Puja di Compleanno (anno sconosciuto)

Mumbai (India)

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traduzione verificata 04/23

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Puja di Compleanno

Mumbai (Maharashtra, India), 21 Marzo (anno incerto)

[Alcune yogini cantano un canto di benvenuto]

Mi inchino a tutti i ricercatori della verità.

È molto gentile da parte di tutti voi essere venuti a festeggiare il mio compleanno.

È tutto grazie alla vostra bontà. Nei tempi moderni chi si cura della madre? Un segno dei tempi moderni è che i genitori saranno trascurati dai figli. Potrebbero dover abitare in un ospizio.

Io invece vi trovo tutti qui, arrivati da ogni luogo lontano per festeggiare vostra Madre con tanto amore, con tanto affetto.

A questo punto le parole si fermano.

Non riesco a capire come tanto amore si riversi su di me come un oceano. Mi perdo proprio nella bellissima sensazione di una Madre che ha migliaia di figli così gentili e corrispondenti alla mia idea di un buon figlio o di una brava figlia.

Abbiamo avuto un’altra grande madre qui in Maharashtra: era Jijabai, Jijamata. E lei aveva la visione che suo figlio (Shivaji[1]), un giorno, sarebbe stato in grado di stabilire il regno di Dio, dell’onestà, della libertà, del carattere.

Yuvapurusha (giovani uomini) di questo tipo nascono una volta ogni molti anni.

Neppure il figlio (di Shivaji) riuscì a raggiungere lo standard, il carattere (del padre). Il rispetto che ebbe per la nuora di Kalyan Subhedar[2] (il governatore di Kalyan), il suo comportamento con la gente, il suo modo di condurre una vita di dinamica devozione! Questa gente nasce raramente e nemmeno (Shivaji) riuscì a generare qualcuno come lui.

Oggi io però sono tanto fortunata da avere figli dotati del vostro grande carattere, capacità di comprensione e valori spirituali. Sahaja Yoga ha creato una nuova cultura di valore spirituale.

Il sistema di valori ha assunto una forma strana nei tempi moderni; ma è soltanto in questi tempi moderni, incatenati da questa cultura orribile –  sia essa orientale, occidentale, moderna, antica, qualsiasi cosa, poiché sono arrivate tutte al tracollo – che si scopre una nuova cultura, una nuova vita, una nuova era di una nuova razza emergente.

Mi gratifica molto che siate tutti qui a rappresentare quella cultura di valori spirituali in cui non si crede in nessuna idea separatista. Noi non abbiamo reazioni. Non reagiamo a nessun concetto. Ci fondiamo sul nostro Sé, ci basiamo sulla nostra esperienza del Sé e sulla verità, che è così evidente. Non siamo persone che hanno adottato una qualche reazione violenta o pacifica, diciamo, nei confronti della società. Trovo che oggi, ad esempio, vi siano tante organizzazioni come reazione ad una cosa o ad un’altra.

Questa (di Sahaja Yoga) non è una società che esige denaro o potere, né una società di persone che si definiscono oppresse o derelitte. Quella che abbiamo qui oggi è la società più privilegiata.

L’essenza di questo privilegio è che voi siete tutti yogi, siete tutti santi, siete tutti safiya (puri).

C’è soddisfazione nel vostro cuore, ed ora è giunto il momento di dare, non più di chiedere olio o luce.

Avete ricevuto la luce e l’olio che fluiscono continuamente in voi. Dovete semplicemente diffondere in tutto il mondo questo amore.

Una tale sicurezza basata sull’amore, un dinamismo così modesto, una compassione così penetrante, una pace così profonda: nella società dei sahaja yogi prevalgono l’amicizia, l’amore simili a tante onde di pensieri e sentimenti bellissimi.

Questo oceano di una nuova comprensione di una vita superiore, una vita sobria, una vita sublime, deve spezzare ogni barriera, ogni assurdità del mondo che ci troviamo ad affrontare oggi, a causa dei fondamentalisti, dei fanatici, dei non credenti, dei politici, degli economisti, degli scienziati, di tutti coloro che sono condizionati da qualsiasi erroneo percorso che hanno creato.

Gli scienziati sono molto più condizionati di chiunque altro. Rifiutano di accettare che, al di sopra di noi, esista Dio onnipotente.

Non sono scienziati perché non hanno una mentalità aperta. Se non si ha una mente aperta non si è scienziati.

