Diwali Puja

(Italia)

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Diwali Puja. Lago di Como (Italia), 25 Ottobre 1987.

Per prima cosa, ci inchiniamo dinanzi a Shri Ganesha, poiché Shri Ganesha è la sorgente dell’innocenza dentro di noi. Quindi, in realtà, ci inchiniamo all’innocenza che è in noi. È questa innocenza che vi dà l’illuminazione. Come vi ho detto ieri, la luce possiede innocenza, ma è un’innocenza priva di conoscenza, mentre la vostra luce è innocente ed ha conoscenza. Pensiamo sempre che le persone colme di conoscenza non possano mai essere innocenti, che non possano mai essere semplici, e l’idea che abbiamo delle persone innocenti è che possono essere sempre ingannate, possono essere beffate e date sempre per scontate.
L’innocenza, invece, è un potere, un potere che vi protegge, che vi dà la luce della conoscenza. La conoscenza che abbiamo a livello terreno consiste nello sfruttare gli altri, nell’ingannarli, nell’usarli per accumulare denaro, nel prenderli in giro, nel disprezzarli. Invece, la luce dell’innocenza è quella luce grazie alla quale comprendete che l’amore è la cosa più elevata. E vi insegna ad amare gli altri, a prendervi cura degli altri, ad essere gentili con gli altri. Vi dà anche la luce interiore; è esattamente l’opposto della avidya che abbiamo in questo mondo. Proprio il contrario. L’avidya che esiste fuori, ci insegna la competizione, ad umiliare gli altri, poiché ha paura, è insicura, è una conoscenza assolutamente priva di sicurezza. Se avesse sicurezza, non si comporterebbe in questo modo.
Ma la luce dell’innocenza sa tutto, non teme niente. Quando diciamo che i bambini sono innocenti, intendiamo che hanno il potere dell’innocenza. Molte volte la gente ha notato che se un bambino cade da una grande altezza non muore, mentre un giovane può morire cadendo da altezze molto inferiori. Ed il bambino, mentre cade, non è impaurito, si diverte come se stesse scendendo tranquillamente con un paracadute. E poi, quando cade a terra, si rialza, ride e sorride a tutti. Non comprende perché tutti siano preoccupati; perché grazie all’innocenza egli sa di essere tutelato, sa di essere protetto, si rende conto che esiste un potere molto più grande di lui e non deve preoccuparsi.
Poi, però, iniziamo a mettere delle idee in testa ai bambini, ed è così che essi perdono il potere dell’innocenza diventando codardi, subdoli, disonesti. Potremmo tuttavia affermare che quella dei bambini sia un’innocenza derivante dall’ignoranza, poiché essi non conoscono i pericoli della vita. Ma la luce dell’innocenza conosce tutti i pericoli e sa come liberarsene. Sa anche come stare lontani da certe persone. C’era un uomo saggio che saliva una scala e c’era uno stupido, un matto, che proveniva dalla direzione opposta. I matti sono sempre aggressivi, questo è uno dei segnali, poiché soffrono di un complesso di inferiorità. Il matto dunque disse all’altro che stava salendo: “Uno di noi deve spostarsi”. E aggiunse: “Io non mi sposto per i matti”. Allora il saggio disse: “Io sì”, e si spostò (risate). È così che la luce dell’innocenza vi rivela fin dove spingervi con una persona, fino a che punto parlare con qualcuno, fino a che punto addentrarsi nella personalità o nei problemi di un’altra persona; diversamente (un saggio) lascia correre, capisce che quell’individuo è matto e quindi si sposterà per quel folle.
Non presta attenzione a quella persona; non se ne cura. È la luce dell’innocenza, che vi dà discriminazione su fin dove spingersi con gli altri: “Io amo quella persona, ha tanti (difetti) ma la amo comunque”. L’altro potrebbe prendervi a calci, picchiarvi, infastidirvi, diventare completamente, orribilmente posseduto….tuttavia siete ancora innamorati pazzi di lui, senza alcun rispetto di voi stessi. Ciò avviene, poiché manca…magari potreste essere innocenti in senso terreno, ma non siete illuminati ed innocenti. Quando siete illuminati ed innocenti, la vostra innocenza è un potere che vi dà, innanzi tutto, discriminazione.
Se avete in mano una luce, saprete distinguere un serpente da una corda, mentre se non l’avete, non potrete vedere. Se si tratta di un serpente, potrete scappare, ma se siete stupidi direte: “Bene, vieni a mordermi, voglio vedere come funziona (risate)”. [Shri Mataji guarda giù perché sente ridere i bambini, e ride anche Lei: “Ci sono i bambini”].
Se invece siete illuminati, direte al serpente: “Ora lasciami in pace, va bene? Ciao, ciao” (risate), ed il serpente capirà e andrà via. Oppure, se il serpente è un tipo sinistro, potreste semplicemente fissarlo e restare per cacciarlo.
Questo potere dell’innocenza è molto, molto importante, e ci viene soltanto grazie all’illuminazione. Quindi ci troviamo in uno stato di ignoranza. E di innocenza. Innocenza e ignoranza. A quel punto la gente non è né innocente né ignorante ma, non essendo illuminata, diventa subdola! Se non possiede entrambe le qualità, non è ignorante, poiché possiede la cosiddetta conoscenza: è abile in tutto, è gente nota per la propria intelligenza, perspicacia e tutto il resto, quindi in un certo senso ha conoscenza. Potremmo definirle persone che possiedono la conoscenza in senso terreno, ma sono prive di innocenza.
Allora si mettono ad escogitare metodi a causa dei quali l’innocenza che è in loro, che controlla un poco la loro mente, va perduta, poiché essi considerano stupida l’innocenza, e non la rispettano. Allora si mettono a manovrare la gente, a fare cose violente e dannose, a dire cose sgradevoli e sarcastiche….La mente si mette ad elaborare tutto questo, poiché non riesce a recuperare la propria innocenza. Così, dopo un po’ non ci piace più questa gente, non vogliamo saperne. Allora loro sviluppano l’idea di essere più grandi, di essere i prescelti, di essere migliori, sviluppano tutte queste idee, e poi formano tutti dei gruppi.
