Adi Shakti Puja: “Distacco”

Residence of Madhukar Dhumal, Rahuri (India)

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S H R I   M A T A J I   N I R M A L A   D E V I

Adi Shakti Puja

“Distacco”

Residenza del sahaja yogi Madhukar Dhumal, Rahuri (India), 11 Dicembre 1988

06/2023 TRADUZIONE VERIFICATA 

[Discorso in inglese]

Il puja deve iniziare quando deve iniziare.

Ho aspettato, aspettato e aspettato e poi mi sono accorta che, in base al calendario, oggi è un periodo molto propizio, ma non la mattina. Doveva essere il terzo giorno della luna e, dato che la luna muta le sue fasi nell’arco della giornata, occorreva attendere che iniziasse.

Penso che, forse, tutte queste cose, il furto e tutto il resto, siano accadute per ritardare il puja fino al momento in cui sarebbe dovuto iniziare.

In Sahaja Yoga tutti noi trascendiamo il tempo e non dobbiamo preoccuparci degli orari, tranne quando si tratta di una cerimonia ufficiale o qualcosa del genere, poiché la gente è formale e non comprende i nostri sistemi. In queste occasioni dobbiamo arrivare in orario. Diversamente, si dovrebbe lasciare che il tempo segua il suo corso e dovremmo muoverci a modo nostro.

Adesso, per quanto riguarda il nostro viaggio e questo tour, dobbiamo capire che siamo qui per conseguire un certo livello di distacco, dobbiamo ascendere al regno del nostro stato, mentre le condizioni intorno a noi, le situazioni circostanti non dovrebbero renderci scontenti o prevenuti e non dovremmo reagire. Anzi, dovremmo cercare di andare oltre.

Se non ci sono inconvenienti, non potete vedere la qualità di superare gli ostacoli propria del Divino. Se si deve vedere la qualità vittoriosa del Divino, dobbiamo vedere gli ostacoli.

Se, ad esempio, l’acqua scorre placidamente non accade nulla, non c’è alcun ghatana (evento, accadimento), non accade nulla.

Ma se c’è una pietra l’acqua schizza, crea qualcosa di bello e la supera.

Questo è il segno che il Divino supera tutte le difficoltà che si pensa esistano.

Adesso stiamo proseguendo per Puna, dove avrete una riunione vera e propria anche per i matrimoni e il resto. Dovremo prendere una ferma decisione.

Devo parlarne oggi, in quanto la stabilità della mente è molto importante per i matrimoni.

Se avete idee particolari e siete capricciosi, è meglio che non vi sposiate, perché questo non esiste nel carattere indiano. Quando loro decidono di sposarsi, è per sempre.

Se però la mente ancora vacilla, se va su e giù, questo è un trucco della mente che vuole prendersi gioco degli altri e si diverte; e questo è segno di ego, un segno indiscutibile di ego. E allora vi mettete a scherzare, vi divertite, sì, no, sì, no. Continuate a divertirvi con questi scherzi e, in seguito, ci scherzate a tal punto che i vostri matrimoni non potranno mai essere felici e riusciti. Questo significa che non siete ancora maturi per il matrimonio. Per il matrimonio dovete essere maturi.

Ma uno dei motivi che riscontro in Occidente è che non avete ricevuto proprio nessuna preparazione, i genitori non vi hanno mai spiegato come comportarvi con vostro marito o con vostra moglie, come rendere un matrimonio di successo, non vi hanno mai spiegato che è un evento molto importante e che dovremmo cercare di stabilizzarci nel sistema matrimoniale. Invece, lo usiamo tranquillamente come un terreno di gioco, non ne afferriamo il significato. E chi ci perde?

Se continuate a fare brutti scherzi in questo modo e a giocare con il vostro ego, qualunque cosa possiate fare, qualsiasi tipo di matrimonio avrete, non potrete mai essere felici.

