turkey)

Feedback
Share
Upload transcript or translation for this talk
(04/2023 SOTTOTITOLI, TRADUZIONE VERIFICATA)

SHRI MATAJI NIRMALA DEVI

Puja di Pasqua

La purezza è la base della vostra esistenza”

Istanbul (Turchia), 23 Aprile 2000





Oggi celebriamo il grande evento della resurrezione di Cristo. La vostra resurrezione, in virtù della quale siete assurti alla nuova vita di amore divino, è avvenuta secondo lo stesso modello.

Tutti quanti sapevate che doveva accadervi qualcosa di più elevato, che dovevate nascere di nuovo. Ma nessuno sapeva come questo potesse accadere. L’aspetto sottile del vostro essere non vi era mai stato svelato.

I santi (del passato) si erano limitati a parlarvi del comportamento da tenere, avevano solo detto che avreste dovuto cercare di condurre una vita molto pura, sincera, ma non vi avevano spiegato come avrebbe funzionato.

Certo, in India c’era chi lo sapeva, ma erano davvero in pochi, in pochissimi. Ora, invece, è una conoscenza diffusa in tutto il mondo grazie a voi.

Quando la Kundalini si risveglia, Lei è vostra Madre, la vostra Madre individuale e vi dà la seconda nascita. È così che diventate connessi al Paradiso divino.

Parlare di queste cose senza la realizzazione non ha senso. (In passato) però erano state prospettate idee grandiose al riguardo, e inoltre era stato promesso che, un giorno, sarebbe giunto il momento della resurrezione.

Essa rappresenta per voi l’avvenimento più grandioso, l’evento più straordinario della vostra vita e ci si deve considerare molto fortunati per averlo potuto conseguire.

Tutto ciò è avvenuto anche perché lo avete desiderato. Per molte vite avete desiderato il Paradiso celeste. (Anticamente) la gente percorreva monti e valli, ricercando e facendo di tutto. Tutte queste cose voi le avete già fatte, non dovete rinunciare a niente, non è necessario abbandonare nulla. È un’idea sbagliata, direi che è un’idea non in sintonia con i tempi.

Questa è l’epoca in cui dovete ottenere la resurrezione sahaja, la resurrezione spontanea. Non dovete fare niente per questo, è molto semplice ed ha funzionato perfettamente.

Sono stata felicissima nel vedere così tanta gente, soprattutto i musulmani, poiché mi preoccupavo molto di come poterli salvare. Sono completamente persi in un caos di pensieri sbagliati.

Occorre comprendere che il Corano fu scritto quarant’anni dopo la morte di Maometto e quindi, forse, alcune parole potrebbero essere state cambiate, e anche il significato potrebbe essere un po’ ambiguo.

Vi era inoltre un altro libro, chiamato Sunna1, uscito circa nello stesso periodo, che fu gestito da una persona che non era una grande anima, direi, poiché non era un’anima realizzata.

Non capisco: come si fa a comprendere un testo poetico religioso? E come si fa a interpretare correttamente quanto è scritto in linguaggio poetico?

Questa è la ragione per cui… Anch’io sono una poetessa, avrei potuto scrivere testi poetici sugli argomenti di cui parlo, ma non ho voluto. La poesia può essere alterata e la gente può farne un cattivo uso. Questo è il problema del linguaggio poetico.

In India abbiamo avuto lo stesso problema. Ad esempio, Kabir ha scritto poesie meravigliose, ma l’interpretazione che ne è stata data è assurda e completamente diversa dallo spirito dei canti di Kabir.

Mi sono resa conto che, se avessi scritto testi in linguaggio poetico sulla Divinità, le mie parole avrebbero potuto essere alterate dalla gente secondo le proprie esigenze.

Questo è esattamente ciò che è accaduto: ho visto che in tutte le religioni è possibile stravolgere i testi scritti in linguaggio poetico.

Nella Bibbia, per esempio, è stato accettato pedissequamente che Paolo dovesse organizzare la pubblicazione dei testi riguardanti Cristo; però non ha voluto scrivere della resurrezione né dell’Immacolata Concezione. Aveva tutte queste idee in testa e, per questo, Tommaso dovette fuggire in India e Giovanni rifiutò di scrivere.

(Ciò accade perché) sono tutti individui di questo genere ad assumersi l’incarico, prendono il controllo, se ne considerano responsabili, mentre non hanno nessuna capacità né il diritto di farlo.

