Discorso ai Sahaja Yogi Russi e Ucraini

Moscow, Dacha in Rastorguyevo (Russia)

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Dacia a Rastorguyevo, Mosca (Russia), 20 Agosto 1991

(11/2023 TRADUZIONE VERIFICATA)

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

 Discorso ai sahaja yogi russi e ucraini

Dacia a Rastorguyevo, Mosca (Russia), 20 Agosto 1991

Galyna Vasilevna (leader ucraina): (Offre un dono a Shri Mataji e dice in russo:) Questo è un antico vaso rituale con acqua vivente, che è il simbolo di Kiev.

Dr. Bohdan Shehovych (leader dell’USSR):

Che cos’è?

Galyna: È un ariete. (Risate)

Dr. Bohdan: È un ariete, Shri Mataji, è un simbolo che contiene acqua vivente, ed è il simbolo di Kiev.

Shri Mataji: Potete metterci l’acqua vibrata.

Dr. Bohdan: Ed ha la testa di un leone, Shri Mataji.

Galyna: (in russo) Questo è il sole. Questo è l’Ariete (segno zodiacale). È il sole, il sole.

Dr. Bohdan: Agni.

Galyna: Agni.

Dr. Bohdan: È il sole.

Galyna: Agni.

Shri Mataji: Agni?

Galyna: Sì.

Shri Mataji: Agni è il fuoco.

Galyna: Questa è Rus. L’antica Rus.

Dr. Bohdan: Questa è l’antica Russia, l’antica Rus, Shri Mataji, che era basata a Kiev e poi si è estesa a diventare Russia, Ucraina, tutti questi insieme.

Shri Mataji: Davvero?

Dr. Bohdan: Sì. Kiev era il centro dell’antico Impero, Shri Mataji.

Shri Mataji: Oh, capisco.

Molte grazie. Oh! Questo è ciò che mi avete portato.

Yogini: Da Novosibirsk[1].

Shri Mataji: Oh, che cuore. Grazie. Bellissimo, sapete. Di questo avevo bisogno. Che fare dunque?

Yogini: Kiev, Kiev.

Shri Mataji: Questa è da Kiev.

Dr. Bohdan: Questa è una poesia per Lei, Shri Mataji. È stata scritta dagli yogi, è in russo, Shri Mataji.

Galyna: L’ha scritta lei.

Dr. Bohdan: L’ha scritta lei.

Shri Mataji: Scritta da chi?

Dr. Bohdan: Da lei, Shri Mataji.

Galyna: Una parte è stata scritta per il compleanno di Shri Mataji.

Dr. Bohdan: Alcune di esse sono state scritte in occasione del Suo compleanno, Shri Mataji.

Shri Mataji: Grazie.

Galyna: Abbiamo celebrato questo giorno di festa. (Al traduttore: “Traduci”). Abbiamo celebrato il compleanno di Shri Mataji.

Dr. Bohdan: Loro hanno celebrato il Suo compleanno, Shri Mataji, e letto queste poesie.

Shri Mataji: Ora dovrò venire da voi per il mio compleanno.

Tutti gli yogi: Jai Shri Mataji!

Shri Mataji: Che dire, è una casa così piccola che non so cosa fare. Oh, grazie.

Che cos’è? Grazie. È una casa così piccola, e…

Oh! È troppo. È troppo. Fate sempre tanti regali. Una lettera? In inglese? Cosa posso offrire loro da mangiare?

Dr. Bohdan: … Abbiamo una grande attrezzatura per cucinare…

Shri Mataji: Casa piccola, ma bella [conversazione con gli yogi a lato]. Riuscite a sedervi tutti? Potete spostarvi un po’ da questa parte?

Yogini: Vorrei cantare.

Shri Mataji: Prego.

Yogini: (È un canto) che parla del nostro amore per Lei.

Shri Mataji: Va bene.