Ora, come sapete, io vivo anche in Occidente e nessuna persona che ho incontrato, nessuna persona, di qualsiasi nazionalità, sembra felice del proprio matrimonio.

È davvero sorprendente: sembra che ogni moglie trovi qualche difetto nel marito, il marito trovi qualche difetto nella moglie ed hanno volti strani, infelici. Non sembrano persone sposate, ma delle specie di criminali o come se qualcosa fosse andato davvero storto in loro.

Non c’è un sorriso sul loro volto, hanno un aspetto orribile perché non hanno afferrato l’essenziale, e cioè che del matrimonio si deve gioire; esso è per la vostra gioia.

Se vi offrono l’ambrosia, l’amrut come lo chiamano, e voi vi mettete a giocarci, chi ci perde? Dovete rendervi conto che occorre acquisire quella maturità e gioire di quell’amore.

Se c’è qualcosa di fondamentale che non va o se non esiste possibilità di un matrimonio confacente, in Sahaja Yoga abbiamo la possibilità di scioglierlo. Potete cambiare moglie, cambiare marito, nessun problema, ma deve esserci qualche motivo valido. Se volete rovinarvi la vita per divertimento…

Io farò del mio meglio per dirvi di non rovinare la vostra vita e quella della controparte. Ma la gente a volte prova soddisfazione nel rovinare la vita di qualcuno, quando è in gioco l’ego.

Costoro non riescono a gioire, come un cane nella mangiatoia: un cane in una mangiatoia non può mangiare l’erba, ma abbaia a qualsiasi toro arrivi per mangiarla. È così. Non ne godranno loro e impediranno agli altri di goderne.

E quando ci sono queste stupide coppie ho sempre il problema di riconciliarle, di parlare con loro, di fare domande. Insomma, per me diventa un’agenzia matrimoniale (risate, Shri Mataji ride) e, a volte, giungo alla conclusione di non celebrare più matrimoni in Sahaja Yoga, ne ho avuto abbastanza!

In effetti, che cosa ho da guadagnarci io? Questo nessuno cerca di capirlo. Ciò che tento di fare è rendervi felici, farvi avere bravi mariti e brave mogli affinché abbiate belle relazioni; affinché mettiate al mondo grandi persone; per avere una società superiore a tutte queste società assurde, così straordinaria da riuscire a creare tra noi una famiglia omogenea di purezza e santità.

Se invece c’è un conflitto per cose insignificanti, assurde, ci si stanca proprio.

Certamente, si deve provare, ma se fate di tutto per tagliarvi il naso, come posso continuare a riattaccarli? (Risate)

È un problema eterno.

Se si fanno sposare settantacinque persone, se ne gioisce. Se è un oceano, un Oceano Indiano, ad esempio, poi però ci si ritrova sulla testa l’Oceano Pacifico con tutti i pianti, le lamentele, le grida, le urla e tutte le assurdità che persistono.

Ripeto, quindi, che adesso stiamo andando a Puna dove tutti i matrimoni saranno confermati. Ma se andate avanti così, non ci sarà fine.

Inoltre, a quelle persone che vengono per sposarsi ma rifiutano due volte, la terza volta non lo chiedo nemmeno, perché a quel punto non è serio ciò che si sta facendo.

Voi non avete idea di quante notti io abbia trascorso selezionando le persone. Di fatto voi appartenete a venticinque, trenta nazioni (diverse). Ieri lo avete visto. Avete condizionamenti diversi, stili diversi, tutto diverso, l’altezza, l’età, le fattezze del volto, le attitudini, per cui combinare tutto questo è molto difficile.

A volte penso che se siete troppo istruiti è meglio darvi una donna semplice, così che la vostra tensione si riduca un po’, potete condividerla con lei. Ma se siete persone ugualmente istruite, entrambe le teste potrebbero essere… (Shri Mataji ride, risate).

Devo dunque pensare a molti aspetti e alle vibrazioni, ma in un modo o in un altro potete sfidarlo e tendete a sfidarlo.

