Shri Krishna Puja

Campus, Cabella Ligure (Italia)

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Shri Krishna puja. Cabella Ligure (Italia), 20 Agosto 2000.

Oggi siamo qui per adorare Shri Krishna dentro di noi. Voi tutti, e lo sapete bene, avete fatto delle ricerche prima di approdare a Sahaja Yoga. Vi siete recati in diversi luoghi, avete letto un mucchio di libri, e alcuni tra voi si sono anche persi. Nel corso di questa ricerca, forse neanche sapevate cosa cercare. Ciò che stavate cercando era conoscere voi stessi. In tutte le religioni è detto: ”Conosci te stesso”. È una cosa comune che hanno detto tutte. Questo è un punto assoluto, che esiste in ogni religione: ”Conosci te stesso”. Perché, senza conoscere voi stessi, non conoscerete Dio, non conoscerete la spiritualità. Quindi, il primo passo è: ”Conosci te stesso”.

Nel corso della vostra ricerca, avete trovato gente che ha usato nei vostri confronti espedienti di ogni genere, che vi ha indottrinato in modi diversi cercando, in realtà, di prendervi tutto il denaro e di ingannarvi. Tutto questo è accaduto nel passato, è ormai superato. Alla fine arrivate in Sahaja Yoga e ottenete la realizzazione del Sé. Ma qual’è il fine della realizzazione del Sé? È quello di conoscere Dio, ovvero la Dea. Questo è lo scopo della realizzazione del Sé. Ma dopo averla ricevuta cosa dovrebbe accadervi? Molti di voi hanno perso interesse per cose insensate come le droghe, la lettura di libri inutili, per il bere e cose del genere. Ma  non è abbastanza. Non è sufficiente. Sarebbe accaduto comunque.

Quel che deve accadere quando si conosce Dio, è il motivo per cui Dio vuole che voi lo conosciate. Egli vuole vedere il suo riflesso in voi. È per questo che vi ha creati, e il riflesso che vuole vedere in voi è il suo. Lo stesso vale per la Dea. Ella vi ha dato la Realizzazione perché vuole vedere il suo riflesso in voi. Pertanto dovete prepararvi a ricevere ed emettere quel riflesso così puro, bello, amorevole, compassionevole e, soprattutto, pieno di saggezza. Dunque, occorre arrivare al punto in cui comprendete che dovete avere saggezza. Se mancate di saggezza, non siete una persona realizzata. A livello di shri Krishna, vedete, egli vuole che diveniate parte integrante del Virata [espressione dell’insieme delle qualità divine]. Viratangana [il suo aspetto femminile] vuole la stessa cosa: dovete diventare parte integrante del Virata. Non è perché ora siete anime realizzate che potete mettervi a pensare di essere perfettamente a posto, di non dover fare nient’altro. Il punto è anzi: cosa dovete fare al di là di questo? Dopo la realizzazione dovete vedere il riflesso – che già dovrebbe essere dentro di voi – della vita di personalità come Shri Krishna.

Shri Krishna, come sapete, nacque in una situazione molto difficile, e venne portato a Gokul dove venne cresciuto da Yeshoda. Là, manifestò la sua natura incline allo scherzo. Quindi dovete essere giocosi nella vita. Dovete creare divertimento e gioia. Egli non disse di stare seduti da qualche parte dell’Himalaya come vecchi saggi, ma di mescolarvi ai bambini, di parlare con loro, di giocare con loro, di divertirvi. Nello stesso tempo, egli andava distruggendo le forze negative che agivano contro di lui. Lo ha fatto soltanto grazie alla sua giocosità, e proprio come un bambino. Quanto fosse maturo pur essendo un bambino potete vederlo dal fatto che uccise Pùtana. C’erano da quelle parti anche due orribili rakshasa, e uccise anche loro.