A questo si aggiunge l’ignoranza sotto forma di questa pretesa conoscenza (di tipo terreno, ndt). Dentro è un’ignoranza completa, mentre fuori sembra conoscenza. E quando queste (ignoranza e mancanza d’innocenza, ndt) si sommano, non si desidera ricercare la propria interiorità, si è soddisfatti della propria cosiddetta conoscenza esteriore. E vanno avanti così, ed una volta che si saranno rotti la testa se ne accorgeranno: “Oh, Dio, che cos’era? Dentro è tutto buio”. Non possiamo vivere con tutte le finestre chiuse ermeticamente, mentre fuori splende il sole. Dobbiamo avere la luce interiore, capire da soli ciò che siamo, quali sono i nostri poteri, fin dove possiamo arrivare, in che modo stiamo facendo funzionare noi stessi, le nostre vite, i nostri obiettivi.
Ora, così come l’illuminazione che vedete qui è data da queste luci, l’illuminazione dentro di voi si manifesta come vibrazioni, come Chaitanya, come luce. Il Chaitanya stesso è luce. Ma la differenza fra i due tipi di luce è che questa (materiale, ndt) vi mostrerà solo ciò che può essere visto dai vostri occhi. Questa luce vi rivelerà che questa è una pietra, o un pezzo di legno, o una casa, o il volto di un uomo, ogni cosa. Ma non sarà in grado di rivelarvi se una persona è buona o cattiva, se una casa è vibrata o no, se è di buon auspicio o no. Non vi dà buon auspicio, l’idea del buon auspicio. Noi stiamo parlando dell’innocenza di Ganesha che ci dà il senso del buon auspicio e rende di buon auspicio anche noi.
Il Chaitanya è proprio l’illuminazione. Il Chaitanya stesso è l’illuminazione. Vi rivela tutta la conoscenza che possiede. Ora, pensate all’ingranaggio microscopico che è il Chaitanya. Esso è composto di minuscole sfere, piccolissime, che possiedono l’intelligenza e la discriminazione innate per rivelarvi se una persona è buona o cattiva. Voi avete ottenuto Sahaja Yoga in un modo semplicissimo. Non ci siamo preoccupati di scoprire che cosa ha il vostro computer. Esso possiede la conoscenza, non soltanto per capire se una persona sia buona o malvagia, ma anche i problemi di quella persona.
Questa luce (materiale, ndt) può raggiungere una certa dimensione di un individuo: il suo aspetto, il modo di camminare, tutto. E se vi mettete ad immaginare qualcosa, dicendo: “Mi sembra così, la penso così…”.
(Non va bene? Non mi sentite? Che cos’è? Non ho sentito. Oh, capisco, ma i bambini sono qui…Oddio, qualcuno deve andare su ad aggiustarlo, non è così? Credo che avreste dovuto provarlo prima, non è vero? )
Bene. Il Chaitanya dentro di noi, che si effonde, che stiamo ricevendo da ogni dove, è onnipervadente, pulsa in ogni molecola. Esso ci dà la conoscenza di ogni tipo di materia, di ogni genere di animale, di tutti gli esseri umani e di ogni Deità. Senza questa luce, non avreste potuto riconoscermi, non avreste potuto riconoscere nessuna Deità; non avreste conosciuto la vostra posizione nella vita e i vostri obiettivi nella vita. Non vi sareste resi conto dello scopo della vostra vita, del perché siete qui. Siete qui soltanto per accumulare un po’ di soldi, darne un po’ alle assicurazioni e investire gli altri in azioni, – questo ora ovviamente nessuno lo farà più (risate) – e comprarvi una casa, e farvi comandare a bacchetta dalla moglie, oppure la moglie deve piegarsi ai dettami del marito e crescere i figli in qualche modo? Siete qui per questo? Il Chaitanya vi dice molto chiaramente di no. Perché se vi fate coinvolgere maggiormente da queste cose, e vi tagliate fuori completamente dagli eventi collettivi, allora questa luce si spegne, così come non appena quest’altra luce si interrompe, voi non la ricevete più. Quindi, qualsiasi connessione abbiate con le vibrazioni, deve essere molto forte, deve essere assolutamente intatta e stabile. Se, ad esempio, vi è una luce malferma, tremolante, non è possibile comprendere bene le cose. Benché le vibrazioni sappiano tutto, come potranno comunicarlo ad uno strumento che non è perfetto, che non rispetta le vibrazioni? Che non comunica con le vibrazioni?
(Per favore, porta fuori il bambino, non cercare di spingere…..no, no, no, non farlo. No, no, non….non dovreste andare in collera con i bambini, non lo sapete? Se piangono, devono aver bisogno di qualcosa.)
Quindi, questo strumento colmo di conoscenza che possedete, deve fluire dentro di voi in continuazione. E voi dovete essere un apparato molto pulito. Se avete una luce, ma il vetro non è pulito, non riceverete adeguatamente la luce. Quindi, deve essere instaurata la purezza, ed è in questo aspetto che Ganesha è così importante, poiché egli vi purifica, vi ripulisce.
Si diventa innocenti perché non ci si mette a pianificare o a pensare a come danneggiare chi è retto e gentile. L’innocenza viene perché è di buon auspicio. Voi iniziate a diventare persone di buon auspicio. Ovunque andiate e incontriate qualcuno, quella persona sente istintivamente: “Oh, Dio, oggi qualcosa di bello è avvenuto nella nostra famiglia, è emerso qualcosa di buono”. Recentemente ho incontrato qualcuno in Germania, dove c’era un Sahaja yogi che si era messo a parlare contro di me e contro Sahaja Yoga. Andò via dall’ashram e si recò da una persona considerata un Sahaja yogi e da sua moglie. E si mise a parlare loro delle sue sventure e contro Sahaja Yoga e cose di questo genere. Lui era sempre stato posseduto, ma loro non avrebbero dovuto ascoltare niente contro di me. Negli Shastra è scritto che ascoltare Guruninda, qualsiasi cosa detta contro il proprio guru, è assolutamente pericoloso. Quindi, se qualcuno dice qualcosa contro il vostro Guru, dovete mettervi le mani così (sulle orecchie, ndt): “Non voglio ascoltare niente contro il mio Guru”. Invece, loro simpatizzarono con lui, e così la signora ha contratto un grave tipo di tumore ed anche il marito è molto malato. Ora, occorre comprendere che se tutti noi vogliamo attraversare l’oceano su una barca, e qualcuno vuole mettere un piede nella bocca di un coccodrillo, come potremo salvare quella gente? È meglio andare direttamente dal coccodrillo che sulla barca. Ma quelli che approvano e mettono anche l’altro piede nella bocca del coccodrillo, si metteranno nei guai! Tutte queste cose non solo sono di ostacolo, ma sono anche così pericolose e di cattivo auspicio che dovete stare molto attenti. Non è necessario dire alla gente: “Sei malvagio, sei cattivo”, niente del genere. Statene semplicemente lontani, non abbiate niente a che vedere con loro, dite soltanto: “Ci dispiace, ma con te non si può fare niente, fai come ti pare, non è nostra responsabilità”. Ed in questo non dovreste essere deboli, non dovreste sentirvi imbarazzati o riguardosi; sgridateli, non c’è niente da fare: “Qui non possiamo aiutarvi, spiacenti, arrangiatevi da soli”.