Bene, non ha importanza, ma il punto è: chi ci perde? Oggi ho dovuto parlarvi di questo perché in Sahaj dobbiamo prendere le cose come vengono. Qualsiasi cosa ci arrivi, dovremmo accettarla.

Non dovremmo dire: “Sono caduto in amore” (l’espressione inglese per ‘innamorarsi’ è: “fall in love”, “cadere” in amore, ndt). Nessuno “cade” in amore, ma si eleva nell’amore, in Sahaja Yoga (risate e applausi).

È un’idea strana quella di dover “cadere” in amore perché, vedete, questo significa dover fare qualcosa di peccaminoso o assurdo.

Tanti mi hanno detto: “Madre, non sono ‘caduto in amore’ con questa donna”. Ma come si può “cadere” in amore? Si può cadere in qualche fosso (risate, Shri Mataji ride) o in qualche fiume o in qualcosa del genere.

Non riesco a capire come si possa “cadere in amore”, (si cade in) qualcosa di concreto! (Risate, Shri Mataji ride)

Quindi, questa assurda idea di “cadere” in amore deve essere abbandonata. Se significa che avete sentito l’amore, o che avete la sensibilità per percepire l’amore, o qualcosa che posso capire, una piccola spiegazione… Ma questa faccenda del “cadere in amore” va avanti da tempo e ormai vi chiederei di cancellare questa terminologia in Sahaja Yoga. In Sahaja Yoga non dovrebbero nascere problemi nei matrimoni.

Avete a disposizione un mese per decidere e valutare da soli. Un po’ di adattamenti e di comprensione possono creare un mondo meraviglioso per voi: è lì che vi aspetta.

Invece noto che fra voi va tutto bene e poi, improvvisamente, decidete su due piedi, vi sento dire d’impulso: “No!”. Io mi chiedo: “Ma che cos’è questa roba? Il cavallo stava andando bene, cos’è successo all’improvviso per cui è tornato indietro?”. Si può capire un cavallo, ma non riesco a capire gli esseri umani.

Questo comportamento capriccioso, impulsivo, può essere estremamente nocivo per la crescita di Sahaja Yoga. Ogni volta che mi reco in Inghilterra c’è una lista di persone di tutto il paese (in cui è scritto): “Questo matrimonio è fallito, questo matrimonio è fallito, quest’altro è fallito”, mentre io dico a tutti che i matrimoni in Sahaja Yoga non falliscono mai.

So che non è vero, ma tutto ciò che io dico è un mantra e alla fine diventa la verità. Quindi arriverà il momento in cui nessun matrimonio fallirà, ma voi dovete unire le vostre mani con le mie e collaborare, e dovreste comprendere quanto ho lavorato sodo per realizzare questi eventi. E i matrimoni non dovrebbero rendervi felici né infelici, perché sposarsi non è il fine ultimo della vita.

Ma accade che dopo il matrimonio la gente si perda, non venga in Sahaja Yoga. “Dopo il matrimonio ci godiamo la luna di miele da tre anni” (risate). Sahaja yogi splendidi, dei leader, improvvisamente si perdono. Forse anche questa è una “caduta” in amore, non lo so; ma queste assurdità, anche se si tratta di uno o due casi, sono proprio un grattacapo. E non so davvero come risolvere questi problemi, perché penso che non ci sia alcun problema, è solo che voi avete deciso di non gioire.

Supponiamo che non vogliate assaporare il cibo: potete mettervi del chinino sulla lingua e poi dire che non vi piace il cibo, è qualcosa del genere, di altrettanto assurdo. Quindi cercate di aiutarmi in questo, diversamente smetterò con questa organizzazione dei matrimoni, vi dico, perché non mi dà nessuna gioia o piacere.

Non capisco proprio chi si sente così.

E non dovreste rifiutare senza una motivazione valida.

Per prima cosa dovete guardarvi allo specchio: che cosa siete voi? Qual è la vostra istruzione? Com’è il vostro intelletto? Che cosa vi aspettate dall’altra persona?