[I sahaja yogi cantano una canzone in russo]

“Jai Shri Mataji Nirmala Devi

Madre, donaci le Tue benedizioni, e risiedi nei nostri cuori

Io vedo la luce del Tuo amore ovunque, nel cosmo, nell’anima e negli occhi delle persone

 Tu ci hai dato la vita per fiorire sempre, e felicità e amore per farci crescere

Jai Shri Mataji Nirmala Devi

Madre, donaci le Tue benedizioni, e risiedi nei nostri cuori

Noi siamo i Tuoi fiori e Tu sei il Giardiniere, nostra Madre. Donaci le Tue benedizioni Divine.

La luce dissolve l’oscurità. L’acqua conferisce forza.

Il giardino del Paradiso sarà sempre fiorito nell’amore.

Jai Shri Mataji Nirmala Devi

Madre, donaci le Tue benedizioni, e risiedi nei nostri cuori

Grazie a Te viviamo e sbocciamo. Noi Ti amiamo, Madre, e cantiamo di Te

Il mondo gioisce e risplenderà nell’amore. Così noi siamo nuovamente insieme a Dio, al Bambino e alla Madre

Jai Shri Mataji Nirmala Devi

Madre, donaci le Tue benedizioni, e risiedi nei nostri cuori”.

 Gli yogi: Jai Shri Mataji!

Shri Mataji: Grazie. Bellissima.

Dr. Bohdan: (traduce le parole dell’autrice della canzone) La canta dinanzi alla Sua fotografia, Shri Mataji.

Shri Mataji: Come?

Dr. Bohdan: La canta dinanzi alla Sua fotografia.

Yogini: Mentre facevo un ricamo per Sahaja Yoga ho composto tre canzoni.

Dr. Bohdan: Mentre ricamava un simbolo di Sahaja Yoga, le è venuta l’ispirazione di questo canto, Shri Mataji.

Shri Mataji: È bellissima, splendida.

È l’espressione, sapete, io non so come esprimere realmente il mio amore perché devo imparare la vostra lingua.

Gli yogi (ridendo): Studiamo tutti l’inglese, anche noi studiamo tutti l’inglese.

Shri Mataji: Per favore, dobbiamo farlo, dobbiamo imparare l’inglese. L’inglese è facile da parlare, è una lingua molto semplice. Io non riesco a leggere a causa della vostra scrittura, altrimenti potrei impararla molto rapidamente. Ma usano la scrittura greca (cirillico). A parte questo… è molto facile da imparare.

Però ho preso un libro, adesso vediamo. Non ho tempo, viaggio tantissimo, non sapete come io viaggi continuamente. Ora sto andando anche in Sudamerica, in America Latina, Colombia, Perù, Cile, Argentina, Brasile.

Dopo da questa parte: Taiwan, Bangkok o Nepal, Malesia, Hong Kong e poi Australia.

Inoltre, in Europa, sapete, tutti questi paesi sono in attesa di incontrarvi tutti. Tantissimi volevano venire, ma ora non c’era un’organizzazione e abbiamo pensato sarebbe stato difficile sistemarli.

Galyna: No, no. Possiamo ospitarli nelle nostre case.

Shri Mataji: Conosco dukhom, conosco lo Spirito (le yogini russe e ucraine dicono “to home”, nel senso che si offrono per ospitare i sahaja yogi stranieri nelle loro case. Shri Mataji associa “to home” alla parola russa ‘dukhom’, che significa “con lo Spirito”).

[I sahaja yogi offrono delle susine a Shri Mataji]

 Shri Mataji: Grazie. Come le chiamate nella vostra lingua?

Gli yogi: Sliva – susine, susine verdi.

Shri Mataji: Queste sono susine verdi e ci sono anche rosse. Noi le chiamiamo alubukhara (ride), alubukhara.

Dr. Bohdan: Sono aspre, Shri Mataji?

Shri Mataji: No, sono buone, buonissime. E le albicocche? Come chiamate le albicocche nella vostra lingua?

Galyna: Abrikosy.

Shri Mataji: L’olio di semi di albicocca è ottimo per i capelli.

Galyna: (in russo) C’è qualcuno dei nostri frutti che può essere usato al posto dei limoni, dato che qui sono molto costosi?

Dr. Bohdan: C’è qualcosa che si può usare al posto dei limoni per pulire la negatività di questo paese?