Ora è venuto il momento di provare l’esistenza di Dio e del Suo regno che ci dà sicurezza, pace e gioia.

Non so quante conferenze ho tenuto sulla Kundalini, e l’ho fatta funzionare in tanti di quei modi che dovrebbe essere apprezzata, compresa, conosciuta da tutti voi.

La sola conoscenza della Kundalini non ci aiuterà affatto. Potreste trovare qualcuno con una conoscenza della Kundalini molto superiore a quella di alcuni di voi. Potrebbero aver letto come minimo cento libri sulla Kundalini, però non ne sanno nulla, non è quella la conoscenza.

Essa deve essere con noi, deve essere conosciuta sul vostro sistema nervoso centrale. Deve far parte del vostro essere il fatto di sapere (veramente) cos’è la Kundalini.

Appena vedete qualcuno dovreste sapere qual è il suo livello spirituale.

Appena sentite l’atmosfera dovreste sapere dove siete per quanto riguarda il regno di Dio.

Devo raccontarvi un episodio. Una volta stavo viaggiando con mio marito in Kashmir quando, proprio in un luogo molto selvaggio, sentii delle vibrazioni incredibili e domandai: “Da dove vengono queste vibrazioni?”. Allora mio marito disse: “Come possono esserci vibrazioni in questo luogo desolato?”. Chiedemmo informazioni all’autista il quale rispose: “No, non ci sono templi, niente, è un luogo molto selvaggio”. Io dissi: “Va bene, seguiamo la strada”.

Proseguimmo per circa cinque miglia e trovammo dei musulmani, dei poveri musulmani che vivevano lì. L’autista chiese se ci fosse un tempio e loro risposero: “No, non c’è alcun tempio, ma circa un miglio più avanti c’è l’Hazratbal (santuario)”. Nell’Hazratbal era conservato un capello di Maometto. Riuscite ad immaginare le vibrazioni? Io le ho sentite a cinque o sei miglia di distanza provenire da un capello di Maometto.

Quando non riconosciamo Maometto, quando non riconosciamo Cristo, quando ricusiamo Krishna o Dattatreya, stiamo negando la verità perché essi sono tutti uno. Non c’è alcuna differenza fra loro. Sono come fiori sullo stesso albero della vita.

Noi non siamo i loro giudici, sono loro i nostri giudici. Noi non dobbiamo giudicarli poiché non ne abbiamo la capacità. Quella capacità (spirituale) dobbiamo acquisirla, dobbiamo ottenerla, deve maturare.

La spiritualità deve maturare al livello di Hazrat Nizamuddin[3] o Chishti[4] o Sainath. Dovreste vedere in loro nient’altro che Dattatreya.

Per questo dovete avere la visione di Kabir. Dovete avere la crescita di Nanaka.

Diversamente sono solo chiacchiere.

Chi ha compreso Sahaja Yoga ha capito che tutte queste barriere delle religioni non hanno senso. Esse sono tutte integrate, ben tessute ed elaborate meravigliosamente con l’invio di tutte queste incarnazioni, di tutti questi grandi profeti su questa terra, per creare l’umanità descritta da Confucio. Per creare valenze, le nostre valenze, le dieci valenze che chiamiamo Dharma, un dharma dell’uomo descritto da Confucio.

È indubbiamente descritto in diversi modi eppure esprime la stessa cosa, lo stesso concetto.

Come ho detto stamani, Sahaja Yoga ha un unico tema ed è quello dell’amore puro. Non contempla avidità, lussuria, ambizioni, niente!

Contempla soltanto amore puro che, attraverso i vostri canali, si diffonde a tutto il mondo.

Spero che sia stata conseguita una gran cosa, ossia che abbiamo gente da tutto il mondo che segue il sentiero di Sahaja Yoga.

Ora sta agli altri capire se riescono a crescere nonostante tutto questo tumulto, infatti Sahaja Yoga non è qualcosa di cui si possa essere membri pagando del denaro o mettendo un cartello con su scritto “Io sono un sahaja yogi”.

L’importante è il divenire di Sahaja Yoga.

Chi ha questa capacità verrà da noi.

Non preoccupatevi se non arriva tutto il mondo. Per me siete voi il mondo. Chi vuole venire può unirsi a noi e gioire di se stesso, può averlo.

Noi non possiamo inseguire le persone, non possiamo cadere ai loro piedi implorandole di venire, di accettare Dio. Lasciate che vengano da sole e gioiscano della bellezza del loro essere, che è stato creato da Dio espressamente per loro.

