S H R I M A T A J I N I R M A L A D E V I Discorso precedente il Sahasrara Puja (alla fine del programma serale) Cabella Ligure, 5 Maggio 2000 [Il programma serale si conclude con un concerto di santur di Bhajan Sopori. Durante il concerto, Shri Mataji dice: “Wah”. Al termine del concerto: “Wah wah” (eccezionale).] (Shri Mataji parla prima in hindi: “Sukhwinder…”[1]) È davvero un programma decisamente memorabile quello al quale abbiamo assistito, come già detto, e sono stupita di come sia stato tutto eseguito così bene. L’idea di chiamare Bhajan Sopori è stata molto apprezzata fin dall’inizio. Ed ho pensato che il santur sia lo strumento migliore per il Sahasrara, infatti ha molte corde da suonare, proprio come il nostro Sahasrara è composto di mille petali. Quindi, è stato molto appropriato aver potuto invitare questi due grandi musicisti. Non so come elogiarli, poiché è stata realmente una interpretazione così magistrale che ci siamo tutti persi nell’oceano di gioia. È stato davvero, davvero meraviglioso e, da parte di tutti voi, li ringrazio davvero moltissimo dal cuore, affinché sviluppino veramente questa arte e questa creatività molto di più, e tornino da noi spesso: sarà una promessa molto più gradita per noi in questo fausto giorno. Ora, vedete, occorre rendersi conto che la musica indiana è un argomento molto profondo e può essere compreso soltanto da persone che abbiano profondità interiore. E sono rimasta sorpresa che, quanti hanno frequentato l’Accademia di Babamama, in tre mesi abbiano iniziato a cantare raga come il Malkauns. Pertanto, ritengo che i sahaja yogi abbiano una attitudine particolare per apprendere la musica indiana. E il modo in cui l’hanno imparata, mentre la gente (normalmente) impiega anni! Sono rimasta molto, molto stupita di come abbia funzionato, e il modo in cui ne gioite tutti dimostra che questa è la musica del cuore, la musica dello Spirito. Ed ecco perché, anche se non avete conoscenza di questa (musica), ne avete comunque gioito tutti così tanto. Sono loro molto riconoscente che siano venuti ed abbiano suonato così bene, mettendoci tutto il cuore. Tutti noi siamo molto riconoscenti per tutto questo, e spero torneranno spesso e ci offriranno la cortesia della loro grande musica. Non si tratta soltanto di gratitudine, ma è straordinario il modo in cui è penetrata nella nostra consapevolezza, nella nostra attenzione. E il fatto che tutti voi, presenti così numerosi, ne abbiate gioito completamente, è qualcosa che dimostra l’unione, la collettività del gioire della musica. È un segno di vera ascesa e, direi, di uno stato realmente avanzato di realizzazione del Sé il fatto che tutti voi, provenienti da Paesi molto diversi, con lingue diverse, con differenti stili musicali, abbiate tutti gioito della musica che è stata davvero universale. Pertanto sono loro molto riconoscente e li benedico dal profondo del mio cuore, affinché sviluppino più amore per noi e tornino ancora qualche volta, ogni volta che li chiamiamo. Questa è, sarà una grande benedizione per tutti noi. Quindi, che Dio vi benedica tutti. Molte grazie. (Applausi) [1] Forse il celebre tablista Sukhwinder Singh Namdhari, che aveva già suonato in presenza di Shri Mataji. |
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