Allo stesso tempo giocava con le gopi [contadine] stuzzicandole, facendo loro dispetti, canzonandole. Perché? Perché voleva che si divertissero. Ed ha inventato cerimonie ed eventi di ogni tipo. Una volta cadde una fitta pioggia e lui sollevò, per usarla come riparo, una montagna intera sulla punta delle dita! In quell’occasione tutti gli altri avranno compreso che non era una cosa… normale, che era un miracolo. Ma lui se ne stava lì, a sostenere con un dito la montagna, in modo molto naturale, modesto. Lo faceva per proteggere dall’acqua tutti i giovani che stavano giocando con lui.

Poi andò a uccidere Kaliya, l’enorme serpente acquatico. Nell’acqua, quest’essere orribile produceva del veleno, a causa del quale molte persone venivano uccise. Krishna non perse tempo e saltò nelle orribili acque dello Yamuna per salvare tutti, pronto ad uccidere, a colpire, insomma deciso a sopraffare Kaliya. Le mogli del grande serpente lo implorarono: “Per favore, perdonalo!” ed egli perdonò. Tutti questi episodi mostrano un bambino di sei, sette anni compiere incredibili imprese senza dare ad esse troppa importanza. Si può dire senza neanche pensarci. Ma le realizzò perché era consapevole di essere Shri Krishna.

Dunque, la prima cosa di cui dovete essere consapevoli è che siete persone realizzate. Siete persone speciali, create espressamente per riflettere le qualità di Dio Onnipotente. Non ci si aspetta che andiate a uccidere Kaliya. Oggi, la situazione è tale che siete protetti, sempre. Siete protetti sempre. Nessuno può danneggiarvi, e potete essere protetti perché siete Sahaja yogi.

Ora, occorre comprendere quale dovrebbe essere l’atteggiamento di un Sahaja yogi nel prendere delle decisioni. Le decisioni devono essere spontanee. Non occorre fare dei calcoli. Andate e trovate la soluzione immediatamente, spontaneamente. Come Shri Krishna che si tuffò nel fiume, nello stesso modo dovreste prendere decisioni molto spontanee, su qualsiasi cosa. Mettiamo che vogliate acquistare un tappeto. Bene, entrate nel negozio e sapete subito qual’è. In ogni momento della vita dovreste prendere decisioni spontanee. Decisioni istantanee. Ma quello che noto è uno stile del tutto diverso. La gente va di negozio in negozio, poi fa una lista, prende tutte le misure, infine va a casa e dice che deciderà il giorno dopo. Questo non è un comportamento da Sahaja yogi. Un Sahaja yogi deve decidere ogni cosa con assoluta spontaneità, e all’istante.

Dovrebbe essere sempre così. Per esempio, qualcuno sta per annegare. Il primo impulso dovrebbe essere di salvarlo. E come salvarlo? Saltate in acqua! Poiché siete protetti, niente può accadervi. Quindi, saltate in acqua e salverete quella persona. Come minimo la vostra attitudine, il vostro temperamento dovrebbero essere tali da farvi prendere decisioni molto spontanee. Tutto questo pensare, tutti questi modi di prendere decisioni tenendo grandi conferenze per decidere… Non è necessario. Anche nella vita di ogni giorno, dovete essere così. Anche nella vita politica, nella vita economica, o in qualsiasi altro tipo di vita dobbiate condurre, dovete essere molto spontanei.

Come diventare spontanei? Quale qualità avete? Qual’è l’arma che avete per sapere quale decisione prendere? Lo sapete? Avete le vibrazioni! Avete la percezione delle vibrazioni e sapete distinguerle. Sapete cosa vi dicono, cosa vi suggeriscono, cosa vi comunicano. Mediante le vostre vibrazioni dovreste sapere in un secondo cosa fare. Per esempio, qualcuno oggi mi ha detto: “Madre, quando sono venuto a Cabella ho sentito delle vibrazioni incredibili”. È un fatto, ma quanti di voi hanno questa percezione? Perché la vostra sensibilità non è ancora sviluppata. Dovete essere sensibili alle vostre vibrazioni. Dovreste sapere – guardando qualcuno, sedendovi accanto a qualcuno, persino stringendo la mano a qualcuno – dovreste sapere che tipo di vibrazioni abbia. Se sviluppate questo tipo di sensibilità, allora prenderete con precisione decisioni molto spontanee.