Di conseguenza, il cristianesimo ha adottato un atteggiamento completamente errato riguardo alla crescita interiore degli esseri umani. Ed oggi se ne vedono i risultati: quando si osserva ciò che sta accadendo nella Chiesa cattolica si rimane sconcertati. Come può essere considerata un’organizzazione religiosa, quando in essa avvengono assurdità di ogni genere?

Anch’io sono nata in una famiglia cristiana ed ero scioccata dal modo in cui veniva interpretata la vita di Cristo, e da come ne parlavano facendo sfoggio di grande autorità.

Scrivevano libri su libri, tenevano grandi sermoni, ma io pensavo che non c’era alcuna verità in ciò che dicevano. Anche mio padre la pensava allo stesso modo. (Ciò è accaduto) perché tutte queste scritture sono venute molto dopo i loro autori (le Personalità divine a cui fanno riferimento, ndt). Secondo, chi ha cercato di trascriverli non era autorizzato a farlo, non erano persone spirituali. Volevano tutti il potere, il potere religioso.

Il potere religioso è interiore e dovrebbe essere risvegliato. Devo dire che, grazie ai sufi di questo e di altri paesi, le persone pensano ancora che esista qualcosa oltre tutte queste parole, discorsi e libri.

È una grande benedizione per noi che in ogni paese ci sia stato qualcuno che ha parlato della realtà, della verità, nonostante queste persone siano state condannate, torturate e in molti casi uccise. Questo accade anche oggi: mi rendo conto che la gente non vuole sentire parlare della realtà, della verità.

Ieri però sono stata molto felice, davvero felicissima, nel vedere come anche i musulmani, gli islamici, adesso si riuniscano insieme nella comprensione che esiste una vita più elevata dei rituali quotidiani.

Con tutto il loro ritualismo, tutti gli sforzi che hanno fatto, i digiuni di quaranta giorni, i pellegrinaggi alla Mecca, cose di ogni genere, non c’era unità fra loro.

Non vi era unità nemmeno fra di loro e ho visto con sorpresa che in alcuni luoghi si uccidevano a vicenda.

Com’è possibile questo? Perché queste cosiddette pratiche non li hanno resi collettivi, non erano collettivi. Erano tutte identità separate, delle sette separate guidate da individui assolutamente ignoranti.

Dobbiamo quindi realmente celebrare l’unità, la natura collettiva di queste persone che erano perse per la verità, che non avevano idea di cosa fosse la verità. Ma un ricercatore non può mai provare soddisfazione con nessuna cosa: cerca e cerca in continuazione finché non trova la verità. Ci sono però anche tanti ricercatori che si perdono, nella loro ricerca si smarriscono. È molto difficile convincerli che si sono persi. Dovrebbero accorgersene osservando la propria vita, i propri risultati: che cosa hanno ottenuto? Hanno fatto l’esperienza?

Per convincervi di ciò che avete ottenuto, dovete cercare di verificarlo. Potete verificarlo sugli altri e su voi stessi.

Voi sapete ciò che siete sulla punta delle vostre dita, come si dice.

Nel Corano si dice che al tempo di Qiyama, ossia della resurrezione… Vi sono due concetti: Qayamat e Qiyama. Due concetti.

Molti non capiscono la differenza. Una indica il tempo della resurrezione e l’altra il tempo della distruzione.

La resurrezione degli esseri umani è Qiyama, (l’epoca) in cui si dice che le vostre mani parleranno, che dovreste sentire le vibrazioni sulla punta delle dita. Direi che quelli che sono veramente musulmani, che sono arresi, che sono i prescelti per essere persone più elevate, appartenenti al regno di Dio, devono avere mani in grado di parlare; diversamente non sono musulmani, non li definirei musulmani.

Saranno esseri umani ma non sono musulmani. È dunque obbligatorio, per ogni musulmano che si consideri tale, avere le vibrazioni sulle mani e percepirle.

Le sue mani devono parlare nel tempo della resurrezione che è Qiyama. Qiyama, non Qayamat.

Questi due termini si confondono nella mente delle persone. Coloro che sono in grado di verificare da soli i propri risultati mediante le vibrazioni sulle mani, e di percepire gli altri sulla punta delle dita, sono i (veri) musulmani, secondo il Corano. Nessuno però ha detto queste cose e la gente non le sa. Per loro va bene andare alla Mecca (in pellegrinaggio) e tornare. Si diventa un pellegrino e finisce lì.