Perché questa è una luce che vi nutre e vi fortifica. La luce dello Spirito deve darvi questa forza interiore. Voi diventate personalità forti, divenite personalità in grado di sopportare molte cose, persino la crocifissione, ma che sanno anche combattere, che possiedono tutte le qualità innate. Come una persona irascibile: no, non che sia una buona cosa essere irascibili, non è bene per un Sahaja yogi essere irascibile. Ma se qualcuno dice qualcosa contro vostra Madre, dovete adirarvi. In quella occasione dobbiamo andare in collera. Potete prendere a pugni quell’individuo, non importa (risate). Ganesha starà proprio dietro di voi. Hanumana vi starà davanti. Se voi lo colpirete una volta, Hanumana lo picchierà dieci volte (risate). In quel momento, la collera ha un senso. Ora, si dice che non si dovrebbe essere avidi nella vita. È vero, non si dovrebbe essere avidi, ma se siete avidi di vibrazioni va benissimo! Dovreste avere una avidità assoluta per le vibrazioni, ovunque riceviate vibrazioni dovete correre e cercare di assorbirne ancora. Questa avidità è giusta; dovreste avere questa avidità in voi. Se non l’avete, come riuscirete a superare le altre attrazioni?
È molto sorprendente, mi sono sempre meravigliata a proposito degli esseri umani, che non sono proprio mai riuscita a capire (risate). Quando si tratta di odiare, sono i migliori. Se vogliono odiare qualcuno, potete fargli sacrificare qualsiasi cosa abbiano, nel nome di Dio, nel nome della nazione, nel nome di qualsiasi cosa, comunque la chiamiate. Dovete soltanto dire che c’è qualcuno da odiare e accorreranno immediatamente, affronteranno qualsiasi traversia, sacrificheranno tutto, andranno in prigione, poi si uccideranno, si toglieranno la vita, se semplicemente direte loro: “Noi odiamo questa persona”. Oppure dovete dire che siete una grande nazione, grandissima, e vi sono nazioni indegne che dobbiamo quindi combattere. E lo faranno. È molto sorprendente che anche quando si tratta di rivoluzioni politiche e per la libertà politica, possano giungere a qualsiasi sacrificio estremo.
L’altro giorno stavo guardando la lotta di Lenin. Ero stupita. Lenin, un uomo solo, sempre in esilio, scriveva soltanto: “Dobbiamo lottare, dobbiamo ottenere questo, dobbiamo fare quello”. Nonostante fosse un’anima realizzata, non provò a ricercare la spiritualità; scrisse della lotta politica e per tre volte vi fu un’insurrezione, e migliaia e migliaia di persone furono uccise ovunque, come niente. È molto sorprendente.
(Non sventolatevi, mentre parlo non dovreste sventolarvi, disturba.
Prestate la massima attenzione, è importante essere molto attenti, perché se non lo si fa, gli altri vi osserveranno e rivolgeranno a voi l’attenzione.)
Erano dunque persone molto dedicate, e persino i bambini, le donne sposate e incinte e moltissimi uomini furono uccisi in gran numero, come niente. Di nuovo si risollevarono, per tre volte si rialzarono, e alla quarta riportarono la vittoria. Ma per che cosa? Per una conquista politica. L’abbiamo fatto anche in India. La gente abbandonò tutto ciò che aveva, la casa, la famiglia, abbandonò tutto. Persino per i falsi guru, la gente ha speso moltissimo denaro, ha fatto tanto, ha lasciato tutto, ha venduto la casa, ha messo nei guai i propri figli, si è messa nei pasticci; ha fatto di tutto. Ma la cosa giusta, la cosa più saggia, l’unica cosa grande che deve accadere è Sahaja Yoga, dove il benessere si riversa su di noi in continuazione, dove ogni gioia si riversa su di noi, dove ogni cosa viene appianata per voi. Ci si abitua a questo benessere e a tutto il resto, a tal punto che non si riesce a comprendere perché si debba compiere il benché minimo sacrificio. Arriveranno con i problemi riguardanti la moglie, i figli, i mariti, e così via. Questo persiste ancora, ancora, ancora! Risolveteli, smettetela, tagliate corto.
Voi dovete diffondere Sahaja Yoga. Dovete sacrificare un po’ di tempo; dovete sacrificare anche un po’ di denaro. Chi lo farà? Nessuno vi ucciderà come sono stati uccisi in Russia, o in Germania, o in Polonia. Nessuno vi porterà via i figli o il vostro denaro o altro, nessuno lo vuole. Ma la luce nelle vostre mani deve bruciare di puro desiderio; il puro desiderio dentro di voi è la Kundalini.
Questa è la grande, l’unica cosa, che deve essere assolutamente alimentata, ed è qui che i Sahaja yogi falliscono. La gente non vuole lasciare Sahaja Yoga; anche se dico: “Per favore, vattene, noi non possiamo tenerti”. – “No, no, no, non posso lasciare Sahaja Yoga”. – “Perché?” – “Perché è un luogo di gioia”. Ma è qualcosa di diverso dal comportamento degli esseri umani, perché se un essere umano ha una bottiglia di vino, ne chiamerà altri dieci per goderselo. Se un cane trova qualcosa da mangiare, chiamerà altri cani a cibarsene. Se un corvo trova del cibo, chiamerà altri corvi a mangiarlo. È una cosa naturale, innata in loro. La stessa cosa vale per gli esseri umani. Ma quando si tratta di Sahaja Yoga, non abbiamo questa tenacia. Dobbiamo dire a tutti i nostri parenti: “Siamo Sahaja yogi e questa è la religione interiore, ecco che cos’è, se non volete seguirla, non ho niente a che vedere con voi. Perché non la seguite?”. Tutti hanno dei parenti.