Shri Mataji: Si possono usare i peperoncini, si possono usare queste (indica le susine verdi che Le erano state offerte). La candela, la cosa migliore è usare la candela, per il lato sinistro. Mettete la candela davanti alla fotografia, la mano così, la mano destra sulla Madre Terra. Ma la cosa migliore per problemi gravi come il cancro o altro, ad esempio per le radiazioni che avevate a Kiev[2], per queste cose dovete usare tre candele.

Una per la fotografia, un’altra da tenere qui, vicino allo Swadhishthana sinistro. La terza è per alzare la Kundalini. È indicato per ogni malattia psicosomatica incurabile, come il cancro o altro. Per il Parkinson, quando vi tremano le mani.

Galyna: Cosa possiamo usare nel nostro paese invece dell’ajwan dhuni?

Shri Mataji: Ajwan dhuni. C’è anche questo. Fa molto bene per il raffreddore.

Dr. Bohdan: Lei vorrebbe sapere che cosa possiamo usare in questo paese invece dell’ajwan, a questo scopo. Credo non conosciamo niente…

Galyna: È un peccato non conoscere il nome botanico, il nome in latino dell’ajwan.

Dr. Bohdan: Se conoscessimo il nome latino dell’ajwan sarebbe utile, Shri Mataji.

Shri Mataji: È un nome molto difficile [Trachyspermum ammi, ndt]. Ma possiamo inviarvi con […] tutto quello che volete. Fatemi sapere ciò di cui avete bisogno.

Galyna: Oh! Molte grazie, molte grazie.

 

Shri Mataji: Voi volevate l’ajwan. Vi invierò qualsiasi quantità di ajwan, qualsiasi quantità. La prossima volta ve ne manderò molto con Arun Kumar. Cos’altro volete?

Galyna: Anche dell’argilla rossa che si può assumere con il miele.

Dr. Bohdan: L’argilla rossa, Shri Mataji, che si usa con il miele, per il Nabhi sinistro.

Shri Mataji: Gheru.

Galyna: Gheru, gheru.

Shri Mataji: Bene, il gheru

Galyna: Abbiamo portato dell’argilla verde da Kiev e, se Shri Mataji lo permette, possiamo portarla al programma.

Dr. Bohdan: Loro hanno dell’argilla verde di Kiev che è stata usata in passato a scopo di purificazione, Shri Mataji.

Shri Mataji: Verde cosa?

Dr. Bohdan: È un’argilla verde che estraggono a Kiev e che usano anche per i cosmetici, come base per i cosmetici.

Galyna: Da assumere internamente per problemi di cancro ed anche da applicare all’esterno.

Dr. Bohdan: Lo usano per… viene ingerita in caso di problemi oncologici, di cancro.

Galyna: Per uso esterno, da applicare sulle gambe.

Dr. Bohdan: È un antico metodo naturale.

Shri Mataji: Che cosa?

Dr. Bohdan: L’argilla verde, Shri Mataji.

Shri Mataji: Ma qual è l’effetto? È calda o fredda?

Dr. Bohdan: Secondo le vibrazioni è fresca. Galyna: È fredda.

Dr. Bohdan: Vorrebbero mostrargliela al programma, Shri Mataji, e vedere se può essere usata al posto del gheru.

Shri Mataji: Vedete, tutte queste cose sono o per il lato destro o per il lato sinistro, persino il cibo. Vi sono effetti sul lato sinistro o sul lato destro. Per quanto riguarda la frutta, come questa, i frutti aspri – possiamo dire gli agrumi – come questi (Shri Mataji indica le susine) sono per il lato destro, per il fegato, per l’iperattività e l’eccesso di pensieri. Ed anche il riso, i carboidrati, intendo i carboidrati.

E, per il lato sinistro, occorre assumere più proteine. Ad esempio l’argilla è fresca, dovrebbe essere usata per il lato destro, per il fegato.

Ma se soffrite di gotta o di artrite, tutti questi disturbi sono dovuti al lato sinistro. Al Nabhi sinistro. Per questo dovete usare qualcosa che lo riscalderà, come l’ajwan, come i chiodi di garofano.