Sapete che io sono molto abile in questo. Ho acquistato il palazzo di Cabella in cinque minuti. Davvero, in cinque minuti. Andai in auto con il sindaco e vidi l’edificio. Certo, cadeva in rovina, era tutto un disastro, e sembrava proprio uno di quei posti abitati da fantasmi. Tutti quelli che erano con me dicevano: “Che posto Madre, non può comprarlo!” Io dissi al sindaco: “Lo compro!”  -“Quando?” – “Oggi, adesso!” – Era strabiliato, ed erano tutti sorpresi di ciò che Madre stava facendo. Furono le vibrazioni a decidere, furono proprio le vibrazioni del posto che mi fecero decidere. Dissi: “Lo compro”. Così! Mi avevano portato a vedere sette, otto castelli, mi pare, e avevo sempre detto di no. Anche da fuori, potevo dire di no. Una volta erano stupiti che non entrassi neppure. Dissi: “Chiedete cosa c’era qui”. E loro: “Un convento”. Ed io: “Vedete?”.

Ma questo non significa che tutti dovete fare così. Per prima cosa dovreste avere la sensibilità alle vibrazioni. Se avete questa sensibilità alle vibrazioni, direi che allora siete maturi in Sahaja Yoga. Quindi occorre acquisire la maturità. Non potete dire semplicemente: “Bene, ora ho avuto la realizzazione, posso farlo”. Prima valutate il vostro grado di sensibilità. Come riconoscerlo? Perché potreste prendere una decisione spontanea e scoprire che non avete ottenuto nulla, che avete fatto una sciocchezza. È possibile. Ma se prendete decisioni spontanee allora – se falliscono, se sono sbagliate, se ci sono alcuni errori, o se vi faranno soffrire economicamente, politicamente, o in qualsiasi modo – se le prendete testerete con esattezza tutto il vostro sistema di valutazione, e vedrete esattamente quanto siete progrediti in Sahaja Yoga, fino a che punto avete ottenuto la realizzazione del Sé, e a che punto siete. Questo è il modo per mettervi alla prova. Non dovreste preoccuparvi degli insuccessi, né innamorarvi dei successi, perché siete anime realizzate. Certo, se siete sensibili, saprete immediatamente come stanno le cose. Naturalmente, non dico che possiate avere la stessa sensibilità che ho io, ma dovreste provarci. Per esempio, arriva qualcuno che loda una persona: ”Oh Madre, è così buono, dovrebbe incontrarlo. È una così brava persona, è di tanto aiuto…”. E io: ”Bene, mostratemi una fotografia.” E subito: ”Mi spiace, non voglio incontrarlo”. Non riescono a capire perché. – “Una persona così importante! Domani sarà ministro!”.- “Non voglio incontrarlo”.- E proprio il giorno dopo sul giornale, in un lungo servizio su di lui, si scopre che è un uomo pessimo. Dovete, dunque, valutare la vostra esperienza e la vostra comprensione di ciò che è giusto e di ciò che è sbagliato.

Ma ancora, vorrei suggerirvi di prenderle le decisioni spontanee. Non pensate a come andrà a finire, a cosa si dovrebbe fare… Quando vi accorgerete di saper rapidamente riconoscere cosa è giusto e cosa è sbagliato, questo avrà una influenza incredibile anche sulla vostra mente.

Non so quanti di voi abbiano visto la casa che ho costruito qui, ma un altro aspetto di Shri Krishna è che era estremamente creativo. Durante la sua infanzia, come abbiamo detto, faceva tanti e tanti scherzi. E da adulto divenne re di Dwarika. E si vestiva solo da re. Da bambino indossava un pezzetto di piuma di pavone. Ma, divenuto re, indossava tutti gli apparati del suo rango e, seduto sul trono, parlava alla gente in modo regale. C’era tanta grandezza in lui, ed era estremamente creativo. A Dwarika, costruì un bellissimo castello, o meglio un palazzo, d’oro. In seguito venne sommerso interamente dall’acqua. In India, tanti intellettuali, influenzati credo dagli occidentali, dissero: “Non è possibile. Non c’è niente sott’acqua, non ha costruito alcun palazzo, lì. Sono tutte storie, è soltanto un mito”. Ma alcune persone ci hanno creduto e si sono messe a scavare. Sono andate in profondità e hanno scoperto che esisteva un palazzo immenso. Era rimasto un po’ di oro, ma non tutto. E si stupirono che egli avesse fatto un palazzo tanto grande, tanto vasto. Era finito sott’acqua, ma c’era. Al pari di questa, tutte le Incarnazioni che sono venute sono state estremamente creative. Se non siete creativi, a che serve la realizzazione?