Quanto denaro possedete, quanto denaro possiede la controparte: tutto ciò che volete vedere, potete vederlo da soli tanto per cominciare, e poi confrontarlo. Ma l’elemento più importante a cui dovete pensare è quante vibrazioni avete, quanto l’altra persona conosce Sahaja Yoga, e che vi sposate per la vostra ascesa. Se il partner ha molte più vibrazioni di voi, non dovreste vantarvi inutilmente di assurdità materiali: l’altra persona è molto più sottile, usufruitene. Che si tratti della donna o dell’uomo non dico niente, dico solo di valutare per conto vostro: a che punto siete voi?

Soprattutto per i principianti in Sahaja Yoga è meglio sposare qualche sahaja yogi maturo, così da poter ascendere molto bene, molto più rapidamente. E se anche la controparte magari non è molto valida, dobbiamo lavorare, dobbiamo salvare quella persona: dopotutto non è ancora matura ma è comunque un sahaja yogi, vuole farcela, quindi cercate di darvi da fare in tal senso.

Penso capirete la serietà della questione: questo è il lavoro più importante mai svolto finora su questa Terra. I vostri matrimoni sono molto importanti e avete visto le fotografie in cui le Deità stesse vi benedivano.

Grazie al mio consenso, grazie alla mia selezione, erano tutte presenti ai vostri matrimoni e vi offrivano tributi, ponevano fiori sulle spose.

Avete visto le fotografie; se non le avete viste ve le mostrerò.

Ma se non siete ricercatori e non ricercate la vostra ascesa più elevata, farete cose insensate e avrete idee assurde. Quindi meglio stare attenti a non avere comportamenti simili, non consideratevi chissà chi.

Un’altra raccomandazione riguarda il modo in cui gli indiani viziano i loro generi: non esaltatevi per questo. E coccolano molto anche le nuore. In India si fa così per creare relazioni più belle, perché qui non abbiamo così tanto il pallone dell’ego.

Ma qui, appena qualcuno vi presta attenzione, voi vi esaltate, quindi meglio stare attenti. Qui è un’usanza prendersi cura del genero, della nuora, è una tradizione ormai radicata da secoli, ma non significa che voi siate Dio o che siate in condizioni superlative.

È solo questo, è così che vi coccolano, che si prendono cura della nuora o del genero, normalmente. E voi non dovreste mettervi in testa strane idee. Devo dirvelo perché ho visto che questo non accade in Occidente, loro non se ne curano: quando ci si sposa è finita (con le relazioni parentali ecc.), non è così.

Quindi per favore state attenti: quando sposate degli indiani troverete che i genitori vi vizieranno molto, si prenderanno cura di voi, vi inviteranno a casa loro ed altro, vi offriranno denaro, gioielli, faranno di tutto.

Tuttavia occorre capire che è semplicemente un’usanza e non dovreste diventare viziati, ma sentirvi felici. Invece ho visto che, quando si fa questo, improvvisamente hanno idee strane e si credono chissà chi, il loro sistema di valori svanisce. Questo accade perché finora non abbiamo avuto alcuna educazione, alcuna formazione riguardo al matrimonio.

Mi spiace dover dire questo in presenza di molti indiani ma, sapete, anche gli indiani a volte si aspettano troppo che voi capiate le loro usanze.

Ieri ad esempio sono state distribuite le ghirlande e, quando vengono date, non ci si deve mettere la ghirlanda da soli. Invece alcuni di voi lo hanno fatto. Ciò è considerato un comportamento assolutamente ineducato, ma è così.

Insomma, quando siamo in India dobbiamo capire gli indiani, mentre quando siamo in Occidente dobbiamo capire gli occidentali.