Oggi devo dire che ogni anno l’età in un certo senso diminuisce, perché vi state dirigendo verso il vostro obiettivo (è come un conto alla rovescia verso la meta del diventare lo Spirito, ndt).

Si deve però ricordare che ogni anno maturate. Maturate come un seme diventa un albero, poi un fiore e infine un frutto.

E il frutto deve cadere nuovamente sul terreno per dar luogo alla rinascita dello stesso germoglio.

Allo stesso modo, qualsiasi cosa sia, col passare del tempo si deve giudicare unicamente (se stessi chiedendosi) quanto si è maturati in compassione, in amore, nella comprensione della verità; fino a che punto si è in grado di schierarsi contro tutte le atrocità commesse sugli altri che stanno soffrendo.

Dobbiamo aprire gli occhi sulla società, sull’ambiente circostante, sul nostro paese, sugli altri paesi, su chiunque. Dovete stare all’erta. Non è qualcosa di cui dovete gioire soltanto voi.

Deve essere dato agli altri e per questo dobbiamo dirlo a chi viene da noi.

Sono sicura che arriverà un giorno in cui molti apriranno gli occhi e vedranno da soli che l’unica soluzione al tumulto del mondo è la realizzazione del Sé, conoscere il proprio Sé poiché ancora non sono pienamente lì. Sono sicura, molto, molto sicura che, quando ciò accadrà, questo mondo diverrà uno splendido giardino di unione.

Dio vi benedica tutti.

[Applausi]

Yogi indiano: Per grazia di Shri Mataji, ciò che hanno insegnato tutti è che si deve leggere ogni giorno ciò che riguarda questo stotra di Shri Mataji (audio non chiaro). Mi sia permesso far notare che Shri Mataji, con i Suoi mantra, ha dato una interpretazione del tutto diversa.

Shri Mataji, con le Sue interpretazioni, ha dato un significato del tutto diverso alla Gita, al Corano, a quanto detto da Guru Nanak e i nostri sahaja yogi ne hanno scritto.

Uno di essi, il nostro Sudhakar, ha scritto questo stotra Nirananda e chiederei a Shri Mataji le Sue benedizioni su questo stotra Nirananda (applausi).

Altro yogi: Santissima Madre, Shri Mataji, Shri Nirmala Devi, tutti noi sahaja yogi ci inchiniamo a Lei. La ringraziamo immensamente per averci concesso la realizzazione del Sé, per averci concesso tutto il Suo immenso amore.

Oggi, con le Sue parole luminose, ci ha dato profondità, ed è questo ciò che siamo e a cui miriamo. Ringrazio tutti voi venuti qui oggi per celebrare insieme a noi questo grande evento del compleanno di Shri Mataji.

Tutti noi sahaja yogi qui presenti Le promettiamo, Madre, che le Sue parole attraverso di noi saranno portate lontano, in tutti gli angoli del mondo e, con le Sue benedizioni, questo mondo potrà diventare un luogo diverso. Grazie infinite. (Applausi)Yogi: Jai Shri Mataji!


[1] Il figlio di Jijabai era il grande re e anima realizzata Shivaji Maharaj.

[2] Nell’ottobre del 1667, durante l’attacco a Kalyan, la bella e giovane nuora del governatore di Bijapur (Mulla Ahmed) fu arrestata dal sardar maratha Aabaji Sondev. In quel momento Shivaji Maharaj si trovava a Pune. Aabaji Sondev mandò la donna a Pune ai piedi del suo maestro, insieme a un altro tesoro e un bottino in monete, essendo questa una tradizione stabilita dai mughal da tanti anni. Ma, con sorpresa di tutti, Shivaji Maharaj non accettò il regalo, anzi, quando lei arrivò esclamò: “Oh, come sarebbe stato bello se mia madre fosse stata bella come te! Vorrei che mia madre fosse bella come te”. Con queste parole, Shivaji Maharaj le rese onore chiamandola “Madre”. Poi la rimandò a casa dei di lei suoceri scusandosi per il suo arresto. Da lì promulgò un serio avvertimento secondo cui nessuna donna avrebbe dovuto essere arrestata, né fatta soffrire, né trattata come bottino per nessun motivo, durante guerre o incursioni. Questa era la grandezza di Shivaji Maharaj. Queste qualità lo rendevano assolutamente unico.

[3]     Santo sufi.

[4]     Khwaja Moinuddin Chishti, santo sufi.