Qual’è il più grande atto creativo che potete fare con estrema facilità? È quello di creare nuovi Sahaja yogi. Questa è la cosa più facile e che dà maggior gioia. Dare ad altre persone le benedizioni del Divino che sono andate cercando per secoli. Non sapete che conforto, che benedizione date loro con la realizzazione! Avete ricevuto la realizzazione molto facilmente, devo dire. Tutti dicono che Sahaja Yoga è un Nirvana immediato, istantaneo, ed è vero. Ma quando si ottiene qualcosa gratuitamente, subito e senza alcuno sforzo particolare, non la si apprezza, non la si capisce, si pensa che sia un diritto. Ma sapete quanto soffriva prima la gente per ottenere la realizzazione? Andavano sull’Himalaya, stavano su una gamba, a volte sulla testa, per mesi e mesi. E non la ottenevano, la realizzazione. Ho sentito di alcune persone rimaste per ventotto anni in una stanza per ottenerla. E perché vivevano così? Perché pensavano che restando lontani dall’altra gente, dalle atmosfere negative, avrebbero potuto ottenere la realizzazione. E non la ottennero mai. Quindi occorre comprendere che, sebbene voi l’abbiate ottenuta molto facilmente, è qualcosa di tanto prezioso, di tanto grande. Non è molto facile ottenere la realizzazione. Quanto ebbe a soffrire Buddha per averla! Pensate a lui, a come la ottenne. Voglio dire che c’è da rabbrividire a guardare la sua vita. Alla fine è morto di fame e povertà. Ma a voi non è accaduto nulla. L’avete ottenuta tutti senza difficoltà alcuna, in modo molto dolce. Non dovete pagare niente, non dovete fare niente. Ma questo non significa che non dovreste apprezzarla come un seme che, messo nella Madre Terra, germoglia spontaneamente e cresce, e può trasformarsi in  arbusto e, poi, in albero. Ma si deve poi annaffiarlo questo seme, curarlo come fa un giardiniere. Nel vostro caso, siete voi che dovete fare tutto questo. Innanzitutto, dovete dare alla vostra realizzazione un nutrimento fatto di compassione e di amore.

Avete questa compassione e questo amore? Amate la gente? Per esempio, oggi qualcuno mi ha detto – ne sono rimasta scossa -: ”Non mi piacciono i bambini”. Io ho detto: ”Non ti piacciono i bambini?”  ”No, mi piacciono i figli degli altri, ma non i miei”. Pensate un po’! Come si può fare così? Come si fa a dire una cosa del genere? Che non vi piacciono i vostri bambini? Assurdo! Innanzi tutto, non dovreste mai dire: “Mi piace” e ”Non mi piace”. Sono ‘anti-mantra’. “Mi piace…”: è molto comune. Chi siete voi? “Non mi piace questo tappeto, non mi piace questo oggetto d’argento…”. Chi siete voi? Potete farne uno simile? La decisione di dire una frase di questo tipo, anche se si pensa sia molto spontanea, non lo è. Il pensiero di avere il diritto di dire: ”Non mi piace”, ”Non voglio” scaturisce dai vostri condizionamenti. Ma, voi, chi siete? Se siete lo Spirito, non userete mai queste parole. Perché potrebbero ferire qualcuno. Non direte mai qualcosa che possa ferire gli altri. Non farete mai nulla che possa recare danno agli altri. Ma direte sempre cose molto amorevoli, compassionevoli e che diano pace. Darete gioia agli altri. Il potere dello Spirito dà gioia agli altri. Se siete cupi, depressi, competitivi, allora non siete realizzati. Dovreste essere in grado di dare gioia, e amore, e compassione, in maniera del tutto spontanea.