C’è anche un’altra domanda, molto importante, che ci si dovrebbe porre: perché Maometto, che era palesemente contrario all’adorazione di pietre, chiedeva alla gente di girare intorno alla Pietra Nera? A quale scopo?

Perché quella pietra era così importante? Se fate questa domanda a un cosiddetto musulmano, lui vi risponderà che questo è il comando (del Profeta). Ma voi potete farvi questa domanda: perché? Anche quella è solo una pietra: perché allora Maometto ha chiesto di girarle intorno?

Vi erano tante statue, realizzate in pietra, e la gente adorava statue di ogni genere come fanno anche in India. Questa pietra però è un swayambhu e nelle scritture indiane si parla di Makkeshwara Shiva. Abbiamo degli Shiva (linga) ovunque in India, ci sono dodici Jyotirlinga.

Se ve ne parlo non è necessario credermi, ma potete andarci e verificare con le vibrazioni se sono degli Shiva (linga) o no. La stessa cosa vale per questa Pietra Nera.

Così Maometto scoprì che quella pietra era Makkeshwara Shiva e, per questo, la gente doveva girarle intorno per ricevere le benedizioni di Shiva. Però poi è diventato un rituale, tutto un rituale e nessuno è stato capace di andare oltre quel rituale.

La stessa cosa è accaduta con il cristianesimo.

In questo giorno fanno grandi discorsi sul pentimento e sul sentirsi colpevoli per ciò che hanno commesso. Ma perché l’hanno commesso? Loro dovrebbero essere i depositari della bontà, delle virtù: perché allora l’hanno fatto? Perché hanno commesso cose sbagliate? E poi chiedono perdono a Dio.

(È accaduto) perché non erano anime realizzate, non erano sahaja yogi. Se un sahaja yogi cerca di fare qualcosa di sbagliato, si rende conto di comportarsi male (dalle vibrazioni che sente) sulla punta delle dita. Oppure possiamo chiedergli di uscire da Sahaja Yoga, ma questa sembra essere considerata la punizione peggiore per un sahaja yogi. Se dico a qualcuno di uscire da Sahaja Yoga, non gli va. Perché?

Perché si sente separato dalla realtà. Sente di perdere tutte le benedizioni della realtà. Di fatto la punizione è nulla, perché gli chiediamo solo di uscire da Sahaja Yoga, quindi in apparenza non è niente.

Ma Sahaja Yoga è completa libertà, Sahaja Yoga è totale benedizione, Sahaja Yoga è pace e gioia assolute. Sorprendentemente, se leggete il Corano, vi accorgerete che Maometto voleva portare la pace. Ma (ora) non è così.

Ho incontrato un signore del Kashmir che ha detto: “Dov’è la pace? Tutti lottano e combattono. Noi vogliamo la pace. Sorprendentemente, in India troviamo solo pace. Invece questo Kashmir è un luogo di pazzi dove tutti sono continuamente sfidati e ogni cosa viene attaccata in nome dell’Islam”.Gli ho detto: “Questo non è Islam. Islam significa resa”. E lui: “Se ci si arrende, si verrà uccisi. Non abbiamo protezione”.

È molto sorprendente, davvero molto sorprendente notare come i musulmani stessi si stiano rendendo conto che questa non può essere una vita divina. Non può essere una vita divina, perché nella vita divina le persone hanno sempre lo stesso tipo di comportamento con tutti.

Abbiamo avuto i sufi in ogni parte del mondo. Io li ho letti: ho letto i sufi turchi e di altre parti del mondo. Anche in India li abbiamo avuti, anche se per lo più non si fanno chiamare sufi.

Non so quale pensiate sia il significato della parola sufi, ma, secondo la conoscenza indiana, sufi vuol dire saaf, ossia pulito, puro.

I sufi sono le persone pure. Nella purezza non vedono altro che la grazia divina, l’amore divino, la pace divina.

Loro hanno parlato soltanto di pace, non sapevano parlare di guerra. Chi parla di guerra non ha alcun diritto di farlo.

La guerra è un’assoluta pazzia, nemmeno gli animali combattono così. Noi siamo anche peggio degli animali quando pensiamo alla guerra e ad ucciderci l’un l’altro. Non si dovrebbe fare e deve essere fermata, completamente. Nessuno ha il diritto di uccidere qualcuno, a meno che non venga attaccato.