In Occidente, ad esempio, voi ripetete in continuazione: “Grazie, grazie, grazie, scusa, scusa, scusa, scusa, scusa”. A volte crea grande confusione. Noi dobbiamo stringere le mani in continuazione a tanta gente, a volte io stringo mani a novecento persone per volta, e quando se ne vanno di nuovo a novecento persone.

Ma ritengo il namaste un’idea migliore. Vedete, stringendo la mano a qualsiasi tipo di persona, si assorbono blocchi da tutti. Però è un’usanza, è un’usanza, pertanto va compreso che è una consuetudine e non bisogna risentirsi per questo, non è un’abitudine tanto cattiva. Non c’è niente di male, forse non ha logica.

Ad esempio, indossare la ghirlanda su di sé ha poca logica, non ci si mette la ghirlanda da soli, deve farlo qualcun altro. E le signore non accettano ghirlande, nel senso che non tutti gli uomini possono mettere la ghirlanda ad una signora, poiché solo il marito ne ha il diritto; per questo non lo faranno tutti.

Oppure un figlio può mettere la ghirlanda alla madre, ma nessun uomo può offrirla ad una donna più giovane o non ancora sposata. E se anche è sposata, deve essere anziana come me, allora va bene.

Queste usanze sono molto radicate, ed è del tutto logico che non ci si possa mettere una ghirlanda da soli e camminare per la strada. Qui persino i leader, se ricevono una ghirlanda, la tolgono subito.

L’eccezione sono le Deità. Insomma, io posso portare la ghirlanda, ma anch’io la tolgo. Queste sono dunque alcune consuetudini che vanno comprese e non c’è niente di sbagliato in esse, hanno una logica. Possiamo abbandonare tutto ciò che è illogico e dobbiamo accettare e comprendere tutto ciò che è logico.

Ve lo sto dicendo perché ieri si sono messi tutti a ridere, anche i bambini sono scoppiati a ridere perché hanno visto che alcuni si mettevano da soli la ghirlanda: è come fare un aarti a se stessi (risate, Shri Mataji ride), è la stessa cosa, quindi potete capire perché ridevano.

Non volevano offendervi in alcun modo, ma questo è il sistema. Ora, parlando di Sahaja Yoga, ieri il Vishuddhi sinistro era esagerato. Forse al mattino ho detto che eravate tutti molto in ritardo per il programma ufficiale, non lo so. Tutto ciò che dico deve essere ascoltato, tutto qui, l’unica cosa è che la volta seguente non si dovrebbe arrivare in ritardo a nessun programma formale.

Ma sembra che ci fosse un Vishuddhi sinistro  tale da farmi venire una protuberanza qui e mi sono resa subito conto che era questo.

Madre vi dice cose che non dovrebbero urtarvi in alcun modo e non dovreste prenderle così sul serio, ma dovreste comprendere che la volta successiva non dovremmo farlo.

Per il resto siete tutti persone meravigliose, persone bellissime. Io vi amo, vi adoro e non solo: sono molto orgogliosa di voi, sono estremamente fiera di voi, ma a volte devo dirvi qualcosa.

Se però dicendovi anche una piccola cosa voi rimanete così male, non so cosa dovrei fare. Quindi non prendete le cose così sul serio. Non c’è niente di così sbagliato, in generale devo dirvi cose che, dovreste capire, sono per il nostro bene, per la nostra gioia. Tutto è per aumentare la vostra gioia, anche la vostra ascesa in Sahaja Yoga è per aumentare la vostra gioia, la vostra sensibilità alla gioia. Tutto questo viene fatto per aumentarla sempre più.

[Discorso in marathi]

Ora voglio dire a tutti i nostri sahaja yogi che dobbiamo imparare molto da queste persone (occidentali). Li avevo informati di non indossare quelle ghirlande: non è un grave errore se lo hanno fatto, non hanno colpa perché non lo sapevano. Dovremmo guardare a ciò che facciamo noi in Sahaja Yoga.