C’è una storia che riguarda un santo dell’India, del Maharastra. C’era l’usanza di mettere l’acqua in un recipiente di pelle di vacca, e portarla fino a Gujurat, ad un tempio di Shri Krishna. Era considerato, si potrebbe dire, un grande atto di resa a Shri Krishna. Dunque, anche questo santo portò l’acqua in un otre del genere, trasportandola per tutta la strada dal suo villaggio nel Maharastra fino ai piedi del tempio. Quando giunse, vide proprio lì un asino molto assetato, al punto che sembrava stesse addirittura morendo di sete. Allora diede l’acqua all’asino. Tutti dissero: ”Ma come! Hai portato quest’acqua per miglia e miglia, per giorni interi, affinché fosse versata sulla deità che è nel tempio e, ora, l’hai data ad un asino?” Egli disse:” Non capite? Dio è disceso fin qui per prendere quell’acqua”. Notate l’attitudine che aveva preso!

Dunque, per una persona realizzata, la compassione dovrebbe essere di questo tipo, e la generosità dovrebbe essere grande. Se non siete generosi, se siete avari, sempre preoccupati di fare o di risparmiare denaro, non siete Sahaja Yogi maturi. Non lo siete. Oltre tutto, denaro di questo tipo non vi darà mai gioia. L’avarizia è contro lo Spirito. Lo Spirito è estremamente generoso, non cerca mai di risparmiare o di ingannare o di rubare: è fuori questione. Perché un’anima realizzata non può essere avida. Ho visto molte persone estremamente generose e comprensive verso i problemi degli altri. Mentre un Sahaja yogi che pensi solo ai suoi problemi non è per niente un Sahaja yogi. Egli è qui per risolvere i problemi degli altri, non per risolvere o continuare a parlare dei suoi. E non dovete addossare i vostri problemi agli altri. Non dovete chiedere nulla: ”Per favore, fai questo per me, per favore fai quello…”. È davvero sorprendente come la gente cerchi di approfittare degli altri. Per esempio, qualcuno vuole visitare dei paesi, così vi chiederà: ”Per favore, invitami, mi piacerebbe venire nel tuo paese”. Un Sahaja yogi generoso dirà: ”Va bene, vieni!”. Ora, chi sbaglia è la persona che chiede. Non dovreste mai chiedere niente, perché siete completi. Non solo nel senso che siete soddisfatti, ma che siete completi. Cosa può darvi un altro? Tutti questi desideri scompaiono quando diventate completi.

Oggi, per esempio, mentre venivo qui ho visto che c’erano molte stelle. Ho detto: “Appena la luna mostrerà il suo cerchio completo, scompariranno tutte”. Analogamente, quando siete completi, non vi aspettate niente da nessuno. Al contrario, desiderate scoprire cosa potete fare per gli altri. In un certo senso diventate gli altri: qualsiasi problema abbiano siete voi a farvene carico, ci saltate dentro. Dovrebbe accadere a tutti voi, poiché avete ricevuto la realizzazione. Sviluppate un tipo di personalità che vive solo per gli altri, non per se stessa. Vi stupirete: potete vivere ovunque, potete dormire ovunque, potete mangiare, potete non mangiare, vi va bene qualsiasi tipo di cibo: perché siete soddisfatti. Ma anzi, vorreste cucinare per gli altri, nutrirli, fare qualsiasi cosa possibile, dare qualsiasi cosa abbiate. Se è possibile cercate di farlo, se ci riuscite, fatelo. Cercate di capire che ora siete lo Spirito, e al di sopra di tutto.