Nel giorno del Diwali, dunque, quando parliamo della nostra luce, che cosa abbiamo intenzione di farci? La useremo soltanto per i nostri scopi? Cristo ha detto: non mettete la fiaccola sotto…come lo chiamate? Il moggio. Non mettetela sotto il moggio; ponetela su una cima. Dobbiamo tutti uscire in pubblico, dobbiamo trovare modi e metodi; non solo i leader, ma tutti devono adoperarsi, scoprire che cosa possiamo fare per diffondere Sahaja Yoga, in che modo poter dare Sahaja Yoga ovunque andiate.
Ovviamente, non voglio che cambiate il vostro abbigliamento, ma potete indossare grosse spille, così la gente vi farà domande e voi dovreste rispondere: “Sì, questa è la persona che ci ha dato pace, gioia e felicità”. Cominciate a parlare in questo modo; andate nei mercati, recatevi nei luoghi pubblici. Io vado al mercato solo per diffondere vibrazioni. Dovete farlo tutti; diversamente terrete la gioia di Sahaja Yoga soltanto per voi. Ma finché non la condividerete, non ne gioirete pienamente.
Guardate me: io ho tutte le vibrazioni del mondo, io ho tutto, dovrei essere una persona completamente soddisfatta di me stessa, seduta tranquillamente in meditazione (risate). Dopo tutto, perché dovrei viaggiare alla mia età? Io sono l’Adi Shakti, perché dovrei preoccuparmi di colmare ognuno di una shakti così potente? Non è necessario, dovrei gioire dei miei poteri, potrei farlo.
Ma non ci riesco. Devo lavorare duramente. Io dedico il tempo massimo a Sahaja Yoga, molto più di quanto possa fare ciascuno di voi. Ho una famiglia, ho un marito con una vita molto impegnata, ho dei nipoti, ma do il massimo del tempo. Ora, vedete, da qui (andrò) a Roma, poi in Francia, poi in Spagna. State tutti prendendo parte ad una corsa. Bene, io sono qui, gli italiani stanno compiendo un piccolo sforzo, poi si rilasseranno: “Ooooh, ora….” (Shri Mataji fa l’atto di rilassarsi. Ridono tutti).
Che cosa faccio dunque? Vado da un luogo all’altro per tutto l’anno, viaggio, quando io ho già tutto! Riuscite ad immaginare un ricco che è impegnato a distribuire tutto il suo patrimonio, mentre gli altri indugiano per prenderlo? È ciò che accade.
Devo dirvi perciò che dovete raggiungere una nuova dimensione del vostro entusiasmo. Sahaja Yoga non è soltanto per la vostra gioia. Siamo santi, e allora? Per che cosa, a quale scopo siamo resi santi? Non sono soltanto gli uomini a doverlo fare, né soltanto le donne, né soltanto questa persona o quell’altra. Non fatevi coinvolgere da queste tentazioni. Dall’agitamento (dell’oceano) sono emerse tredici tentazioni. Il quattordicesimo elemento fu un grande cacciatore per neutralizzare tutte quelle tredici. Non che Sahaja Yoga voglia tentare nessuno, ma diventano tentazioni perché vi giungono benedizioni e voi vi mettete ad usare le benedizioni come tentazioni. Avere simili tentazioni è come un cavallo che deve andare a nord o a sud, e se ne sta fermo a mangiare l’erba. Dovete muovervi; il punto è il movimento. Dovete andare da un luogo all’altro, di villaggio in villaggio, di casa in casa: questo messaggio deve diffondersi. Cristo ebbe soltanto dodici discepoli, e quanta religione essi hanno creato! Certo, non serve a niente, ma comunque….Voi vi accingete a dare qualcosa di molto sostanziale, di molto grande, ma quando ne parlerete, è importante il modo in cui lo farete. Il modo in cui lo affermerete è importante.
Non mi interessa, da oggi potete rivelare chi io sia, non importa. Per quanto ancora abbiamo intenzione di nasconderlo? È meglio che diciate: “Lei è questo, è scritto nella Bibbia, Lei è questo e quest’altro, ve lo annunciamo. Se non volete vedere, non guardate, ma è così”. Mostriamo questa determinazione ed anche questa sorta di franchezza. Guardate questi orribili politici che dicono: “Credo dovrebbe esserci gente che creda di dover essere povera”, “Io credo, credo in questo, credo in quello”. Che cosa significano per voi queste parole? Voi non soltanto credete, ma lo sapete per certo. Ed è questo che si dovrebbe decidere nel giorno del Diwali: entro il prossimo Diwali, dobbiamo portare molte, molte persone in Sahaja Yoga. Ma quando parlo, molti mi hanno detto di pensare che io non stia parlando loro, ma che mi riferisca a qualcun altro. Dovreste osservare chi lavora più duramente di voi per Sahaja Yoga, chi è più addentro in Sahaja Yoga, chi ha raggiunto di più in Sahaja Yoga, non chi non ha fatto niente. Potete guardare me.
Che cosa stiamo facendo? Dovremmo chiedercelo. A che punto siamo? Questo è il periodo più importante. Io rimarrò in Europa per altri cinque anni al massimo. Credete che viaggerò ancora dopo i settant’anni? Non lo so. Quindi è un momento importantissimo quello in cui io mi trovo qui, in cui posso incontrare le persone, parlare loro, aiutarvi molto….In questi cinque anni dovete raggiungere qualcosa. Dovete spiccare un salto ed accelerare la velocità. Diversamente, questo momento importantissimo sarà perso da tutti i vostri simili.
L’altro giorno, ad esempio, abbiamo avuto un programma. Vi parlerò di un aspetto pratico. Ciò che io farei, sarebbe prendere gli indirizzi di tutti coloro che hanno ricevuto la realizzazione, annotarli. Poi scrivete loro, andate a trovarli, incontrateli, chiedete che cosa è successo, perché non sono tornati. Poi stilate un rapporto del perché la gente non è tornata, cos’è accaduto, perché qualcuno non è venuto, scrivete loro costantemente. Vedrete, sarete sorpresi. Se prendete una copia del Reader’s Digest – se commettete questo errore solo una volta (risate) – seguitano ad inviarvi cose di ogni genere, riceverete un regalo, una cartolina gratuita, qualcos’altro…ma chi lo vuole? Ma loro vogliono inviarveli comunque. Ho scritto: “Non mandatemi niente, non voglio cartoline, nulla, speditemi soltanto il Reader’s Digest, molte grazie, non sono una persona fortunata, per favore non mandatemi niente”. Eppure lo fanno. (Risate)