Uno dei più grandi errori che ho notato è che avete ancora troppo controllo sulle vostre famiglie, le vostre case, i vostri figli. È vero che ci si dovrebbe prendere cura dei figli, si dovrebbe prestare loro attenzione: però dov’è allora il carattere generoso definito Vasudev Kutumbikam[1]?

Sto ricevendo suggerimenti da tutti di assegnare uno spazio per costruire o acquistare un ashram, ma prima dobbiamo capire chi starà nell’ashram, dopodiché darò lo spazio per l’ashram. Allora rispondono: “Mataji, Lei potrà stare nell’ashram”. Significa che io vi darò l’ashram e voi mi farete stare in quello stesso luogo. Perché io avrei bisogno di un ashram? Perché io avrei bisogno di Sahaja Yoga? Io ho tutto, sono l’Adi Shakti. E voi dite: “Mataji, possiamo organizzare per la Sua permanenza”. Non fatelo proprio.

Per prima cosa fate una lista di quante persone staranno nell’ashram, poi io pagherò per l’ashram.

Adesso è stato inaugurato un grande ashram a Delhi, tutto pagato, e nessuno è disposto a viverci, nonostante sia tutto pagato. Questa è la situazione.

Il motivo è che abbiamo molte abitudini, una delle quali è che dovremmo avere una casa, il che ha molti vantaggi: potete gridare a vostra moglie che volete un certo cibo, che gradite certe verdure mentre un altro cibo non vi piace. Inoltre alla moglie piace soddisfare le esigenze del marito. Ma quando vivete in ashram, ciascuno deve mangiare ciò che è cucinato per tutti quelli che ci vivono.

Dopotutto nessuno riceverà cibo diverso. Come potrà allora vantarsi il marito? Ed anche la moglie si lamenterà: “Questa è la mia stanza preferita, questo è ciò che mi piace, è meglio avere una casa mia. Se vengono i miei figli darò loro i laddu (dolci), se vengono altri bambini avranno dei frutti di bosco”.

Come potrà funzionare? Questo accade perché non abbiamo ancora idea che l’universo è la nostra famiglia, e queste persone (occidentali) sono guarite nel senso che i loro genitori li hanno abbandonati. Fortunatamente il nostro nuovo mondo è la loro casa. “Questa è nostra Madre e questo è nostro Padre”. Vivono tutti insieme. Ci sono così tante persone di diversi paesi che vivono insieme. Guardate in che modo straordinario vivono, hanno un grande senso di collettività.

Se qui Guruji cantasse una canzone, dopo un anno si sentirebbe in ogni piccolo paese (occidentale), in tutta la nazione, sulla bocca di tutti. Ma questo non accade qui (con i sahaja yogi indiani), neppure un canto: persino quando canta l’aarti la gente deve guardare il libro. E che dire del Maharashtra? Nessuno è in grado di cantare correttamente un solo canto.

È impossibile per chiunque vivere insieme perché ognuno vuole una casa, una moglie, dei figli, e fra loro va tutto bene.

Dovrebbe proprio accadere che i figli scappino di casa, allora funzionerà.

Senza di questo non vedo altre vie d’uscita.

Alcuni vostri figli sposati vivono fuori dall’India. L’unica lamentela su di loro è che non sanno fare nessun lavoro di casa.

Non riescono a rimanere, fuggono dagli ashram. Sono stati così abituati a stare in casa per tanti anni che è difficile per loro vivere in ashram. È stato difficile per le persone stare in ashram a causa della loro visione limitata.

Ma se volete praticare Sahaja Yoga, dovete tenere a mente che dovete stare in ashram. Così ho trovato una via di mezzo per gli indiani: loro non riescono a stare sempre in ashram, quindi devono andarci soltanto il sabato e la domenica, ovunque vi sia un ashram. Solo il sabato e la domenica.

Allora diranno: “Mataji, come faremo a guardare il Mahabharata al mattino?”. Io rispondo: “Prendete un televisore e guardate il Mahabharata”.

