Guru Puja. Cabella Ligure, 13 Luglio 2003.
Il Puja di oggi è per me importantissimo poiché ho appena scoperto che mia nipote non è presente e questo mi ha molto contrariata. Guardate me, che dovrei essere l’Adi Shakti: perché mai dovrei sentirmi così turbata per l’assenza di mia nipote? Mi sono resa conto che ciò è dovuto alla natura umana che abbiamo tutti. Se abbiamo qualche responsabilità e non possiamo intervenire, ci sentiamo contrariati. Grazie a Dio qui ci sono pochissimi bambini. La maggior parte di essi è cresciuta1. Ma siamo tutti bambini, per il modo che abbiamo di preoccuparci, di essere in ansia.
Oggi vorrei che vi rendeste conto che è iniziato un nuovo anno. E, in questo nuovo anno, dovremmo prefiggerci un nuovo proposito per quanto riguarda noi stessi. È un proposito molto difficile da realizzare per la gente: consiste nel rendersi conto che non siamo responsabili di nessuno. Apparteniamo a noi stessi e viviamo con noi stessi. Ciò è molto difficile.
Certamente, coloro che non hanno figli in questo senso sono persone “molto felici”. Ma coloro che li hanno, che hanno certe responsabilità e certi impegni, stanno ancora indugiando, devo dire che non sono in alcun modo vicini a Sahaja Yoga.
La nostra principale responsabilità è verso noi stessi. È conoscere noi stessi e dipendere da noi stessi. È una grandissima responsabilità poiché, adesso che ricopriamo cariche importanti, potremmo accorgerci di esserne completamente assorbiti. Per favore, cercate di ricordare che dovete ricordarvi del vostro Sé. Dovete capire che è lì che dovete avere la vostra attenzione.
Questo è il messaggio che volevo trasmettervi e spero che ci rifletterete.
Che Dio vi benedica tutti.
NOTE:
1 n.d.t.: probabilmente Shri Mataji si rivolge ai Sahaja yogi i cui figli sono ormai grandi.