Anche la vostra creatività passa ad un’altra dimensione. Certo, non solo date la realizzazione agli altri, ma create anche arte. Conoscete Baba Mama: era molto scarso in letteratura e non conosceva nessuna lingua. Era molto bravo in matematica perché mia madre era una matematica, ma le lingue non le conosceva. Scrivevo io i suoi componimenti, tanto era scarso. Ma dopo la realizzazione scrisse delle bellissime poesie. Incredibile! Nessuno poteva credere che fosse stato Baba. Come aveva mai potuto mettersi a scrivere sorprendenti poesie in urdu, poesie in marathi, poesie in hindi? Uno dei miei fratelli gli chiese: “Ma dove hai preso questa poesia in urdu?” Egli rispose: “È Shri Mataji, è Lei che mi dice cosa scrivere. È lei che suggerisce tutto.” La creatività è proprio come un fiore e si sviluppa in voi, anche se ve ne stupite. Immaginate: un matematico che improvvisamente diventa un poeta. Si direbbe impossibile. Voi avete queste capacità. Avete tutte le capacità, per cui potete diventare molto creativi.

E dovete esserlo, in qualsiasi modo. Io sono molto creativa, devo dire, lavoro sempre a qualcosa che riesce molto bene e inoltre non ho quell’interesse, che ha normalmente la gente, ad essere lodata da tutti, o ad apparire molto sui giornali e cose del genere. Non mi interessa proprio. Create per creare. Create per amore della creazione; gioite di questa creazione; e divenite il più possibile adattabili e tolleranti nei confronti dei commenti della gente – beh, che lo facciano! Potrebbero essere offensivi, o potrebbero anche lodarvi, ma voi neanche sapete che vi stanno lodando. Qualche volta quando dite: “Shri Mataji ki jai!” lo dico anch’io e dimentico che si sta parlando di me. In un certo senso  arrivate ad essere al di sopra di tutto questo, e da lì proprio non capite perché gli esseri umani si comportino in certi modi, perché il loro comportamento sia così ridicolo. Vedo, persino quando vengono in Sahaja Yoga, che hanno un grande desiderio di essere leader, di essere chissà che grandi organizzatori, di essere molto conosciuti, vogliono essere Sahaja yogi di fama internazionale. Ma non pensano: “Che tipo di creatività ho dimostrato? Cosa ho creato?” È  un atteggiamento davvero molto comune negli esseri umani il voler essere sempre lodati dagli altri, voler sempre mettersi in mostra – per cosa? Se siete lo Spirito lo sanno tutti. Che bisogno c’è di esibirsi? Che bisogno c’è di mettersi in mostra? Che c’è da venire avanti? Anche se state dietro, la luce c’è. Lo sapete che la luce c’è. Poiché siete la luce dovete uscire dalla vostra oscurità e diffonderla. Ma, se siete nell’oscurità, che luce potete diffondere?

Dunque, il vostro Spirito non può avere problemi. Non ha paura. Ma soprattutto possiede saggezza, una incredibile saggezza. E questa saggezza è l’unico segno che siete una personalità molto elevata. Come vi ho detto, questo è un processo evolutivo: quando vi trasformate vi evolvete, divenite di una natura molto diversa. Altrimenti a che serve praticare Sahaja Yoga? Chi era Cristo? Il figlio di un falegname. Non ricevette un’istruzione. Ma cosa fece? Era lo Spirito, rifletteva Dio dentro di Sé. E per questo si fece anche crocifiggere. In Sahaja Yoga non dovete essere crocifissi, non dovete affrontare prove del genere, ma il vostro sistema di valori deve essere verificato. Dovete scoprire mediante l’introspezione cosa state facendo.

Dovreste domandarvi: “Signor Sahaja yogi, come stai? Indulgi in tutte quelle cose che le persone non realizzate fanno?” Cercate di scoprirlo. Perché la crescita in Sahaja Yoga si vede, si vede dal comportamento, dallo stile, dal viso. Non ci sono rughe su una persona saggia. Non ha preoccupazioni. Se non vi preoccupate come potranno venirvi le rughe? Una persona così non è turbata da nulla. Anzi, ride delle cose. Una volta, mentre mi trovavo in una chiesa, in Svizzera, una signora si avvicinò per colpirmi con una Bibbia. Io cominciai a ridere. Dissi: “Che cosa importante essere colpiti da una Bibbia!”. Quella si mise paura perché io ridevo dicendo: “Ma guarda la stupidità di questa donna, che viene a colpirmi con una Bibbia!” Avrei capito una pietra o qualcos’altro, ma una Bibbia non mi farà mai del male! (risate). Tutte queste cose sono accadute davanti a voi e le conoscete.