Dunque, ciò che si sente dire riguardo alla nostra resurrezione è che si è oltre tante cose. Abbiamo perso tutte le caratteristiche distruttive.

Noi abbiamo sei nemici: in sanscrito sono chiamati kama, krodha, mada, matsara, lobha, moha. Kama significa perversione sessuale, krodha è la collera, moha indica l’attrazione, mada è la vanità, matsara la gelosia e il sesto è l’avidità. Tutti questi sei nemici, che esistevano nella nostra mente a causa dell’ignoranza, dell’educazione ricevuta, delle letture fatte o per qualsiasi cosa, tutto questo che avevamo sviluppato, scompare.

Quando la Kundalini si risveglia e voi diventate un tutt’uno con il Divino, poggiate su fondamenta solide. Vi rendete conto di aver trovato la verità e non potete più gioire di tutte queste abitudini distruttive. Scompaiono proprio.

Allora entrate in un nuovo regno di costruzione divina in voi. Questa è la vera resurrezione degli esseri umani. Ora, voi sapete che alcune conoscenze sottili permangono, nonostante vi sia gente che cerca di distruggere i testi sacri, di corrompere i significati delle cose. Malgrado ciò, gli aspetti sottili permangono. Ad esempio, a Pasqua si offrono le uova: qual è il significato di offrire uova? Perché si dovrebbero offrire uova?

Si offrono uova innanzitutto perché un uovo può subire una trasformazione. Può rinascere diventando un pulcino. L’uovo ha la capacità di rinascere.

Pertanto, quando ricevete l’uovo come simbolo della Pasqua, significa che si può diventare persone diverse, persone trasformate, grandi persone spirituali. Significa che potete diventarlo.

Perché offriamo uova? La gente non lo sa. L’ho chiesto a tanti, l’ho chiesto anche a dei preti, che si considerano grandi autorità del cristianesimo, e non sanno perché si regalino le uova.

Secondo, se leggete la storia della nascita di Shri Ganesha e andate avanti, sarete sorpresi: è scritto che Egli era chiamato Brahmanda, ossia l’uovo di Brahma.

Quando fu creato, metà di questo uovo divenne Mahavishnu, ossia Cristo, e l’altra metà rimase come Shri Ganesha.

Si narra inoltre che, quando Mahavishnu si manifestò, cominciò ad invocare suo Padre. Pensate, invocava suo Padre.

Se osservate, Cristo mostra sempre queste due dita (l’indice e il medio). Nessun’altra incarnazione ha mostrato queste due dita che rappresentano, come sapete, il Vishuddhi e il Nabhi. Significa che Egli indicava suo Padre, il re del Nabhi.

Chi era? Lo sapete molto bene: è Vishnu, e la sua incarnazione come Shri Krishna.

Egli dunque indica che queste due Personalità sono suo Padre. Lo fa molto chiaramente.

Perché non mostra altri mudra, altre posizione delle dita? Lui evidenzia sempre queste due dita per indicare che suo Padre era Vishnu e Shri Krishna.

Inoltre, nella storia della vita di Shri Krishna, si dice: “Mahavishnu sarà Tuo figlio”.

Tutte queste informazioni non sono (mai) state messe insieme come ve le sto dicendo io, sono separate. Ma se le comprendete correttamente, potete cogliere la connessione fra di loro, ossia che Cristo era il figlio di Shri Vishnu e di Shri Krishna. Ed Egli fu benedetto dicendogli: “Tu sarai il sostegno dell’intero universo”. Il supporto, adhara, dell’intero universo. Si dice chiaramente: “Tu supporterai tutto l’universo”.

Una metà (dell’uovo di Brahma) è Shri Ganesha, che in un certo senso è il supporto, sostiene la Kundalini. Egli si prende cura della Kundalini, si prende cura della castità della Madre.

E l’altra metà, che si è manifestata, è Gesù Cristo, il supporto dell’intero universo.

Egli dunque rappresenta naturalmente, necessariamente la base morale in quanto è parte integrante di Shri Ganesha, è la base morale dell’essere umano.

Sarà solo la base morale a supportarvi, non tutte le altre assurdità ma la base morale, che manca nella vita dei cristiani.