Voi dovete scrivere in questo modo, in continuazione: “Perché non venite da Madre, perché non entrate in Sahaja Yoga? Sahaja Yoga è molto importante e mi ha dato tantissimo, perché non lo volete?”. Dovete mostrare questa coscienziosità. Se non la mostrerete e prenderete tutto con banalità: “Sì, va bene, tutto a posto, questo va meglio, quest’altro…”, non funzionerà. Quando mi reco in India so che basta un attimo. In India funzionerà molto rapidamente. E voi dovete prenotarvi i vostri posti in Paradiso. È molto importante. Anche per prendere un aereo dovete prenotare il posto, che dire quindi del Paradiso? In molti devono prenotarsi il posto. Se ci saranno seduti tutti gli indiani, voi che cosa farete?
Con questa gioia, con questa felicità, con questa luce sul vostro volto, con questa bellezza dell’illuminazione, voi siete tutti guru! Pensate a tutti quegli inutili guru che non sanno niente, che non hanno la Kundalini risvegliata, niente del genere, e a quanti imperi su imperi hanno realizzato! Non dico che voi dobbiate costruire degli imperi, non prendetela in questo modo, ma perché non costruire almeno un cuore per dimostrare che avete raggiunto qualcosa e che occorre farlo?
Parlatene a tutti nel vostro ufficio, non sentitevi timidi. Ho visto che la gente mette ovunque le foto di persone orribili! Se andate nel loro ufficio le troverete, le vedrete negli autobus, sono affisse ovunque. Perché non la mia foto allora? Così la gente si incuriosirà e vi farà domande, voi ne parlerete e funzionerà. Il meglio sta accadendo in Italia, è sorprendente, e continuerà così, perché abbiamo trovato alcune ottime persone, e voi dovreste cercare di individuare queste persone, seguirle e darvi da fare.
Ma non andate dalle persone sbagliate, dovete usare il discernimento. Sapete come lavorano questi guru, è molto importante. Mio fratello mi parlava di una signora seguace di Muktananda; poi c’è un’altra ragazza americana, una ragazza indiana americanizzata. La signora seguace di Muktananda, una signora inglese, è andata a casa di mio fratello. Aveva un modo molto dolce: “Desideravo incontrarla signore”. Poi vide la mia fotografia, e chiese: “Che cosa fa qui Mataji?” E lui: “Perché? È mia sorella”. Lei fece fagotto e fuggì fuori. Mio fratello la richiamò: “Per favore, venga, si sieda, si accomodi. Lei che cosa fa?”. Lei rispose: “Vede signore, noi andiamo sempre ad incontrare tutte le persone importanti della città per parlarne (di Muktananda, ndt). Lui le rispose: “D’accordo”. E tutti i nomi dei giudici erano su quella lista. Mio fratello prese subito il telefono e disse loro: “Io non ho niente a che vedere con questa donna”. Ma è così, dovreste scoprire come avvicinare la gente. Quando ci sono io verranno duecento persone, mentre quando me ne vado ne restano soltanto due, perché? Che cosa c’è? Perché se ne vanno? Deve esserci qualche motivo; loro non mi conoscono. Almeno prendete i loro indirizzi, scoprite chi sono queste persone; non c’è niente di male a chiedere loro l’indirizzo e sapere chi sono, poi metteteli sulla lista e scrivete loro in continuazione, anche se non ai livelli del Reader’s Digest, ma almeno qualcosa! Quando inizierete a scrivere lettere, penetrerete nella loro ignoranza e arriverà la luce.
Mediante il vostro movimento, la vostra attenzione, giungerà la luce. Voi non vi rendete conto di quanto la vostra attenzione sia potente. Una volta che avrete messo l’attenzione su di loro, la luce li penetrerà. Se non oggi, domani torneranno. Potete anche inviare loro la mia fotografia, provare così: “Questa è la fotografia, voi siete venuti al programma e ne siamo molto felici”. Se il programma successivo non funziona provate così!
È il miglior modo per poterci riuscire a volte, ma sta a voi rifletterci e comprenderlo, poiché voi siete esseri umani e conoscete gli esseri umani. Mettetevi semplicemente nei panni dell’altro: che cosa avrebbe potuto attrarvi? Un’altra cosa che sento è che dovreste scrivere un libro su di me, non c’è niente di male. Ma dovrebbe farlo qualcuno che abbia un nome, che abbia sempre in società un nome che sia preso seriamente. Queste persone possono scrivere un libro su di me!
Scrivono libri su tutti, perché non potete scriverne uno su di me? Ovviamente in esso potete parlare di Sahaja Yoga, ma potete scrivere di me, dicendo alla gente che questa persona è qui, e che questa è la soluzione, la speranza, perché no? Scrivono di questi orribili guru, perché non potete scrivere di me? Ma l’autore deve essere una persona conosciuta. Se lo scrivete voi, può pubblicarlo qualcun altro a suo nome, se siete buoni scrittori. Può curarne l’edizione e pubblicarlo qualcun altro, si può fare così.
Vi sono molti modi e metodi con i quali portare a conoscenza della gente che questo è Sahaja Yoga. Quanti conoscono Sahaja Yoga? Qualche indiano esce di prigione ed eccolo lì, un guru famosissimo seduto in qualche angolo di qualche sordido vicolo da qualche parte in America, e sarà una persona molto famosa! Sono tutti molto conosciuti, com’è possibile?
E non sempre queste cose si realizzano con il denaro, ma anche attraverso le decisioni prese dalle persone. Talvolta però queste decisioni potrebbero essere prese sotto ipnosi, sotto l’influsso dei bhut, ne convengo. Mi rendo conto che siete liberi di fare ciò che volete. Ma nella vostra libertà dovete comprendere, ed oggi dovete tutti decidere che questa luce che abbiamo ricevuto deve essere trasformata in un faro; non in una semplice luce: una luce fioca così a che cosa servirà?
Noi dobbiamo essere come splendide torri di luce, simili a fari, ed ognuno dovrebbe lavorare interiormente ed esteriormente. Anche se all’interno avete lavorato, dovete farlo all’esterno. E, in secondo luogo, questo è un Dipawali ), non è una luce sola. Quindi, dobbiamo essere tutti collettivi, cercare di dedicarci alla vita collettiva, tentare di partecipare a tutti gli eventi collettivi ogni volta sia possibile, cercare di essere presenti in ogni avvenimento collettivo. Laddove vi sia collettività, questa sorgente di energia scorre meglio.