Ci sono forze negative che cercano di nuocervi fisicamente, mentalmente, emotivamente. Ma quando siete in alto, nessuno può nuocervi. O, almeno, non sentite il danno, non ve ne preoccupate. Ma voi, cosa avete creato? Oggi ho ricevuto alcune signore e alcuni uomini, che volevano divorziare. Dopo essersi sposati in Sahaja Yoga, vogliono il divorzio, pensate!  Ero sbalordita. E avevano idee ridicole del tipo: “Mio marito è per me come un fratello”. Io ho detto: “Davvero?”. Quando idee stupide d’ogni genere entrano nella testa, significa che non c’è la luce dello Spirito. Se avete la luce dello Spirito, la vostra comprensione è molto diversa. Non vi preoccupate di voi stessi, vi preoccupate soltanto degli altri e cercate delle soluzioni per loro. Cercate di aiutarli. È facilissimo per voi. Cosa c’è di così speciale se il fuoco brucia? Una volta acceso, brucia, ed è difficile che si spenga. Ma per quel che riguarda gli esseri umani, non riesco a capire. Anche dopo la realizzazione, dopo essere cresciuti per tanti anni consecutivi, sono ancora così stupidi da non rendersi conto del valore del processo che è attivo in loro.

Lo Spirito è qualcosa che non potete uccidere. Non può spegnersi. La luce dello Spirito non si spegne. Ma qual’è l’olio che lo alimenta? È la vostra compassione, è l’amore, la sollecitudine per gli altri. So che ci sono molte persone che forse sono molto dominanti, fastidiose, e altro; ma prendetevi cura di loro. Sappiate che non sono come voi, non sono complete. Hanno dei problemi. Perciò preoccupatevi di loro. Ma eccovi invece pronti a pensare: “Perché mai dovrei preoccuparmi di lui, che gli importa di me?” o qualcosa del genere. A quel punto siete finiti. Questo tipo di riflessione, o dovrei dire reazione, non è quella dello Spirito. Le reazioni di una persona spirituale sono molto, molto diverse.

Si sa che Shri Krishna aveva un amico molto povero. Un giorno questi volle andare a trovare Shri Krishna e la moglie gli diede del riso, riso soffiato lo chiamereste voi oggi: “Prendilo per il tuo amico, devi pur portargli qualcosa!”. Lui era un po’ timido, sapete. Quando arrivò, Shri Krishna si trovava all’interno del suo palazzo e la gente che stava all’ingresso gli intimò: “No, non puoi incontrarlo”. Allora lui disse: “Va bene, ma andate a dirgli che è venuto Sudhama”. Shri Krishna, sul trono, stava discutendo di qualcosa ma quando gli dissero: “È venuto Sudhama” –  si precipitò fuori, corse alla porta, lo abbracciò e l’abbracciò ancora, e gli disse: “Perché non sei entrato?!” Lo fece entrare, lo mise sul suo trono e disse alle sue mogli: “Per favore venite a lavargli i piedi”. Poi gli portarono dei vestiti e tutto il resto, fece un bagno, dopodiché lo fece dormire nel suo letto. Guardate l’amore di Shri Krishna! Quell’uomo aveva dei piedi sporchissimi, tutti piagati. Egli provò a metterci sopra una qualche medicina con la quale sarebbe guarito, cercò di fare tutto il possibile per curare quelle piaghe. E gli disse di dormire nel suo letto. E chiese alle dame di fargli vento affinché non avesse caldo. Che compassione aveva Shri Krishna, in che bel modo la dimostrò! Siamo così compassionevoli, noi? Non era necessario che lo facesse, dopo tutto non c’era nessun dramma, niente. Ma era il suo cuore. Prese una decisione spontanea. Quando udì che Sudhama si trovava lì, si precipitò fuori, si sentì davvero felice che il suo vecchio amico fosse venuto.