Tutto è permesso, davvero sorprendente! Si può fare tutto quel che si vuole a condizione che non si divorzi, nella Chiesa cattolica ed anche nelle altre Chiese non cattoliche, ce ne sono tante. Anche se si è sposati, si può fare tutto quel che si vuole. Mi è stato riferito che anche il Vaticano ha tutti questi problemi.

Com’è possibile tutto questo, quando vi considerate persone battezzate?!

Insomma, questi preti fanno grandi celebrazioni del battesimo. Ma dov’è il Sahasrara, dov’è la Kundalini e come si ottiene la seconda nascita? Così non avviene nessuna seconda nascita, c’è soltanto un prete che vi mette la mano sulla testa. In realtà, ciò crea problemi alle anime realizzate: se un prete, che non è un’anima realizzata, mette la mano sulla testa di un bambino realizzato, gli crea un problema.

Ho visto molti bambini scoppiare a piangere forte quando vengono “benedetti” da questi preti, perché i bambini sono anime realizzate mentre i preti no. È molto interessante.

Tuttavia diranno: “Dopotutto sono i preti ad essere cattivi, ma non Cristo”. Ma cosa c’entrano loro con Lui? Cristo sostenne la moralità.

Ma in questi tempi moderni stanno dicendo oscenità di ogni genere anche riguardo a Lui. Non riescono a comprendere un carattere morale. Questo è il punto cui siamo arrivati. La moralità è esclusa. Fate quel che vi pare: finché andate in chiesa a confessarvi, siete a posto.

Queste sono le assurdità delle religioni moderne. Ogni religione ha problemi, ma penso che il peggiore sia quando si ha come leader il supporto del mondo (Cristo, ndt): come si può consentire alla gente di condurre una vita così immorale? Come si può tollerare l’immoralità, se si segue l’esempio di Cristo? È fuori questione!

Egli è l’incarnazione della moralità, è Shri Ganesha. Come si può permettere alla gente di andare in chiesa, in un tempio, consentendole al tempo stesso di condurre una vita immorale? Qual è la punizione per individui del genere?

Il fondamento della vita di Cristo, l’intera essenza di Cristo è la moralità, stabilire la purezza.

Shri Ganesha fu il primo ad essere creato dall’Adi Shakti, perché Lei desiderava la purezza ovunque. Voleva che gli esseri umani gioissero della propria purezza e di una personalità in grado di emettere luce agli altri.

Se, ad esempio, c’è impurità su un vetro e lo usate per coprire una lampada, come potrà passare la luce? Una vita impura non può, non può dare luce agli altri, e non può nemmeno far manifestare la vostra luce interiore. Entrambe le cose sono assolutamente vere riguardo all’impurità.

Ma la gente dice che tutto ciò va accettato perché, se in una religione si vogliono avere più adepti, si dovrebbero accettare tante cose, una delle quali è l’impurità. Insomma, pensate.

Al livello dell’Agnya, dove risiede Cristo, se i vostri occhi sono impuri, pieni di lussuria e avidità, siete contro Cristo, siete degli anticristo. Soltanto se i vostri occhi sono puliti e puri potete gioire dell’amore di Dio, altrimenti non potete. E potete gioire completamente anche dell’amore di un altro sahaja yogi o yogini soltanto se i vostri occhi sono puri. Immaginate. Ma se avete occhi che vagano qua e là e cose di ogni genere, non so come possiate definirvi cristiani. Non potete.

Qualsiasi certificato possiate attribuirvi, non lo siete. Infatti, chi segue Cristo deve condurre una vita assolutamente morale. È un obbligo che vi impone il vostro essere interiore, il fatto di gioire della vostra moralità e, soprattutto, dei vostri occhi puri.

Ciò che ho appreso della vita occidentale è che gli occhi non sono puri. Vanno in chiesa, ma gli occhi vagano di qua e di là. Com’è possibile una cosa del genere? Come potete farlo?

Se pensate che Cristo è Colui che è risorto e che voi dovete risorgere, innanzitutto fate sì che vi sia amore puro nei vostri occhi.

L’amore puro non è relativo, non può essere contaminato, non può avere lussuria e avidità. Queste due cose devono sparire del tutto dalla vostra mente.

Questi sono tempi di avidità, di grande avidità. Non so che cosa abbiano, perché non ho granché studiato l’immoralità degli esseri umani. Tutto ciò che vedo sono belle persone come voi.