Che Dio vi benedica tutti.


[1] Prerogativa, diritto, privilegio.

S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Il significato delle nove Lakshmi

Spiegazione data da Shri Mataji durante lo svolgimento del Diwali puja 1987

 Lecco (Italia), 25 Ottobre 1987


(Durante la celebrazione del puja, i sahaja yogi intonano una canzone contenente i dieci nomi della Lakshmi. Ad un certo punto, Shri Mataji li interrompe).

Non vanno a tempo. Sono un po’ fuori tempo. Fateli andare a tempo, capito?

Non si dovrebbe… Cantate con il cuore e con sentimento, e non dovreste essere fuori tempo. Sono molto fuori tempo. Fatelo bene. Ora. [Parla in hindi o marathi]

Avanti, rifacciamolo. Dovete cantare in sintonia, con la giusta sintonia, capito? Se non andate a tempo, voi suonate e loro canteranno dopo.

Dove sono i cantanti? Dovrebbero stare lì (con i musicisti, ndt), vedete, ecco il motivo, non sono in sintonia con voi. I cantanti vengano qui. Ora va meglio, è questo il motivo. Dovete sedervi insieme ai musicisti e cantare in sintonia, capito? Non fuori tempo. Così le vibrazioni non arriveranno. Ora non fluiscono. È meglio cantare….non sono in sintonia, è meglio nell’altro modo. Non sanno cantarlo. Il Sahasrara è bloccato. Cantate un motivo indiano.