Ci sono molte cose che hanno un effetto riscaldante e vanno molto bene per il lato sinistro, fanno benissimo. Ad esempio, per il lato sinistro usate la luce e il sole. Mentre per il lato destro usate l’acqua o il ghiaccio.

Gradualmente adesso imparerete tutto poiché avete la Kundalini nella vostra testa, pertanto essa vi darà tutta la luce e voi otterrete tutta la conoscenza.

Galyna: Madre, Lei ci ha già inviato un testo medico di riferimento.

Dr. Bohdan: Madre, Lei ha già infuso in loro un po’ di conoscenza medica.

Shri Mataji: Come?

Dr. Bohdan: Lei ha già infuso in loro un po’ di conoscenza medica.

Galyna: Lei ci ha già inviato questo libro in inglese e lo tradurremo.

Shri Mataji: Lì abbiamo dato indicazioni per il fegato ed altro. Però non è ancora completo. Insomma, la gente ha malattie di ogni genere.

Dr. Bohdan: C’è questo libro…

Galyna: Lo abbiamo, Kiev lo ha.

Dr. Bohdan: Kiev ha questo libro.

Galyna: Sì. E tradotto qui.

Shri Mataji: Avete avuto casi di vesciche che si formavano in punti strani. Sono le radiazioni, le radiazioni. Le radiazioni sono quelle che vi scaldano.

Galyna: Si sono verificati molti casi di erisipela.

 

Dr. Bohdan: Lei dice che a Kiev si sono verificati molti casi di infiammazione. Infiammazione delle gambe, arrossamenti… Ed anche in Cecoslovacchia.

Shri Mataji: E che cosa dicono?

Dr. Bohdan: Niente.

Galyna: Niente.

Shri Mataji: Sapete, queste radiazioni possono essere sconfitte con Sahaja Yoga.

Galyna: Loro non vogliono metterle in relazione con le radiazioni.

Chiediamo l’aiuto di nostra Madre.

Dr. Bohdan: Chiediamo il Suo aiuto.

Shri Mataji: Niente può accadere ai sahaja yogi. Voi siete nel Regno di Dio. Chi può toccarvi? Gioite di voi stessi.

[Tutti i sahaja yogi dicono per diverse volte: “Jai Shri Mataji”.]

Dr. Bohdan (traduce una yogini): Noi sappiamo che Lei è Dio, Shri Mataji.

Shri Mataji: Che cosa possiamo offrire? Non abbiamo niente da offrire in casa.

Gli yogi: Va bene lo stesso, Shri Mataji. Siamo felici di essere qui con Lei.

Shri Mataji: Molto gentile, molto gentile da parte vostra. Molto gentile. Molto gentile.

Dr. Bohdan (traduce gli yogi): Siamo molto felici di essere fianco a fianco con Lei, Shri Mataji, ed offrirle il nostro amore.

Shri Mataji: Dio vi benedica.

Allora, verrete a Togliatti per il puja?

Yogini: Non ci sono biglietti.

Shri Mataji: Davvero? La prossima volta dovremmo celebrare un puja anche a Leningrado[3].

Yogi: Se siamo malati o commettiamo errori, Shri Mataji, per Lei risulta difficile sopportarlo? [Al traduttore: “Per favore, traduci”.]

Dr. Bohdan (traduce): Se siamo malati, Shri Mataji, per Lei risulta difficile, è difficile sopportarlo? Questa è la sua domanda, Shri Mataji.

Shri Mataji: Sono malati?

Dr. Bohdan: No, penso stia facendo una ipotesi. Se noi siamo malati, per Lei è difficile sopportarci, stare con noi?

Shri Mataji: Dovrei… Io mi preoccupo per voi. Anzi, il mio corpo è più compassionevole di me. Assorbe proprio tutti i vostri problemi.

Dovete arrendervi, è questo l’importante, dovete arrendervi. Sono accaduti tantissimi miracoli del genere.

A Praga, solo due giorni fa, è arrivata una signora molto anziana, aveva di tutto e non si muoveva, l’hanno portata sul palco in carrozzina, in pessime condizioni. Ha detto: “Madre, mi dispiace essere in queste condizioni, ma mi arrendo completamente a Lei. Io so chi è Lei e, se non sarò curata, non mi lamenterò”.