In seguito, quando si recò a Sinapor, Duryodhana, il figlio maggiore dei Kaurava, gli chiese: “Perché non vieni a stare nel mio palazzo?” Egli rispose: “D’accordo, posso venire ma guarda che andrò a mangiare da Vidhur”. Vidhur era il figlio di un servitore.  Andò a mangiare da Vidhur. Dato che Vidhur era povero, non so che tipo di cibo possa avergli dato, mentre Duryodhana gli avrebbe imbandito un pranzo sontuoso. Ma per persone di questo tipo il sapore e la qualità del cibo e di tutto il resto non ha importanza. Era l’amore, il rispetto per Vidhur, che era un’anima realizzata, a contare. Rispettate gli altri Sahaja yogi. Se un Sahaja yogi rispetta tanto un governatore – non riesco a capirlo, lo Spirito è superiore a qualsiasi altra cosa –  e poi non rispetta un Sahaja yogi, c’è qualcosa di sbagliato in lui. Dovrebbe capire che una persona spirituale è superiore a tutta la gente che ha tanti titoli altisonanti. Questo amore si manifesta nella vita di tutti i santi, di tutte le Incarnazioni. Avevano tutti questo amore superiore ad ogni altra cosa. Non lo facevano perché si aspettassero qualcosa in cambio, è un tipo di personalità che riflette veramente l’amore di Dio. Questo è il riflesso che dovrebbe emanare da voi. Siete Sahaja yogi, ciò non significa che siate superiori agli altri. Però siete diversi, siete al di sopra di loro. Non avete nessuna superiorità, per questo siete diversi. Siete così umili, per questo siete diversi. Siete così gioiosi, così pacifici, per questo siete umili.

Ci sono così tanti episodi che potrei raccontarvi della vita di Shri Krishna che dimostrano che era il Signore dello Yoga, Yogeshwara, come lo chiamavano; perché era il Virata. Ma mostrò la sua forma soltanto ad Arjuna, e a nessun altro. Perché nessuno era come Arjuna. E Arjuna stesso si prese  un bello spavento quando la vide! Shri Krishna visse a Gokul come un pastore, come un contadino, e mai esibì i suoi poteri. I suoi poteri erano dentro di lui, si esprimevano spontaneamente. Questo potere ha saggezza e discrezione, assoluta discrezione. Se non è così, non si tratta di un potere divino, è una specie di potere satanico. Ed essere gentili con chi è gentile non manifesta alcuna realtà superiore.

In India avevamo delle persone dette ‘avduta’. Erano anime realizzate che erano uscite dalla società, dalla folla, per andare a vivere in luoghi angusti o in caverne, o da qualche altra parte, nascosti agli altri. Perché pensavano che nessuno li avrebbe compresi e, quindi, a che scopo parlare? Stavano da soli: uno qua, uno là. Cosa potevano fare? Non erano come voi, tanti Sahaja yogi tutti insieme. Voi avete tanti e tanti amici. Loro erano soli e si nascondevano alla società, perché qualsiasi cosa avessero tentato sarebbero stati crocefissi. Ma voi no, perché avete una società. Avete una magnifica società illuminata, fatta di grandi amici, di persone molto buone e spirituali. Con tutto ciò, se non sapete creare, cosa dovrei dirvi? Dovete creare qualcosa. Può essere arte, può essere musica, può essere poesia, può essere letteratura; ma di qualsiasi cosa si tratti, dovete creare.

E, soprattutto, dovete creare altri Sahaja yogi, ovunque. È, questa, la principale capacità creativa che dovete realizzare. Io posso andare, fare programmi, fare qualsiasi cosa. Ma voi dovete dimostrare, con il vostro esempio personale, che avete raggiunto uno stato che è qualcosa di grande. Allora anche altri vorranno raggiungerlo. In realtà sarete voi che li ispirerete, che farete sì che vi seguano e intraprendano una vita da Sahaja yogi. In effetti siete maha-yogi, se diventate completi. Dovete diventarlo. Niente è più importante che divenire maha-yogi cosicché il vostro spirito dia gioia, dia pace e benedizioni a tutti.

Che Dio vi benedica!