Guru Purnima Puja: “Qual è il nostro dovere?”

Campus, Cabella Ligure (Italia)

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S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Guru Purnima Puja

“Qual è il nostro dovere?”

Cabella Ligure (Italia), 24 Luglio 2002

07/2023 TRADUZIONE VERIFICATA

È molto interessante il modo in cui avete scoperto che il Guru Purnima in effetti è oggi.

Purnima è il giorno della luna piena. Io lo sapevo, ma per i sahaja yogi dobbiamo organizzare gli incontri di venerdì, sabato e domenica.

Che sia o meno la data precisa, dobbiamo organizzarli così. Questa volta mi pare sia stato organizzato con due giorni di anticipo; va bene, non ha importanza. Dopotutto la luna è qui per noi e noi siamo qui per la luna, quindi non può esserci stato niente di troppo sbagliato in questo.

Vi ho già parlato ampiamente del principio del Guru. Abbiamo visto che tutte le personalità venute su questa terra per rappresentare il principio del Guru in realtà erano per lo più nate realizzate, ma non hanno mai dato la realizzazione a nessuno. È una differenza grandissima.

Erano tutti delle anime nate realizzate, alcuni divennero sufi e sono chiamati con diversi appellativi, ma loro non avevano ricevuto la realizzazione del Sé: l’avevano già. E, grazie alla realizzazione del Sé, possedevano tanta conoscenza ed è questa che cercarono di impartire alla gente.

Sapevano tutto dei chakra, in qualche modo sapevano tutto; devono averlo saputo grazie ai meriti acquisiti nelle loro vite passate. Forse alcuni di loro erano discepoli di altre grandi personalità. Non so come avessero idee così precise su cosa è la realizzazione del Sé e su ciò che si ottiene dopo la realizzazione del Sé.

Credo che Maometto sia stato l’unico ad aver parlato di Miraj. Miraj è l’ascesa attraverso la Kundalini.

Naturalmente, in India ne parlavano, ma negli altri paesi nessuno disse così apertamente che esiste qualcosa chiamato Miraj. Egli non solo parlò di Miraj, ma anche del tempo della resurrezione, quando le vostre mani parleranno. Disse due cose: la prima è che, quando avrete la realizzazione, le vostre mani parleranno. È davvero una cosa grandiosa da dire, poiché è così che potete accertarvi ed essere sicuri di avere ottenuto la realizzazione.

Questo è il segno che egli ha dato. E come seconda cosa parlò di Miraj e del cavallo bianco, che non è altro che la Kundalini. Non usò la parola Kundalini, ma parlò di un cavallo bianco. Dunque Lui sapeva ciò che dovrebbe accadere a chi ottiene la realizzazione.

Questa è una rivelazione straordinaria per tutti voi e di grande aiuto per Sahaja Yoga. Innanzitutto voi siete tutti anime realizzate poiché potete sentire le vibrazioni. E, come seconda cosa, Egli ha spiegato con molta chiarezza ciò che siete diventati.

Abbiamo tanti santi in India, tanti, uno meglio dell’altro. E ciò di cui hanno parlato, ciò che hanno affermato, è così notevole, così notevole che… In realtà penso che gli esseri umani siano stati parecchio ottusi, in quanto non hanno mai realizzato che qui abbiamo tanti santi.

Anche in Turchia, dove vige una religione sunnita, ci sono stati molti sufi. Sono esistite anime realizzate in tutto il mondo.

Non erano incarnazioni, ma erano anime nate realizzate.

Le loro spiegazioni ed ogni cosa sono perfette, poiché, essendo anche loro esseri umani, ciò che dicevano poteva essere molto ben compreso dagli esseri umani.

Infatti, quando un’incarnazione diceva qualcosa, proveniva da un’altra dimensione; mentre questo nuovo avvento di persone, che erano realmente esseri umani ed erano diventate anime realizzate, ed il modo in cui hanno spiegato i vari argomenti, è decisamente degno di nota.

Innanzitutto, si trattava per lo più di poeti, e in India abbiamo avuto Kabir. Non sappiamo come sia nato, dove sia nato, chi fossero i suoi genitori ed altro, è del tutto ignoto. Nonostante ciò, solo dalla sua poesia potete capire come egli fosse un grandissimo sahaja yogi; e il modo in cui ha descritto le cose è molto interessante.