Ma quando cerco di capire la cosiddetta cultura occidentale, rimango sorpresa (nel constatare) che anche quando vogliono rappresentare la vita di qualcuno… Per esempio ho visto (un film sulla) vita di Shakespeare2 – che secondo me era un avadhuta, ossia una persona che ha trasceso tutte le abitudini distruttive umane; un avadhuta è uno yogi di calibro molto elevato – in cui lo rappresentano come uno stupido che corre dietro a una donna.

Non riescono neanche a concepire l’esistenza di esseri umani moralmente perfetti, dotati di senso morale. Non riescono a concepirlo, perché chi produce storie del genere non è un’anima realizzata, non è un sahaja yogi; pertanto il concetto di moralità non gli passa nemmeno per l’anticamera del cervello.

Costoro pensano: “Visto che noi siamo così, lo sono anche gli altri”. In realtà, per lo più lo fanno per giustificarsi. È davvero brutto, orribile rappresentare in questo modo il carattere di queste grandi personalità, che hanno parlato di cose sublimi: dimostra come il sistema di valori degli esseri umani sia proprio degradato.

Non riescono a concepire l’esistenza di una personalità ideale. Pensano, parlandone, di dire qualcosa di irreale, (perché) non conoscono la realtà.

Ieri, nella rappresentazione dedicata ai sufi, sono rimasta molto colpita dalla descrizione dei quattro stadi (evolutivi) e, fra questi, di hakikat, ossia della realtà, che si deve accedere alla realtà. La realtà non è una percezione, non è vedere qualcosa, ma esserlo. Se guardate qualcosa, potreste vederlo bianco, rosso o giallo; però non siete quella cosa.

Quando voi siete, siete la realtà, emettete realtà, vedete la realtà, gioite della realtà, vivete nella realtà. Questa è la vita reale e allora non cedete a cose irreali, immaginarie o degradanti.

No, non lo fate.

Siete la realtà – si dice hakikat – siete la realtà ed emettete realtà nel vostro comportamento, nel vostro modo di parlare, nella vostra vita, in tutto. E tutto ciò crea la più grande forza di spiritualità.

Tutta la falsità, tutto ciò che sbagliato, tutto ciò che è distruttivo si dileguerà da una persona che si erge nella realtà. È automatico. È assolutamente parte integrante della personalità di un’anima realizzata.

Dunque, la resurrezione è indubbiamente avvenuta e le vostre mani parlano. Io non voglio darvi degli ordini o qualche percorso fisso da dover seguire. Voi ora siete liberi, perché avete la luce. E se siete la luce, perché dovrei dirvi quale strada percorrere? Lo sapete da soli, perché avete la luce.

Pertanto seguite il sentiero illuminato dalla vostra stessa luce, senza che qualcuno debba dirvi: “Non fate questo, non fate quello”; niente del genere.

Non lo farete proprio: se qualcosa è sbagliato, non lo farete. Se lo fate ancora, sappiate che dovete ancora elevarvi oltre tutto questo.

Voi siete i nabi3 descritti nel Corano, siete coloro che faranno risorgere il mondo intero, siete coloro che aiuteranno le persone sprofondate nella sporcizia dell’immoralità.

Le vostre vite dovrebbero mostrarlo. Guardate questi pochi sufi, che erano persone molto pure, come sono state capaci di indirizzare gli altri verso una vita migliore.

Voi siete così: dovete indirizzare la vita degli altri, questo è il vostro lavoro. Non pensate a ciò che sta accadendo, a come la gente sia stupida e immorale, dimenticatevene. Quel che dovete sapere è ciò che siete voi.

Dovete essere consapevoli di voi stessi e della vostra responsabilità di essere i più puri in assoluto. Voi siete i miei figli e il mio nome, Nirmala, significa purezza. La purezza è la base della vostra esistenza.

Dovreste cercare di vedere dove avete delle impurità, in quale aspetto. Non c’è niente di male nell’apprezzare l’arte e tutto ciò che è bello, nell’ammirare tutto ciò che è stato creato da menti belle; però, in questo apprezzamento, non dovrebbe esserci alcuna lussuria o avidità.

Un apprezzamento puro, la purezza è il messaggio; e quando avrete in voi la purezza, amerete voi stessi. Come io amo voi, anche voi amerete voi stessi. E allora comprenderete questa parola, amore, che ha origine dalla purezza. Gioite continuamente della fioritura e della fragranza della vostra purezza, e l’amore che avete fluisce, scorre verso tutti coloro che devono essere amati, che devono essere assistiti.