Un lavoro di una tale importanza potrà forse essere svolto in questo modo? Questo non è un lavoro per degli stupidi, per farlo abbiamo bisogno di gente determinata.

Noi abbiamo visto nostro padre e nostra madre trascorrere anni in carcere, ed eravamo undici figli.

Qual era il trucco che usava Gandhiji per far lavorare così tanto la gente, perché svolgessero il lavoro, e che cosa manca a me, dato che voi non fate niente per me? C’è solo questa cosa che è sbagliata. Gandhiji all’inizio richiese di affrontare dei compiti difficili. Andare migliaia di volte a prendere l’acqua, pulire i bagni e le strade senza impiegare servitori, e dovevano farlo obbligatoriamente.

Se si vuole venire a lavorare per la nazione, tutto il resto deve essere sacrificato. A causa di questo tutti si sforzavano di farlo.

In Sahaja Yoga è vero il contrario. In Sahaja Yoga tutti sono benedetti. “Mataji, ora va tutto bene, ma un pollo è morto a casa nostra” – tanti obblighi su di me – “Perché è morto? Non sarebbe dovuto morire”. Vogliono che mi occupi anche di tutte queste cose. Pensano che se seguono Sahaja Yoga nemmeno i loro polli dovrebbero morire, e muovono tutte queste accuse contro di me.

Questo per dire che in Sahaja Yoga dovrebbero esserci soltanto benedizioni e nemmeno un singulto, perché è un grosso inconveniente e non dovrebbe nemmeno esserci il minimo inconveniente. Tutto dovrebbe andare bene: “Mataji, mio figlio dovrebbe avere un lavoro; le cose dovrebbero andare in un certo modo; vogliamo un figlio, abbiamo già una bambina e adesso dovrebbe essere un maschietto”. Insomma, sono così esigenti: “Dato che pratichiamo Sahaja Yoga, ci conceda questo e quello”.

La lingua marathi è così, dicono sgarbatamente: “Lei non ha fatto questo, non ha fatto quello per noi, per favore faccia questo, per favore faccia quello”. Ma perché dovrei? Ho forse bisogno io di Sahaja Yoga? Siete voi che ne avete bisogno.

In passato la gente si recava sull’Himalaya, in quel freddo gelido, il loro guru chiedeva ai discepoli di togliersi i vestiti e li faceva stare seduti sulla neve; loro potevano indossare soltanto un dhoti e venivano messi alla prova. Se non superavano la prova venivano redarguiti.

Noi non abbiamo fatto niente del genere, ad ognuno è stata data una sedia ed è stato fornito tutto. Si dovrebbe pensare invece se noi abbiamo dato qualcosa a Sahaja Yoga o no.

Vi sorprenderà che nessuno abbia donato denaro a Sahaja Yoga. La gente non vuole nemmeno pagare per i pasti. Insomma, ora che sono a Puna ho pensato di farmi mostrare i libri contabili: l’ultima volta settantacinque persone hanno mangiato per sette giorni senza pagare.

Questa volta ho stabilito la regola che depositerò tutto il denaro nella banca di qui. È stato deciso di pagare settecentocinquanta rupie a testa, e l’ultima volta hanno detto: “Mataji, ha dovuto pagare Lei”. Io ho risposto: “D’accordo, ma sarete voi a perderci”. Allora ho detto: “Io pagherò per cento persone e voi vi occuperete degli altri”, ma stavano ancora aspettando che mi occupassi io delle altre cinquanta. (Frasi incerte nella traduzione dal marathi)

Stiamo facendo tutto in modo molto economico, tuttavia la gente anche in questo cercherà di risparmiare qualche soldo, non spendiamo un solo centesimo in più. (Frasi incerte nella traduzione dal marathi)

Non so se facciate qualche piccola donazione, ma, insomma, se avete ricevuto così tanto, che cosa avete dato a Sahaja Yoga?

Quale duro lavoro avete fatto per il Signore, per Sahaja Yoga? Questo deve essere compreso.