Io le ho risposto: “Adesso alzati!”. E lei si è alzata. Si è alzata da sola e si è messa a correre.

Tutti la guardavano, sapete, si è messa a correre.

È successo anche a Mosca. Dottore, ti ricordi?

 

Dr. Bohdan: Chiedo scusa, Madre?

Shri Mataji: Quella signora a Mosca che è venuta da noi. Non poteva camminare. Aveva il Parkinson, credo, o qualcosa del genere. Si è alzata – (a lato:) Hatha yogi? – si è messa a camminare e, mentre entravamo in macchina, l’abbiamo vista correre per prendere l’autobus.

Galyna (a Bohdan): Dille che noi possiamo raccontare dei miracoli.

Dr. Bohdan: Possiamo anche noi raccontarle una storia interessante su una sahaja yogini di Kiev.

Galyna: Una ragazza diciottenne di Ivano-Frankovsk arrivò su una sedia a rotelle.

Dr. Bohdan: Una ragazza arrivò da Ivano-Frankovsk (Ucraina occidentale) con le stampelle.

Vide la registrazione del programma pubblico a Leningrado e si alzò in piedi. Le abbiamo insegnato tutto e adesso vive ancora a Ivano-Frankovsk e cammina, corre. Aveva l’encefalite.

Galyna: Sì. Si chiama Galya. Lei ha trent’anni e non riusciva a camminare da undici anni.

Dr. Bohdan: Non camminava da trent’anni, Shri Mataji.

Shri Mataji: Wow.

Dr. Bohdan: Non erano stampelle, Shri Mataji, mi scusi. Era sulla sedia a rotelle.

Abbiamo una sua lettera.

Yogini: Ora riesce a sedersi per terra. Da undici anni non riusciva a camminare né a stare seduta per terra, mentre ora cammina. È molto felice.

Dr. Bohdan: Questa signora non riusciva a camminare né a sedersi sulla terra da trent’anni (undici, ndt) e questa è la prima volta che riesce a sedersi per terra e a camminare, ed è felicissima.

Shri Mataji: Chi?

Dr. Bohdan: La signora di cui stiamo parlando adesso, Shri Mataji.

Yogini: Io vidi Shri Mataji per la prima volta in ottobre a Leningrado, ed ero arrivata lì con le stampelle.

Dr. Bohdan: Lei dice di aver visto la prima volta Shri Mataji a ottobre a Leningrado e di essere arrivata lì con le stampelle. Questa signora qui.

Yogini: Sì, sì.

[I sahaja yogi ripetono diverse volte: “Jai Shri Mataji”]

 Shri Mataji: È il vostro stesso potere.

Yogini: Ed è il Suo potere!

Yogini: Nella prima riga del mio ricamo ho scritto: “Oh, amata Madre, Tu mi hai salvata!”.

 Dr. Bohdan: Mentre cuciva, su un lato ha scritto la prima frase: “Oh amata Madre, Lei mi ha salvato”.

Galyna: (Ha salvato) me, lui… (cioè tutti, ndt).

Yogini: Hanno tradotto ciò che era scritto?

Altre yogini: Non ancora.

Shri Mataji: Sapete, potete riconoscere i sahaja yogi perché sono simili a fiori, sono bellissimi. Così felici, sempre ridenti (Shri Mataji ride).

 Dr. Bohdan (traduce una yogini): Abbiamo appena cantato la canzone in cui noi siamo i fiori e Lei è il nostro Giardiniere. (Tutti ridono)

Shri Mataji: Io sono il Giardiniere. Io sono il Giardiniere.

Dr. Bohdan: Sì, Madre.

Yogini: Più avanti questa canzone dice: “Noi siamo i Tuoi fiori e Tu sei il Giardiniere, Madre, riversa su di noi le Tue benedizioni divine”.

 Dr. Bohdan: Wow. “Noi siamo i Tuoi fiori, Shri Mataji, e Tu sei il nostro Giardiniere. Per questo riversa su di noi le Tue benedizioni divine”.