Non preoccupatevi delle persone distruttive; questa è l’unica parola che posso usare, perché si potrebbero dire tante cose al riguardo. Lasciate che siano distruttive, perché stanno distruggendo se stesse. Perché dovremmo preoccuparci di loro? Pensano di distruggere gli altri ma non è così, stanno distruggendo se stesse. Dimenticatevi di loro, dimenticatele.

Pensate a voi stessi in quanto responsabili della costruzione del mondo intero, non solo di poche persone. Voi siete molto intelligenti, colmi di capacità di comprensione e di conoscenza.

Non siete come i discepoli di Cristo, che non erano istruiti, non capivano granché e ottennero sì la realizzazione, ma non erano al vostro livello. Tutto quello che riuscirono a fare è culminato in questo caos in cui è precipitato il cristianesimo. Voi però non potete creare una cosa del genere: creerete una nuova, vibrante religione globale.

Sono stata felicissima di vedere che adesso abbiamo persone da tutto il mondo. È un movimento globale, ovunque, che non ha niente a che vedere con le idee ristrette delle cosiddette religioni. Hanno rovinato tutte le religioni: l’Islam, il cristianesimo, l’induismo, e il buddismo è il peggiore. Nel buddismo si rinuncia a tutto, a tutti i propri beni, a tutte le proprietà per consegnarli al guru, pensate. E il guru è un soggetto avido e orribile.

Come può donare la resurrezione, se lui stesso è un individuo avido, che inganna la gente sottraendole tutto?

Lo stesso vale per il cristianesimo, in cui si diventa suore, padri, frati e – non so – assurdità di ogni genere, ma non avviene alcun cambiamento interiore.

Qualcuno è venuto da me e gli ho chiesto perché fosse diventato prete. Lui ha risposto: “Ero disoccupato, non avevo un lavoro e quindi ho trovato un posto come prete”.Ci pensate? Non era adatto per nessun lavoro, quindi come ultima scelta ha intrapreso questo lavoro. “E allora che cosa hai fatto?”.

“Mi hanno detto cosa dovevo predicare. Innanzitutto ho dovuto fare pratica e ricordare le cose a memoria, e poi non so, ho iniziato a dire questa e quest’altra cosa”. Mi sono detta che quest’uomo doveva essere proprio posseduto. Non aveva una mente propria, non sapeva di cosa stesse parlando: prendeva una frase dalla Bibbiae continuava a parlare, annoiando tutti.

Rimasi sorpresa perché, dopo quindici minuti, la gente voleva scappare dalla chiesa. Appena il sermone finiva, correvano fuori tirando un sospiro di sollievo: “Grazie a Dio!”.

E forse questo ciò che vi dà la religione? È forse questo ciò che dovrebbe accadervi? No, non è questo. Quel che vi accade è che gioite di voi stessi, gioite della collettività, della bontà, della moralità, tutto diventa come un nettare della vita. E ciò trasforma l’intero quadro.

Nella religione indù il ritualismo è eccessivo, c’è un ritualismo esagerato. Sedetevi a destra, sedetevi a sinistra, fate una certa cosa ad un certo orario… Insomma, tanti precetti. Se muore una sorella si dovrebbe digiunare per un certo numero di giorni; se muore il marito, per un certo numero di giorni.

Quando si muore si muore, fine, ormai il corpo è finito. Pertanto, digiunare per un certo numero di giorni è molto sbagliato, perché digiunando il bhut potrebbe penetrare in voi. Ma tutti questi rituali sono stati creati da esseri umani che si proclamavano grandi, direi, mentre in realtà non lo sono e in nessun caso sono persone responsabili di insegnare la moralità, di condurre ad una vita più elevata. Vivono una vita inutile e mondana. Sono andata in un tempio di Shri Ganesha, considerato uno swayambhu, uno degli otto templi (di Shri Ganesha in Maharashtra, ndt).

Sono rimasta sorpresa nel vedere come l’uomo incaricato dell’adorazione, che era considerato il prete, soffrisse di paralisi; inoltre suo fratello era morto di paralisi ed anche il figlio era paralizzato.