Io non voglio niente, voi mi offrite dei sari ma io non ho bisogno di niente, ho moltissimi sari, ma nessuno ascolta. Anche se mi rompo la testa e ve lo dico, nessuno ascolta. Io non voglio niente da voi, mi offrono un sari e, con il denaro che pagate per il puja, abbiamo acquistato questi utensili d’argento per il puja.

Io non voglio niente da voi. Lavorate sodo per diffondere Sahaja Yoga, andate in alcuni posti; ho detto alle donne di chiamare altre signore per l’Haldi Kumkum[2] e raccontare loro semplici aneddoti su Sahaja Yoga.

Chi ha un guru ne parlerà in continuazione. Quando sono arrivata in aereo, c’era un tizio il cui guru stava per arrivare e lui stava in piedi con una bandiera.

Ha iniziato a proclamare in prima classe che il suo guru era questo e quello, si è messo in mezzo alla strada parlando e tenendo una conferenza sul suo guru.

Questo è dunque il motivo per cui Sahaja Yoga non si diffonde facilmente. Nessuno si ritiene responsabile. Ci sono le benedizioni ma, voi, vi assumete la responsabilità di Sahaja Yoga, oppure devo assumermi solo io tutta la responsabilità?

Quindi, seduti qui oggi in meditazione, dite: “Mataji, donaci la forza affinché tutti i sahaja yogi indiani decidano nella loro mente di assumersi la responsabilità di diffondere Sahaja Yoga”.

I Maratha andarono ad offrire la propria vita per Shivaji Maharaj. Ma ora che cosa stanno facendo (quelli in Maharashtra)? Abbiamo soltanto gente materialista. Voi non avete l’atteggiamento dei soldati e io non ho chiesto a nessuno di scalare lo Shivgad[3].

Ci si dovrebbe rendere conto che è nostra responsabilità diffondere Sahaja Yoga. Così come un alcolizzato dice che lui beve alcol e deve offrirlo agli altri, allo stesso modo, voi che provate questa felicità, dovreste donarla agli altri, dovreste sentirla come una vostra responsabilità. Questo è ciò che devo dire a tutte le donne: invitate altre signore. Dicono che qui sono tutti intellettuali, ma le donne non lo sono così tanto.

Fate il lavoro mediante le donne. Funziona bene. Invitatele all’Haldi Kumkum, parlate dei benefici che avete ottenuto, dei miracoli accaduti. Mostrate le foto miracolose. Queste donne metteranno a posto i loro uomini.

Gandhiji fece il suo lavoro attraverso le donne. Lui disse: “Voglio riscattare gli intoccabili, toglietevi i braccialetti” e tutte gli offrirono i propri braccialetti. Io non dico niente del genere.

Invitate tutte le donne per l’Haldi Kumkum e fate le cose di cui sopra. Che ci vuole? Oggi ho parlato più di queste cose che di Sahaja Yoga perché anche questi aspetti sono importanti, mentre degli aspetti sottili parlo ogni volta.

[Discorso in inglese]

Oggi vi ho parlato di alcuni aspetti un po’ terreni che mi sembrano anch’essi importanti.

Naturalmente parlo sempre di cose più sottili e sottilissime, ma occorre occuparsi anche di aspetti terreni, è molto importante. Noi siamo persone integrate, quindi non possiamo permettere a ciò che è sottile di volare per aria: deve risiedere in ciò che è materiale e la luce deve penetrare in ciò che è materiale. Che Dio vi benedica.


[1] Vasudhaiva Kutumbakam è una espressione sanscrita presente in testi indù quali il Maha Upanishad, e significa che, per chi ha una natura generosa, il mondo intero è la sua famiglia.

[2] Haldi Kumkum è un incontro sociale in India in cui le donne sposate si scambiano haldi (curcuma) e kumkum (polvere rossa).

[3] Shivgad Fort è un forte a 89 km da Kolhapur, circondato da fitte foreste e colline.