Questo, quindi, non è affatto il modo giusto. Fate cantare lei (una yogini indiana, ndt), lei sa come fare. Lasciate cantare lei, vi dirà lei come fare. Sapete, le vibrazioni non riuscivano…Il mio Sahasrara è bloccato. Sedetevi, sedetevi tutti.

Questi sono mantra, non una canzone, sono mantra, capite? Devono essere pronunciati con comprensione e cognizione di causa.

(Yogini indiana canta il Mahalakshmi Stotram.)

Vedete, è così che si dovrebbe cantare, non come se foste inseguiti da una tigre. È un mantra, è qualcosa di ben ponderato, capite? Inoltre, non tutti hanno il diritto di recitare i mantra. Dovete cantare con piena cognizione di causa.

Ora ascoltiamo come cantano loro (sahaja yogi, ndt), perché non voglio avere di nuovo il Sahasrara bloccato. Qual è la canzone che stavano cantando? Quale canzone cantavano?

Sahaja yogi: I dieci nomi di Shri Lakshmi.

Shri Mataji: Come?

Sahaja yogi: I dieci nomi di Shri Lakshmi. O nove…

Shri Mataji: Ora. Fatelo lentamente ma in modo fermo, e senza fretta. E con piena comprensione di ciò che state dicendo. Lei cavalca un elefante, non un aereo.

Sahaja yogi: Shri Mataji, dobbiamo cantarli in un’unica parte o possiamo provare a cantarli in due parti?

Shri Mataji: No, in un’unica parte, in due parti non va bene. Anche questo è sbagliato. In una parte. In un’unica parte, ed in modo ponderato, va bene? Ogni parola dovrebbe essere scandita. Inoltre sono mantra, capito? Sono parole illuminate, e solo pochissime persone hanno questo Adhikara[1] di recitare i mantra, sapete; voi l’avete, poiché siete sahaja yogi. Ora facciamolo, cantate in un’unica parte, non in due.

(I sahaja yogi recitano i mantra dei nomi di Shri Lakshmi).

Bene, bellissimo, vedete, le vibrazioni hanno iniziato a fluire. Ed ora, i significati li conoscete.

Oggi, mentre celebriamo il puja a Lakshmi, tutte queste sono benedizioni che vengono accordate ai vostri chakra. Quindi si deve fare in modo che le deità siano compiaciute e voi riceviate tutte le benedizioni.

Sapete, questi sono mantra. C’è differenza tra musica e mantra. I mantra agiscono sui vostri chakra ed aprono quella parte in voi, concedendovi la benedizione di quel mantra.

È questa la differenza. Capito? I mantra non dovrebbero mai essere cantati in modo molto frettoloso o superficiale, ma con grande profondità, sentimento e comprensione.

Ora, conoscete il significato di tutte queste Lakshmi? Sapete dirli o devo dirveli io?

Datemi il foglio. Posso avere i miei occhiali, per favore? Anzi, no, riesco a leggere (senza).

Bene, la prima è Adya Lakshmi. Adya è la Lakshmi Primordiale, Primordiale. Come vi ho spiegato, Lei scaturì dal mare. Ecco perché la madre di Cristo fu chiamata Maria, perché scaturì dal mare.

La gente non sa perché si chiamava Maria. Il mio nome, come sapete, è anche Nira che significa uscita dall’acqua.

Poi, la seconda è Vidya Lakshmi. Lei vi insegna la tecnica per usare il Potere divino. Ora, occorre capire molto bene che cosa rappresenta Lakshmi.

Lakshmi rappresenta la grazia. Quindi Lei vi insegna ad usare questo potere con grazia. È questa la benedizione che vi arriva, così che ottenete il potere di Adya Lakshmi grazie al quale diventate simili all’acqua. E cos’è l’acqua? Essa ha un potere purificatore e risplende. Senz’acqua non possiamo esistere. Essa è vita. La prima benedizione per voi, dunque, è che con Adya Lakshmi il volto risplende, voi diventate purificatori e potete affondare tutto ciò che è materiale, mentre tutto ciò che è leggero può fluttuare su di voi.

Ora, Vidya Lakshmi, come vi ho detto, è Colei che vi dona la conoscenza, la conoscenza di come usare con grazia il potere divino. Vi farò un esempio. Ho visto molte persone che quando si danno un bandhan lo fanno in modo molto rozzo, così (Shri Mataji fa il gesto di darsi un bandhan in modo molto frettoloso, ndt).

No, non si deve fare. È una benedizione di Lakshmi. Va fatto con molta attenzione. Osservate come io lo faccio sempre (Si dà un bandhan molto lentamente, con gesti ampi e maestosi, ndt). Non lo faccio mai in quel modo – non posso! – ma con rispetto. Con grazia. Lei rappresenta il rispetto. Ed è questo che voi ottenete, questa conoscenza di come farlo con grazia, di come fare ogni cosa con leggiadria, in un modo che appaia pieno di grazia.

Sapete, alcune persone non hanno grazia nel parlare. Anche certe persone che diffondono la conoscenza di Sahaja Yoga non hanno grazia e parlano in modo disdicevole. Quindi, tutta questa grazia nell’usare la conoscenza del Divino, è data da Vidya Lakshmi.