Shri Mataji: Ah.

Yogini: “La Luce disperderà l’oscurità”.

Dr. Bohdan: La luce disperderà l’oscurità.

Yogini: “E il giardino del Paradiso sboccerà nell’amore per sempre”.

Dr. Bohdan: “E il giardino del Paradiso fiorirà in noi”.

Shri Mataji: Oh.

[Tutti i sahaja yogi dicono: “Jai Shri Mataji”].

Shri Mataji: Dio vi benedica. È stato un bellissimo pensiero.

Yogini: Lei dovrebbe ancora tenere un programma.

Galyna: Forse stiamo stancando Shri Mataji. Altra yogini: Shri Mataji dovrebbe riposare.

Shri Mataji: Dobbiamo mettere i fiori in giardino perché non abbiamo vasi.

Dr. Bohdan: Shri Mataji, sono preoccupati di stancarla.

Shri Mataji: Come?

Dr. Bohdan: Shri Mataji, sono preoccupati di stancarla adesso.

Shri Mataji: Stanca? No, no, no.

Yogini: Desideriamo che Madre si riposi.

 

Dr. Bohdan: Desideriamo che Madre si riposi. Shri Mataji: Grazie. Molto gentili. Stamattina mi sono alzata alle quattro.

 

Galyna: Lo sappiamo.

Shri Mataji: E al mattino penso a tutti voi.

 

Gli yogi: Grazie, Madre.

Yogi: Madre, una poesia di commiato.

“Al mattino, dopo essere salito per lo stretto sentiero, chiederò: Madre, concedimi di sentire il Tuo richiamo dal Vangelo Supremo. Permettimi di vedere il Sommo Volto dell’Immortalità, uno sguardo dalla dimora segreta. I miei occhi brillano, la mia strada è ampia, non posso esitare sulla mia soglia. ‘Imbocca il sentiero verso il rifugio dei Cieli, combatti l’oscurità fino al mattino, senza perdere la mia immagine, procedi, figlio mio, verso la Verità della Luce. Non perdere la forza nell’abisso remoto, io infonderò amore al tuo cuore. Per favore, torna indietro, mio diletto.”

[I sahaja yogi ripetono diverse volte: “Jai Shri Mataji”]

Shri Mataji: Dovresti scriverla.

Yogi: Per Lei, Madre.

Shri Mataji: bene, scrivila e poi noi la tradurremo. Bene, dov’è la poesia che hai scritto? La poesia? Chiederò a qualcuno di tradurla. Sì, tu scrivi in russo?

 

Yogi: Scrivo un russo.

Shri Mataji: In che lingua, in ucraino? Quale lingua ha usato?

Yogini: Ucraina, Kiev.

Yogi: Io sono di Mineralnye Vody, Sochi, Pyatigorsk, Caucasia.

Shri Mataji: Bene. Sì, scrivila su un foglio di carta e io la faro tradurre.

Farò tradurre anche questa. Bellissima grafia.

 

Yogini: Posso scrivere anch’io la mia poesia? Prostite (Chiedo scusa).

Shri Mataji: (Leggendo un biglietto) Perché lo chiedi? Perché chiedi scusa?

Dr. Bohdan: Non lo so, Shri Mataji.

Shri Mataji: Ha chiesto perdono? Eh?

Dr. Bohdan: Sì.

Shri Mataji: Prostite significa “perdonate”. Prostite.

Perdonate. Per cosa? La parola Prostite la conosco, poiché devo dire a tutti di perdonare, diversamente il vostro Agnya sarà in cattive condizioni. Così ho imparato questa parola, Prostite.

Galyna: Oh, Lei pronuncia benissimo questa parola russa.

Shri Mataji: Prostite. (Shri Mataji ride).

La mia pronuncia del russo è buona, così dicono.

 

Galyna: Ottima.

Shri Mataji: Perché riesco a dire la “s” che i russi pronunciano come “ts”.

Dr. Bohdan (traduce). Io riesco a parlare bene in russo perché conosco tutti i suoni come “ts”, “dg”, “zh” del marathi.