Mi chiese: “Che cosa ci sta facendo Ganesha, Madre?”. Risposi: “Cosa state facendo voi a Ganesha? Quanto denaro guadagnate in questo modo?”. E lui: “Parecchio”. Io dissi: “E che cosa fate con questo denaro? Fate qualcosa per la società? Cercate di migliorare la vita della gente?Avete attenzione per la società o pensate soltanto a voi stessi?”.

Come conseguenza delle sue azioni era rimasto paralizzato, suo fratello era rimasto paralizzato ed anche il figlio. E imputava ciò a Ganesha. Poi mi chiese: “Questo è un vero(uno swayambhu di)Ganesha?”.

Ho risposto: “Sì, lo è, tu invece non sei vero.Non meriti (le sue benedizioni)”. Lo rimproverai per i suoi comportamenti. E lui: “Va bene, può dire quello che vuole, ma mi curi”. Gli ho detto: “Prima prometti che il denaro che ricavi da questo tempio lo spenderai per migliorare la vita della gente”. Ma come faranno? Non sono anime realizzate!

Vedo tanti preti andarsene in giro con tutti i loro vestiti strani: sono simili a morti che camminano, con pessime vibrazioni di ogni tipo. Non riesco proprio a capire! E la gente semplice commenta: “Oh mio Dio, guarda, un prete!”. E si sente in dovere di rispettarli.

Però non vede, non si accerta di quale sia il valore spirituale di quell’individuo che si definisce ‘prete’. Questo è il vostro compito. Voi non dovete combattere con loro, non dovete denunciarli, non dovete descriverli, non è necessario; ma capite che siete diversi.

Voi avete il diritto, voi avete l’autorità.

E con questa autorità e fiducia dovete andare in giro a salvare la gente. Voi siete anime realizzate, avete ricevuto la resurrezione, siete yogi, d’accordo. Ma qual è il vostro compito?

Perché, perché vi è accaduto questo? Il motivo per cui questa luce è penetrata in voi è per prendere per mano i ciechi e condurli verso la luce. È questo lo scopo della vostra resurrezione. Non è solo per la vostra ricerca, ma è anche la grazia del Divino affinché rendiate divino il mondo intero, per quanto possibile.

A quante persone avete dato la realizzazione?

A quante avete parlato? Vi dico che sono rimasta sorpresa: una volta stavo viaggiando in aereo e accanto a me c’era una signora che si mise a raccontarmi del suo culto, un’assurdità. Ho detto, ma guarda! E ne parlava senza alcun ritegno.

Mentre l’ascoltavo mi sono detta: “I sahaja yogi non lo farebbero, non parlerebbero di Sahaja Yoga”. Ogni sahaja yogi deve parlare di Sahaja Yoga, magari non con le persone sbagliate, ma con quelle giuste sì. Questa è una cosa che dovete fare. È per questo che vi è stata data la luce. Non siete stati illuminati per rimanere nascosti nella foresta, o segregati dal mondo. Voi siete stati illuminati, siete risorti per illuminare altre persone. È per questo che siete qui e potete farlo. In tanti lo hanno fatto, tantissimi di voi lo hanno fatto. Direi che tutti voi, uomini e donne, dovete farlo e questa è la richiesta di vostra Madre: usate la vostra realizzazione.

E l’attenzione dovrebbe essere solo sulla realizzazione. A quante persone avete intenzione di dare la realizzazione? Quante persone avete intenzione di salvare? È un lavoro molto semplice per voi: dovete semplicemente risvegliare la Kundalini. Potete farlo. Dovreste vedere come, con le vostre mani, siate in grado di risvegliare la Kundalini degli altri dando loro la resurrezione.

Voi non dovete fare nulla e la vita non è così difficile per voi. Il vostro lavoro è la cosa più semplice. Dovete solo sollevare le mani – nelle vostre mani avete il potere – sollevare semplicemente le mani e dare la realizzazione, invece di sentirvi insicuri.

Per questo vorrei dirvi che siete tutti risorti, siete tutti delle anime realizzate e dovete creare il Paradiso divino su questa terra.

Che Dio vi benedica.





1 La Sunna è la raccolta dei comportamenti che il Profeta ha evidenziato in differenti occasioni e che sono diventati per questa ragione esempi da imitare da parte della comunità islamica e chiave d’interpretazione per la liceità o meno di fattispecie non previste espressamente dal Corano.

2 Riferimento al film “Shakespeare in love” del 1998.

3 Profeti.