Ora, SaubhAgnya Lakshmi è colei che vi accorda la buona fortuna. Buona fortuna non significa denaro, ma indica la grazia del denaro. Molti hanno denaro, ma è come se a possedere il denaro fosse un asino. In loro la grazia è assente. SaubhAgnya non significa soltanto denaro, ma indica tutta la buona fortuna.

Tutta la buona fortuna in ogni cosa, con gran leggiadria. È questo. Sono benedizioni per voi, affinché sia voi sia chi vi incontra siate benedetti con SaubhAgnya.

Amruta Lakshmi. Amrut significa il nettare. Bevendolo, non morirete.

Significa eternità. Lei, dunque, è Colei che vi concede la vita eterna.

Gruha Lakshmi. Gruha Lakshmi è la deità della famiglia, la deità della famiglia. Ora, non tutte le donne di casa sono necessariamente delle Gruha Lakshmi. Possono essere delle megere. Possono essere orribili. Se la deità della casa risiede in voi, siete una Gruha Lakshmi, diversamente non lo siete.

Poi c’è Raja Lakshmi. Lei concede grazia ai re. Se i re si comportano da servi, non si chiamano re. Devono comportarsi con dignità. La dignità, la maestà del re nasce dalla Raja Lakshmi in lui.

Ma un sahaja yogi non ha bisogno di allenarsi. Egli cammina ben eretto, con un portamento davvero maestoso. È regale nei gesti. È assolutamente regale nel trattare le persone. È colmo di grazia nel fare qualsiasi cosa, tanto che la gente pensa: “Oh, ecco che arriva un re”.

Satya Lakshmi. Significa che ottenete la consapevolezza della verità, ma oltre a ciò… vi è consapevolezza della verità, ma anche la capacità di esprimere questa verità con grazia. Non è dire: “Bene, questa è la verità, prendi!”. Non così. Non dovete urtare la gente con la verità. Dovete metterla in un fiore e porgerla agli altri. Questa è Satya Lakshmi.

Certo, tutti i principi (tattwa) di Lakshmi sono i poteri del nostro sistema nervoso parasimpatico, ma in realtà si esprimono nel nostro cervello. Il cervello è il Virata. È Vishnu quando diviene il Virata, l’Akbar. Tutti i Suoi poteri, specialmente questi, risiedono nel cervello. Pertanto, il cervello stesso si comporta spontaneamente in modo tale da far pensare alla gente di trovarsi di fronte ad una personalità di tipo speciale.

Abbiamo poi Bhogya Lakshmi, grazie alla quale riusciamo a gioire. Un sahaja yogi riesce sempre a gioire di ogni cosa. Lui non… Il sahaja yogi non è mai preoccupato.

Riesce a gioire di tutto.

Una volta scalammo un luogo molto scosceso chiamato Palitana per circa sei miglia. Ci arrampicammo camminando per sei miglia. Arrivata lassù, io vidi delle splendide sculture intagliate. Non mi sentivo per niente stanca, quando vidi le sculture. Dissi a mio genero: “Guarda, ogni elefante ha la coda fatta in modo diverso!”. E lui: “Mamma, io sono qui senza fiato. Come fai a vedere le code degli elefanti?”.

Il motivo è che io so gioire. Voi dovreste essere in grado di gioire di tutto. Supponiamo che vediate qualcosa di assurdo, di ridicolo. Allora dovreste ridere e divertirvi. È ridicolo, sapete, è assurdo. Ma non ci si dovrebbe adirare con qualcuno che è assurdo o strano. Al contrario, dovreste prenderlo come una cosa divertente.

Ritengo dunque che il fatto che Lei vi dia il potere di gioire delle cose, sia la più grande, una delle benedizioni più rilevanti. Diversamente, in qualsiasi modo si provi, la gente non gioirà di nulla poiché è diventata così piena di ego che non le entra niente entra in testa. Occorre farle il solletico qui con gli elettrodi (risate).

Yoga Lakshmi. Lei vi accorda lo Yoga.

Questo potere è in voi, ed è il potere di Lakshmi dentro di voi grazie al quale voi date lo Yoga agli altri. Ora, quando date il potere dello Yoga agli altri, intendo dire quando usate il vostro potere di Yoga, non vi comportate come una scimmia o un asino o un cavallo, ma lo fate con grazia. Lo fate in un modo che risulta pieno di grazia. È ciò che chiamate…(cerca equivalente inglese per il termine sanscrito, ndt)…

Sahaja yogi: Con gentilezza?

Shri Mataji: Ah. In modo gentile, dignitoso, maestoso. Gentile, dignitoso, maestoso: tre parole (inglesi) per renderne una (in sanscrito). Dunque è questo.

Ed ora che avete cantato in questo modo, vi è stato concesso questo potere. Adesso non potete comportarvi in modo indecoroso neanche volendo. Siete fissi (risate).

Va bene, molte grazie.

I mantra, dunque, dovrebbero essere pronunciati in modo ponderato, con comprensione. Come quella canzone che avete composto (che cantavano i sahaja yogi all’inizio, con i nomi di Shri Lakshmi, ndt). In quella, cantate nel modo giusto. Mai limitarsi a cantilenare: Shri-questo, Shri-quello, Shri… (riferito ancora ai nomi di Shri Lakshmi, ndt). No, no, no. È come seguitare a chiamare le Lakshmi: “Ci sei? Ci sei? Ci sei?”. Così.

Ora, dunque, fatelo con grande cognizione di causa e con il dovuto rispetto e la dovuta grazia. Infatti, specialmente con ciò che riguarda Lakshmi, dovete essere estremamente aggraziati. Dovete usare parole molto dolci, melodie garbate e note delicate.

Va bene.

[Il puja continua]


[1] Prerogativa, diritto, privilegio.