Egli espresse tante verità fondamentali nella sua poesia e ne parlò. Non apparteneva ad alcuna religione in quanto tale e, quando morì, ci fu una disputa tra indù e musulmani su cosa fare del suo corpo. E si dice che quando ebbero tolto il lenzuolo che lo ricopriva, trovarono dei fiori, fiori di due tipi: uno per gli indù ed uno per i musulmani. Ecco come risolse il problema di quella stupida zuffa fra quei popoli.

In Sahaja Yoga non apparteniamo a nessuna di queste stupide religioni, apparteniamo ad un’unica religione che è Vishwa Nirmala Dharma. E tutte le sciocchezze di tutte queste religioni dovremmo proprio eliminarle, poiché ciò che si vede oggi, ovunque, è che tutti i gruppi religiosi lottano l’uno contro l’altro, si scontrano l’uno contro l’altro, si distruggono l’un l’altro.

Non è così che dovrebbe essere una persona religiosa; eppure si uccidono l’un l’altro.

Intendo dire che fanno cose orribili di ogni tipo. È incredibile come possano farlo, con quale crudeltà. Come prima cosa, per uno yogi, o per un santo, la crudeltà non esiste assolutamente. Essi sacrificheranno la propria vita, faranno qualsiasi cosa, ma non saranno crudeli con nessuno. Chi è crudele in nome di Dio e della religione in realtà non è affatto, in nessun caso, una persona religiosa.

Questa è la degenerazione della religione. E dovremmo comprendere tutti che, se si appartiene a Sahaja Yoga, per noi la gentilezza, la dolcezza, la compassione e l’amore sono le qualità principali che dovremmo avere. E se non le abbiamo, non siamo sahaja yogi.

Noi siamo una stirpe diversa, direi, personalità differenti che sono realmente anime realizzate, che sono al di sopra di tutte queste idee assurde ed hanno le vibrazioni.

Ma, come ho detto, ora dovete diffonderlo.

Io infatti sono venuta su questa terra solo perché la gente ottenga la propria emancipazione, la realizzazione; e, finché tutti coloro che credono nella propria emancipazione non la otterranno, non sarò soddisfatta.

Vi sono molte persone che ci credono ma non hanno ancora avuto la realizzazione, quindi dovete darvi da fare e sarete sorpresi di trovare gente molto impaziente di ricevere la realizzazione. E tutto funzionerà in questo giorno di Guru Purnima, è un giorno di ottimo auspicio.

Vi benedico con un potere speciale: quello di poter dare la realizzazione agli altri. Non perdetevi nei vostri problemi personali, non sono importanti, si risolveranno tutti.

Ricevo soprattutto lettere riguardanti problemi personali o qualche altro problema.

Ciò che dovreste fare è capire qual è il problema dentro di voi, cosa sta accadendo dentro di voi, perché esiste un problema in noi, qual è il nostro dovere, perché abbiamo ricevuto la realizzazione del Sé, perché abbiamo ricevuto questa ricchezza spirituale e che cosa dovremmo farne.

Vi assicuro che se ci penserete ogni giorno, anche per mezz’ora, vi renderete conto di essere molto ben equipaggiati (spiritualmente).

I santi hanno fatto molto, hanno scritto tante cose, hanno combattuto, hanno fatto di tutto. Voi non dovete fare niente del genere, l’unica cosa è che dovete diffondere Sahaja Yoga.

Ancora oggi Sahaja Yoga non è molto accettato ovunque, la gente non lo conosce: è sorprendente, mentre tutti gli altri orribili guru sono molto noti.

Dobbiamo riuscirci con il nostro comportamento, con la nostra (capacità di) comprensione, con la nostra intera vita. La gente dovrebbe dire: “Queste sono persone rare e diverse”.

Sono felice che oggi sia un altro giorno di Guru Purnima: è un giorno di ottimo auspicio e deve essere considerato una grandissima benedizione per voi perché vi rilascia… insomma, è un certificato che siete tutti in grado di essere guru. Dovete diventarlo, è importante diventarlo: in Sahaja Yoga è importante diventare così, tutte le altre cose non servono davvero a niente.

Dovete diventarlo, specialmente le signore, che mi sembrano molto timide. Esse possono fare molto e dovrebbero darsi da fare. Sono timide senza motivo; che bisogno c’è di essere timide? Sono signore molto timide e non prendono parte a tutta l’attività di Sahaja Yoga. Dovreste farlo.

Ritengo che, se le signore inizieranno a parlarne, funzionerà molto più rapidamente.

E vi benedico tutti affinché svolgiate questo lavoro che è stato lasciato a metà dai santi. È vostro dovere portarlo a termine.

Che Dio vi benedica.