Shri Mataji: Del sanscrito. Il sanscrito è un grande scioglilingua, uno scioglilingua, quindi si possono pronunciare molte parole facilmente. Insomma, la pronuncia può essere buona.

Molte grazie.

[I sahaja yogi dicono diverse volte: “Jai Shri Mataji”.]

Yogini: Noi Ti amiamo moltissimo.

Shri Mataji: Vi amo moltissimo. Vi amo moltissimo. Abbiamo comprato una casa qui per voi, così io potrò stare in Russia.

[Dr. Bohdan perde le ultime parole di Shri Mataji e non riesce a tradurle in russo].

Shri Mataji: Ho detto, Dottore… loro hanno detto: “Noi Ti amiamo”. Io ho risposto che vi amo moltissimo, infatti mi sono comprata questa casa perché voglio vivere in Russia con voi.

 

[I sahaja yogi esprimono la loro gioia e chiedono a Shri Mataji di venire in Russia più spesso]

Galyna: Anche Kiev La invita.

Dr. Bohdan: Anche Kiev La invita, Shri Mataji.

Shri Mataji: Grazie.

Galyna: La invitiamo anche a Kiev, è la benvenuta a Kiev!

Shri Mataji: Oh, certamente. Prenderò una casa anche a Kiev. Ma non è così semplice. È stato un miracolo aver acquistato questa casa. Non si riesce a comprare una casa (qui in Unione Sovietica), è molto difficile. Ma, in qualche modo…

Galyna: Vogliamo comprare una casa per Lei a Kiev.

Dr. Bohdan: Vogliamo comprarla a Kiev, Shri Mataji, vogliamo comprarla per Lei a Kiev.

Shri Mataji: Va bene, ma…

Yogini: Kirghisia, Shri Mataji.

Dr. Bohdan: Kyrgyz, Novosibirsk…

Yogini: Leningrado…

Shri Mataji: Secondo la legge, non so, secondo la legge è difficile (comprare). Questa (casa) mi è stata data. Qualcuno ha lasciato il paese e me l’ha data, per questo sono qui. Ma qui la legge è molto complicata, per cui gli stranieri non possono comprarle. L’unica cosa è che questa legge potrebbe cambiare.

Galyna: Sì, ci saranno cambiamenti.

Yogini: Certamente, ma non sappiamo se in meglio o in peggio.

Altra yogini: Sicuramente per il meglio, perché Shri Mataji è arrivata qui. (A Bohdan: “Traduci per Shri Mataji”).

Dr. Bohdan: Sì. Poiché è venuta Lei, Madre, tutto dovrebbe cambiare per il meglio.

Shri Mataji: Sì.

Galyna: Sì, sì. Noi ci crediamo.

Shri Mataji: Non so, ma ieri sono arrivata e mi hanno riferito che Gorbaciov è stato destituito e via dicendo. Allora ho detto, “Non so cosa stia accadendo adesso”.

Dr. Bohdan: Mi scusi, Madre, c’è un…

Shri Mataji: Ho detto che ieri sono arrivata e mi hanno riferito che Gorbaciov è stato destituito. Non so cosa stia accadendo in questa nazione, ma dovremmo tutti pregare che adesso in questo paese accadano tutte cose buone. Abbiamo bisogno che subentri una vera prosperità.

Qualcosa di buono dovrebbe accadere, è tutto ciò che posso dire. Dovrebbe accadere qualcosa di bellissimo perché voi avete sofferto tanto e ne avete avuto abbastanza. Basta.

[I sahaja yogi dicono: “Grazie” e “Jai Shri Mataji”].

Shri Mataji: Dio vi benedica tutti.

Bene, spero di vedervi al programma.

Gli yogi: Sì.

Shri Mataji: Molte grazie.

[I sahaja yogi dicono diverse volte: “Jai Shri Mataji”].

Shri Mataji: Semplicemente gioite, gioite di voi stessi.

[1] Città della Siberia, in Russia.

[2] Il disastro alla centrale nucleare di Chernobyl era accaduto cinque anni prima (il 26 aprile 1986).

[3] Attuale San Pietroburgo.